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Ecco come la Russia sta intensificando l’attività dei servizi segreti e non solo

L’articolo tratto da The Economist offre una panoramica esaustiva sull’aumento delle attività di intelligence e spionaggio condotte dalla Russia negli ultimi anni, con particolare attenzione al periodo successivo all’invasione dell’Ucraina nel 2022. La Russia, attraverso il suo servizio segreto militare (GRU), ha intensificato le operazioni di sabotaggio, hacking e disinformazione nei confronti di paesi occidentali, in particolare in Europa e negli Stati Uniti.

ATTACCHI E OPERAZIONI MIRATE IN EUROPA

L’Europa è stata al centro di queste operazioni, con diversi episodi significativi. Ad esempio:

1. Germania: Nell’aprile 2024, due persone di origine russa sono state arrestate per aver complottato attacchi contro strutture militari americane presenti in Germania. Questo dimostra come la Russia cerchi di colpire sia obiettivi militari strategici che alleati degli Stati Uniti, sfruttando cellule di spionaggio attive sul territorio tedesco.

2. Polonia: Nello stesso mese, un cittadino polacco è stato arrestato poco prima di trasmettere informazioni critiche sull’aeroporto di Rzeszow, uno snodo fondamentale per la logistica degli aiuti militari all’Ucraina. Questo riflette l’importanza attribuita dalla Russia a interrompere il flusso di armi verso Kiev.

3. Francia: Un altro esempio rilevante riguarda un uomo russo-ucraino che, a Parigi, ha tentato di costruire una bomba in una stanza d’albergo. Questo episodio si inserisce in una più ampia campagna di destabilizzazione che cerca di colpire i cuori delle democrazie europee.

4. Svezia: A settembre 2024, l’aeroporto di Stoccolma-Arlanda è stato costretto a interrompere il traffico aereo per oltre due ore a causa della presenza di droni non identificati sopra le piste di decollo e atterraggio. L’utilizzo di droni da parte delle forze russe rappresenta una nuova minaccia per le infrastrutture critiche.

GUERRA IBRIDA E CYBER-ATTACCHI

Un altro elemento centrale della strategia russa è costituito dagli attacchi informatici, che hanno colpito istituzioni politiche, economiche e militari in tutto l’Occidente. L’Unità 29155 del GRU è stata identificata come responsabile di molti di questi attacchi. Le operazioni di sabotaggio cibernetico sono progettate non solo per raccogliere informazioni sensibili, ma anche per distruggere dati o compromettere la reputazione delle istituzioni colpite.

A settembre 2024, servizi segreti di vari paesi, tra cui Stati Uniti e Regno Unito, hanno rivelato dettagli su attacchi volti a danneggiare la reputazione di governi e aziende attraverso la divulgazione di dati riservati. Questo tipo di operazioni ha come obiettivo quello di minare la fiducia nelle istituzioni e creare tensioni interne.

DISINFORMAZIONE E MANIPOLAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA

La Russia ha anche investito fortemente in campagne di disinformazione. Non si limita solo ai classici tentativi di influenzare le elezioni o manipolare l’opinione pubblica attraverso fake news, ma sfrutta anche tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale. Ad esempio, è stato rivelato che la rete di disinformazione CopyCop utilizza modelli di IA come ChatGPT per riscrivere articoli in chiave propagandistica, in particolare contro i governi liberali in Europa. In Francia, oltre 90 articoli sono stati modificati con una narrazione più conservatrice, criticando apertamente le politiche dell’amministrazione Macron.

OPERAZIONI IN AFRICA E MEDIO ORIENTE

Oltre all’Europa, la Russia ha esteso la sua influenza in altre regioni del mondo. In Africa, il Cremlino ha sfruttato i mercenari, in particolare i resti del gruppo Wagner, per consolidare il controllo politico ed economico in paesi come il Niger. Dopo il colpo di stato nel Paese africano, mercenari russi sono entrati a far parte del nuovo regime, sottraendo l’influenza occidentale, in particolare degli Stati Uniti.

Nel Medio Oriente, la Russia ha tentato di fornire armi ai ribelli Houthi nello Yemen in risposta al sostegno militare occidentale all’Ucraina. Questo è un chiaro esempio di come la Russia voglia contrastare le politiche degli Stati Uniti a livello globale, anche in teatri di conflitto diversi da quello ucraino.

LA VISIONE GEOPOLITICA DI PUTIN

Secondo l’analisi, Vladimir Putin sta tentando di riscrivere l’ordine internazionale stabilito dopo la Seconda Guerra Mondiale, seguendo una visione nichilista simile a quella della Cina durante la Rivoluzione Culturale. Questo atteggiamento rivoluzionario si traduce in una politica estera aggressiva, che non si basa su compromessi, ma su una costante destabilizzazione delle potenze occidentali. Le alleanze con altri autocrati, come il presidente cinese Xi Jinping, rafforzano l’idea che il Cremlino voglia costruire un nuovo ordine mondiale alternativo a quello dominato dall’Occidente.

LIMITI DELLA STRATEGIA RUSSA

Nonostante l’intensificazione delle attività di intelligence e sabotaggio, l’articolo evidenzia anche alcuni limiti della strategia russa. In primo luogo, il crescente uso di mercenari e criminali per condurre operazioni al posto delle spie tradizionali riduce l’efficacia di queste missioni. Le espulsioni di massa di agenti segreti russi dall’Europa hanno reso più difficile per il Cremlino gestire operazioni complesse e professionali. Questo ha portato a una maggiore visibilità delle operazioni russe e ha offerto alle agenzie di controspionaggio occidentali l’opportunità di contrastarle con maggiore efficacia.

CONCLUSIONI

La Russia, sotto la guida di Putin, ha adottato una strategia multidimensionale per destabilizzare l’Occidente, utilizzando una combinazione di guerra cibernetica, disinformazione, sabotaggio fisico e proxy militari. Tuttavia, questa strategia non è priva di debolezze, e la cooperazione tra le agenzie di intelligence occidentali, insieme a una maggiore consapevolezza delle minacce cibernetiche e della disinformazione, potrebbe limitare l’efficacia delle operazioni del Cremlino.

In sintesi, la Russia sta tentando di sfruttare ogni leva disponibile per minare l’ordine internazionale, ma i suoi sforzi sono ostacolati da un crescente isolamento diplomatico e da operazioni di intelligence che possono essere contrastate.

 

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