Il governo degli Stati Uniti concederà un aiuto di 1,5 miliardi di dollari a GlobalFoundries, la terza più grande azienda produttrice di microchip su contratto al mondo.
GlobalFoundries – che ha sede a New York ma è di proprietà di Mubadala, il fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti – sarà la prima grossa beneficiaria di un fondo da 39 miliardi dedicato al rafforzamento della manifattura americana di chip che il Congresso ha approvato nel 2022. Tra dicembre e gennaio scorsi il dipartimento del Commercio, che ha firmato l’accordo di finanziamento con GlobalFoundries, aveva già annunciato 35 milioni di dollari per BAE Systems e 162 milioni per Microchip Technology.
COSA FARÀ GLOBALFOUNDRIES CON I SOLDI PUBBLICI
GlobalFoundries utilizzerà i soldi pubblici per costruire una nuova fabbrica di semiconduttori a Malta, nello stato di New York, e per espandere le operazioni anche a Burlington, in Vermont. La sovvenzione di 1,5 miliardi di dollari sarà affiancata da un prestito da 1,6 miliardi: a detta del dipartimento del Commercio, gli aiuti permetteranno di generare investimenti da 12,5 miliardi tra gli stati di New York e Vermont.
Al di là del ritorno economico, la segretaria al Commercio Gina Raimondo ha spiegato che i microchip che GlobalFoundries realizzerà nelle due strutture saranno “essenziali per la nostra sicurezza nazionale”. “Si tratta di impianti altamente elaborati, first-of-their-kind [avanguardistici, ndr]”, ha proseguito la segretaria. “Il tipo di impianti che TSMC e Intel stanno proponendo di realizzare negli Stati Uniti. Si tratta di investimenti di nuova generazione; dimensioni, complessità di scala che non sono mai state fatte prima in questo paese”.
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LA TUTELA DELLA SICUREZZA NAZIONALE (E DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE)
I chip di GlobalFoundries sono rilevanti per la sicurezza nazionale americana perché vengono utilizzati dall’industria della difesa: sono presenti nei satelliti e nei dispositivi per le comunicazioni spaziali, ad esempio, ma anche nei sistemi di allerta del rischio di collisioni nei veicoli e nelle apparecchiature Wi-Fi.
Negli ultimi anni, tuttavia, e non solo negli Stati Uniti, il concetto di sicurezza nazionale sembra stare venendo allargato per riferirsi anche alla sicurezza economica e degli approvvigionamenti industriali. A questo proposito, Gina Raimondo ha dichiarato che la fabbrica di GlobalFoundries a Malta garantirà forniture stabili di microchip alle case automobilistiche – inclusa General Motors -, che verranno così tutelate da eventuali nuovi intoppi alle supply chain come quelli verificatisi con la pandemia di coronavirus. La segretaria ha detto anche che dalla fabbrica di Malta usciranno semiconduttori di alto valore che al momento non vengono prodotti negli Stati Uniti.
NUOVI FINANZIAMENTI IN VISTA?
Raimondo ha rivelato a Reuters che entro la fine di marzo il dipartimento del Commercio potrebbe annunciare diversi nuovi accordi di finanziamento ad aziende di microchip.
Quanto a GlobalFoundries, l’azienda non ha intenzione di espandersi solo negli Stati Uniti ma nel mondo: a settembre, per esempio, ha aperto una fabbrica da 4 miliardi di dollari a Singapore.
IL PROGETTO (IRREALISTICO?) DI SAM ALTMAN
Sembra invece avere poche possibilità di concretizzarsi il progetto di Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, per un semiconduttore ad elevatissima potenza in grado di alimentare anche i sistemi più avanzati di intelligenza artificiale.
Per realizzare la sua idea, Altman sta cercando di raccogliere 7000 miliardi di dollari: una cifra mastodontica che – come ha detto Jensen Huang, l’amministratore delegato di NVIDIA – permetterebbe di coprire l’acquisto di tutte le unità di elaborazione grafica disponibili nel mondo. NVIDIA, statunitense, è l’azienda più importante nel settore delle unità di elaborazione grafica (GPU, in gergo) che forniscono potenza di calcolo alle applicazioni di intelligenza artificiale.