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Sparkle Africa

Telecom, ecco come Sparkle si espande in Africa

Telecom Italia Sparkle (gruppo Tim) ha annunciato un accordo sulla connettività con la società nigeriana Ciudad, che si inserisce in un piano più ampio di espansione in Africa. Tutti i dettagli

 

Sparkle, società del gruppo Tim che si occupa di reti per le telecomunicazioni, ha raggiunto un accordo con Ciudad, azienda nigeriana che fornisce servizi Internet, per l’offerta di connettività IP internazionale e ad alta velocità.

COSA FA CIUDAD IN NIGERIA

Ciudad Infrastructure Limited è un licenziatario della Commissione per le comunicazioni nigeriana e alimenta, attraverso i suoi sistemi, i servizi di connettività Internet offerti da OneData. Sparkle, in un comunicato, parla di Ciudad come “una delle società di telecomunicazioni a più rapida crescita in Africa”, presente in sei città della Nigeria e con l’ambizione di diventare uno dei primi dieci fornitori di servizi a banda larga del paese entro il 2025.

Kehinde Alphonso, direttore della divisione Wholesale ed Enterprise di Ciudad, ha detto che la collaborazione con Sparkle permetterà di aumentare del 900 per cento la velocità di connessione dei suoi clienti in Nigeria.

Attualmente, la velocità massima di download e upload garantita da OneData è di 1 gigabit per secondo (Gbps).

Ciudad ha sede a Lagos, in Nigeria.

IN COSA CONSISTE L’ACCORDO

Sparkle fa sapere che l’accordo permetterà a Ciudad di collegarsi alla sua dorsale di transito IP globale Seabone, che le garantirà connessioni a Internet ad alta velocità e bassa latenza.

Seabone è una rete di primo livello (Tier 1), la prima di questo tipo in Africa e tra le prime cinque al mondo. Ha iniziato la sua attività nel novembre del 1996 con collegami a 45 megabyte tra Milano, Palermo, Miami e Montreal; oggi è distribuita su una rete in fibra ottica proprietaria e ridondante di circa 600mila chilometri tra Europa, Africa, Americhe e Asia.

L’IMPORTANZA DELL’AFRICA

Sparkle è presente a Lagos dal 2019 e ha intenzione di ampliare la sua copertura nel paese nel continente. Non è l’unica società di telecomunicazioni ad aver puntato sull’Africa. Facebook, ad esempio, ha annunciato lo scorso agosto un cavo sottomarino chiamato 2Africa: mira a offrire una migliore e più diffusa connessione a Internet in Africa, così da cavalcare la crescita demografica e la digitalizzazione (aiutata dagli smartphone a basso costo) del continente per raccogliere nuovi utenti.

Su una popolazione di 1,3 miliardi di persone, la percentuale di africani che si connettono alla rete da dispositivi mobile è ancora del 26 per cento, contro una media globale del 51.

COSA FA SPARKLE IN AFRICA

Lo scorso novembre, durante la presentazione del rapporto Digitalizzazione e sviluppo economico: il caso Africa, curato dal Centro studi TIM, l’amministratrice delegata di Sparkle Elisabetta Romano spiegò che quello africano è “il continente per cui l’incremento di dati è superiore a quello degli altri. Perché l’Africa cresce di più? Perché il prossimo 1,3 miliardi di utenti internet saranno in Africa”.

Sparkle è il secondo operatore in Africa per traffico Internet: dispone di una rete che circonda il continente ed è collegata all’Europa e all’Asia; la Sicilia e il Gibuti (sul golfo di Aden) fungono da hub di riferimento.

“La sfida oggi”, disse Romano, “è portare connettività e capacità in tutto il continente, aprendo nuovi punti di presenza in aggiunta a quelli a Lagos, Casablanca e Gibuti e investendo su nuovi sistemi via cavo panafricani”.

Lo scorso ottobre Romano dichiarò a MF-Milano Finanza che Sparkle, attraverso il cavo Blue & Raman – va dall’Italia all’India ed è realizzato assieme a Google – intende potenziare le comunicazioni tra “Europa, Africa, Medio Oriente e Asia meridionale”.

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