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Difesa

Tempest, ecco come Regno Unito, Italia e Svezia andranno a caccia

Caccia Tempest: le tre industrie nazionali comprendono le principali società di difesa di Regno Unito (Bae Systems, Leonardo UK, Rolls Royce e Mbda UK), Italia (Leonardo Italia, Elettronica, Avio Aero e MBDA Italia) e Svezia (Saab e GKN Aerospace Sweden). Tutti i dettagli

 

Accelera il programma Tempest, il sistema di combattimento aereo del futuro. Mercoledì Regno Unito, Svezia e Italia hanno avviato un dialogo industriale volto a rafforzare la loro collaborazione per lo sviluppo del futuro sistema di combattimento aereo di nuova generazione. Ad annunciarlo, in una nota congiunta, Leonardo, Bae Systems e Saab.

Nel nuovo framework trilaterale le industrie delle nazioni coinvolte apporteranno le proprie capacità e competenze nel settore Combat Air.

Tutti i dettagli sul programma di sviluppo del caccia di sesta generazione che concorrerà con il rivale franco-tedesco-spagnolo Fcas.

PASSO AVANTI PER IL TEMPEST

Come spiegano le società “l’annuncio prende le mosse dai dialoghi bilaterali già avviati tra le industrie di Regno Unito, Svezia e Italia dando vita a un vero e proprio gruppo di lavoro industriale trilaterale. Le aziende valuteranno insieme le iniziative da intraprendere per lo sviluppo delle future capacità nel combattimento aereo. Sfruttando know-how, competenze e sviluppi tecnologici dei sistemi di difesa aerea attualmente esistenti e futuri”.

Si tratta di “un passo avanti nel percorso verso l’accordo tra le industrie nazionali per la formalizzazione di aree di collaborazione congiunta sullo sviluppo del futuro sistema di combattimento aereo”.

LE INDUSTRIE COINVOLTE

Le tre industrie nazionali comprendono le principali società di difesa di Regno Unito (Bae Systems, Leonardo UK, Rolls Royce e Mbda UK), Italia (Leonardo Italia, Elettronica, Avio Aero e MBDA Italia) e Svezia (Saab e GKN Aerospace Sweden).

Il Regno Unito ha già in essere diverse collaborazioni con Svezia e Italia. Le industrie e le Forze Armate dei tre Paesi sono partner nello sviluppo e nelle operazioni relative al missile aria-aria Meteor che equipaggia il Gripen,l’Eurofighter Typhoon e l’F-35.

IL PROGRAMMA TEMPEST

Il Regno Unito ha annunciato il programma nel 2018 con un finanziamento iniziale di 2 miliardi di sterline, senza specificare il costo complessivo. Il caccia, che può operare con un pilota o come drone, dovrà diventare operativo nel 2035 per sostituire entro il 2040 l’Eurofighter Typhoon sviluppato negli anni ’80 da Germania, Spagna, Italia e Regno Unito.

Il piano di acquisizione del programma Tempest entrerà nella fase di valutazione nel 2021, quando il ministero della Difesa dovrà prendere una decisione su ulteriori finanziamenti.

L’INVESTIMENTO DI SAAB

“Accogliamo con favore la leadership del governo svedese e del Regno Unito, come mostrato nel loro protocollo d’intesa di luglio 2019, e siamo lieti di approfondire le nostre relazioni con l’industria italiana”. Ha commentato l’ad di Saab, Micael Johansson. “Il nostro annuncio di un investimento iniziale da 50 milioni di sterline e un nuovo centro ‘Future combat air systems’ nel Regno Unito, contribuiranno a rafforzare le relazioni con gli altri partner industriali e il Ministero della Difesa britannico”.

7 AZIENDE PARTNER

A inizio settimana altre sette società tra cui Bombardier, Collins Aerospace, GE Aviation Uk e Thales Uk hanno comunicato il loro coinvolgimento nel progetto.

L’ad di Bae System Charles Woodburn ha dichiarato che i partner hanno fatto un “significativo passo avanti” nel progetto. L’obiettivo è fornire un nuovo caccia da combattimento flessibile, aggiornabile e con un budget limitato.

SI ALLONTANA CONVERGENZA CON FCAS

Diventa sempre meno probabile la convergenza a medio termine tra il progetto d’iniziativa britannica e il programma Fcas franco-tedesco, realizzato con l’aiuto degli spagnoli. La scorsa settimana, il Senato francese ha indicato che il Fcas sarebbe costato tra i 50 e gli 80 miliardi di euro, contro i 43 miliardi del Rafale. Per Parigi rappresenta un programma cruciale per l’industria dell’aviazione militare. In gioco c’è la sovranità della Francia in un settore fondamentale per l’indipendenza industriale, operativa e strategica.

Finora i funzionari britannici hanno respinto la necessità di unire l’iniziativa Tempest con quella franco-tedesca-spagnola.

Tra gli addetti ai lavori ci si chiede tuttavia se abbia “senso l’autonomia strategica se poi questa é estremamente costosa e non solletica il mercato con prodotti all’avanguardia”.

Si rischia infatti di avere due caccia di sesta generazione europei entro il 2040, con tutto ciò comporta in termini di costi e di concorrenza nell’esportazione.

L’AUSPICIO DI PROFUMO (LEONARDO)

Se non si prospetta una convergenza tra i due programmi all’orizzonte, “resta il tempo per gli altri partner di unirsi a Tempest”. A dirlo l’ad di Leonardo Alessandro Profumo durante un evento online in occasione Farnborough International Air Show virtuale.

“Ho visto altre nazioni esprimere un interesse e siamo estremamente positivi per il futuro”, ha sottolineato Profumo: “Tempest infatti sarà la base di un sistema transnazionale di difesa comune che si estenderà ben oltre la difesa area. Garantirà enormi benefici economici e significativi progressi industriali e tecnologici per l’Italia e per i nostri partner. Siamo convinti che avviare quest’iniziativa nel modo giusto consentirà alle industrie dell’aerospazio e difesa dei tre Paesi di prosperare per generazioni”.

Qualche tempo fa si parlava del Giappone come possibile futuro partner del progetto Tempest. A inizio luglio il ministro della Difesa nipponico ha annunciato lo sviluppo di un caccia stealth di prossima generazione nazionale. La produzione inizierebbe nell’anno fiscale 2031.

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