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Tempest Regno Unito

Tempest rallenta nel Regno Unito?

Dopo la firma del MoU trilaterale sul programma Tempest (al quale partecipa Leonardo) da parte dei ministeri della Difesa di Italia, Svezia e Regno Unito, il governo britannico ritarda però l'invio del business case

 

Rallentamenti in vista nel Regno Unito per il programma Tempest?

Secondo la testata Shepard, il team del programma di acquisizione di aerei da combattimento del ministero della Difesa del Regno Unito non ha presentato il Business Case (Outline Business Case) del Future Combat Air System (Fcas) del progetto Tempest in linea con un obiettivo originale di fine 2020.

Il progetto d’iniziativa britannica riguardo il sistema di combattimento aereo del futuro cui hanno aderito il nostro paese e la Svezia nel 2019.

Come aveva scritto Start a ottobre, la presentazione di una bozza di business case del programma Tempest al governo Johnson era prevista a dicembre 2020.

Shephard riporta ora che il business case sarà inviato al Comitato per l’approvazione degli investimenti del Ministero della Difesa Uk per l’accettazione non prima dell’aprile 2021, con il rinvio necessario per allinearsi ai risultati della Comprehensive Spending Review (Csr).

Nel frattempo, lo scorso 21 dicembre il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini (Pd), ha sottoscritto insieme ai suoi omologhi di Regno Unito e Svezia, un MoU (Memorandum of Understanding) che disciplina una collaborazione paritaria tra i tre Paesi nell’ambito del programma.

Ma il ritardo di quattro mesi della presentazione dell’Outiline business case nel Regno Unito comporterà ritardi nella tabella di marcia del progetto?

IL RITARDO DEL BUSINESS CASE PER IL TEMPEST NEL REGNO UNITO

L’approvazione dell’Outiline business case innesca effettivamente l’inizio del programma di acquisizione formale per il progetto Tempest (che include il caccia di sesta generazione).

Secondo Shepard, il business case dovrebbe rendere esplicito il modo in cui il progetto porterà vantaggi finanziari al Regno Unito, aggiungere più partner internazionali e affrontare il modo in cui le nuove tecnologie possono ridurre i costi di acquisizione.

IL PROGRAMMA TEMPEST

Il Regno Unito ha già impegnato 2 miliardi di sterline per il programma lanciato nel 2018, che punta a iniziare la produzione entro il 2025, con consegna del sistema aereo da combattimento entro il 2035. Il caccia stealth di sesta generazione dovrebbe sostituire l’Eurofighter Typhoon dal 2040.

Il progetto d’iniziativa britannica competerà con il programma franco-tedesco-spagnolo Fcas.  (Qui l’approfondimento di Start sulla possibilità di una convergenza tra i programmi Tempest e Fcas).

Lo scorso 22 luglio le industrie di Italia, Regno Unito e Svezia hanno dato il via ad una collaborazione trilaterale nell’ambito del progetto.

Anche la Svezia si è già impegnata con i primi 63 milioni di euro mentre in Italia una prima linea di finanziamento per la partecipazione a Tempest è stata individuata nell’ambito del programma Eurofighter.

LA POSIZIONE DELL’INDUSTRIA CAPOFILA BRITANNICA BAE SYSTEM

“Bae Systems e i nostri partner industriali nel Team Tempest hanno supportato questa richiesta con la prova dei nostri progressi tecnologici e di trasformazione”, ha affermato in una dichiarazione un portavoce del produttore.

A inizio ottobre proprio Bae Systems ha pubblicato i primi risultati di PwC sul potenziale contributo economico del programma Tempest nei prossimi 30 anni.

Il programma sosterrà circa 20.000 posti di lavoro e fornirà 25,3 miliardi di sterline in valore all’economia britannica entro il 2050, secondo le stime iniziali che faranno parte del business case presentato nel primo trimestre del 2021.

LE INDUSTRIE COINVOLTE

Ricordiamo che le tre industrie nazionali comprendono le principali società di difesa di Regno Unito (Bae Systems, Leonardo UK, Rolls Royce e Mbda UK), Italia (Leonardo Italia, Elettronica, Avio Aero e Mbda Italia) e Svezia (Saab e GKN Aerospace Sweden).

RISPETTATA LA TABELLA DI MARCIA?

Nonostante il ritardo di quattro mesi della presentazione dell’Outline business case per il progetto Tempest, Shepard ritiene che le tappe future come le decisioni di investimento finali, un business case completo — entrambi programmati per il 2025  — e la Ioc (Capacità Operativa Iniziale) nel 2035, rimarranno invariate.

Non va dimenticato infatti che a fine novembre il governo Johnson ha annunciato che il programma Tempest riceverà ulteriori investimenti come parte della più ampia spesa per la difesa del Regno Unito da 16,5 miliardi di sterline (22,38 miliardi di dollari) nell’arco dei prossimi quattro anni.

IPOTESI REMOTA

Eppure, c’è già chi nutriva dubbi sulla fattibilità del rispetto della tabella di marcia, ancor prima di sapere del ritardo della presentazione dell’Outline business case in Regno Unito. Come il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, sentito da Start. “Si tratta di un grande sistema di combattimento in cui c’è anche una piattaforma che vola ma che ovviamente deve coinvolgere tutte le dimensioni operative possibili. È un lavoro estremamente complesso anche perché stiamo parlando di esplorare “pianeti ancora non esplorati”. Richiede quindi competenza, fantasia e buona volontà ed è quello che dovrà essere fatto nei prossimi mesi. Ripeto è un lavoro molto complicato, il che mi suscita qualche perplessità sulle tempistiche annunciate dai nostri colleghi britannici. Si parla di farlo volare entro il 2025. Non credo che ciò risponda a un minimo di fattibilità perché stiamo trattando un qualcosa di completamente nuovo da disegnare dall’inizio”.

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