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Arnese

Il Corriere speranzoso, il Sole scalda Garofoli, i grilli su Cingolani, i messaggini di Salvini a Draghi

Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start

 

IL CORRIERE MOLTO SPERANZOSO

 

MATTARELLA A DIFESA DI GUERINI

 

I GRILLI SU CINGOLANI

 

MINISTRI DI FORZA LETTA

 

PIZZINO DI SALVINI A DRAGHI

 

MELONI SBUFFA PER ORLANDO

 

FOLLI POCO FOLLE PER IL GOVERNO DRAGHI

 

GAROFOLI SCALDATO DAL SOLE

 

GIORNALISMI

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GLI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE SULLE NOVITA’ NEL GOVERNO DRAGHI

Il governo Draghi in pillole: ministri, novità e conferme

Daniele Franco, chi è il ministro dell’Economia che prenderà il posto di Gualtieri

Tutto su Giancarlo Giorgetti, il bocconiano leghista al ministero dello Sviluppo economico

Ecco il curriculum di Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi

Enrico Giovannini, chi è il nuovo ministro delle Infrastrutture al posto di Paola De Micheli

Chi è Massimo Garavaglia, il leghista ministro del Turismo nel governo Draghi

Chi è Maria Cristina Messa, nuovo ministro dell’Università e della Ricerca

Patrizio Bianchi, il curriculum del prof ministro dell’Istruzione al posto di Azzolina

Chi è (e cosa non farà) Marta Cartabia alla Giustizia

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PUNTO ANSA SUL GOVERNO DRAGHI

Mario Draghi tiene all’oscuro la politica fino all’ultimo ma dal suo cilindro esce alla fine un governo con 8 tecnici e 15 politici, secondo il modello misto di Ciampi, che dell’ex Governaotore fu mentore.

Un governo tecnico nelle sue caselle chiave: nomi di esperienza e di grande prestigio, in ossequio allo sprone del Colle per un esecutivo di “alto profilo” e “non identifcabile con alcuna formula politica”. Ma Draghi chiama al “whatever it takes” moltissimi politici, con alcune new entry e diverse conferme, nel segno della continuità chiesta dal Colle.

Otto le donne (3 tecniche e 5 politiche): Cartabia, Lamorgese, Messa, Gelmini, Carfagna, Dadone, Bonetti, Stefani.

Quindici gli uomini (5 tecnici, 10 politici): Franco, Colao, Giovannini, Cingolani, Bianchi, Di Maio, Speranza, Franceschini, Guerini, Orlando, D’Incà, Giorgetti, Patuanelli, Brunetta, Garavaglia.

Elevata l’età media: 55 anni. Mentre dei 23 ministri del governo Draghi, 17 avevano già ricoperto dicasteri in precedenti governi, 7 sono gli esordienti.

Rappresentate tutte le forze politiche della nuova maggioranza (ma non Azione-+Europa), certo con dicasteri di peso diverso. Quattro ministri al M5s (Di Maio, Dadone, Patuanelli, D’Incà). Tre ministri al Pd (Franceschini, Orlando, Guerini), espressione delle 3 componenti dem che hanno eletto Zingaretti.

Tutti uomini, così come il ministro Leu Speranza. Va meglio per la rappresentanza di genere in Forza Italia: 2 donne (Gelmini e Carfagna) e 1 uomo, (Brunetta), tutti già ministri nei governi Berlusconi. Donna anche l’unica ministro di Iv (Bonetti). La Lega ha tre ministri: il ‘pesante’ Giorgetti al Mise, Garavaglia e Stefani. Tra gli otto tecnici 3 donne (Cartabia, Lamorgese e Messa) e 5 uomini (Franco, Cingolani, Colao, Giovannini, Bianchi).

Interessanti le novità. A spendere il 37 per cento dei 209 miliardi del Recovery Found, nel ministero nuovo di zecca della Transizione Ecologica fortemente voluto da Beppe Grillo e da M5s, Draghi chiama il fisico Roberto Cingolani, responsabile dell’Innovazione tecnologica di Leonardo, dal 2005 al 2019 direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Alla Transizione Ecologica Vittorio Colao, alla guida della Task force di Giuseppe Conte per il piano poi mai attuato, manager di grandi gruppi editoriali e capo operativo mondiale di Vodafone.

Una novità anche i ministeri del Turismo e della Disabilità, per i leghisti Garavaglia e Stefani.

Nei dicasteri chiave del suo governo di “alto profilo” Draghi vuole quattro uomini e due donne. Al Mef Daniele Franco, bellunese, esperto di finanza pubblica, direttore generale di Bankitalia, fedelissimo e braccio destro di Draghi. Tre conferme agli Esteri, alla Difesa, alla Salute, con il M5S Luigi Di Maio, il Pd Lorenzo Guerini , il Leu Roberto Speranza. Confermata anche Luciana Lamorgese agli Interni mentre la new entry è Marta Cartabia alla Giustizia: costituzionalista, giurista, accademica, appassionata di sci fuori pista, ha infranto il soffitto di cristallo diventando la prima presidente donna della Corte Costituzionale.

La continuità che aveva chiesto il Quirinale trova espressione anche nella conferma del Pd Dario Franceschini alla Cultura e del 5 stelle Federico D’Incà, nel delicato ruolo di ministro per i Rapporti con il Parlamento di un governo che dovrà fronteggiare una maggioranza composita e variegata.Tornano al governo dopo anni anche il leghista Giorgetti al Mise e il vicepresidente del Pd Andrea Orlando, al Lavoro.

Altri nomi tecnici di peso, all’Istruzione (Patrizio Bianchi), e all’Università (la professoressa Maria Cristina Messa, medico chirurgo, della Bicocca di Milano).

Infine, nel ruolo importantissimo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Draghi sceglie Roberto Garofoli, un uomo di struttura molto stimato,spesso in conflitto con i 5s.

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