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Tutto su Silicon Box, che investirà nei chip in Italia (al posto di Intel)

Naufragato il progetto di Intel per la fabbrica di microchip, il governo Meloni sarebbe vicino a concludere un accordo di investimento con Silicon Box. Ecco cosa sappiamo della società singaporiana specializzata in chiplet.

Dopo il naufragio praticamente certo del progetto di Intel per una fabbrica di confezionamento di microchip in Italia, il governo di Giorgia Meloni sarebbe in procinto di concludere un accordo di investimento con un’azienda decisamente più piccola: la singaporiana Silicon Box.

L’ANTICIPAZIONE DEL SOLE 24 ORE

Secondo Il Sole 24 Ore, l’intesa tra l’esecutivo e Silicon Box riguarda “un investimento produttivo, con la definizione della localizzazione del sito che sarebbe alle battute finali”. L’accordo potrebbe venire presentato a marzo, forse con la partecipazione della presidente del Consiglio.

… E LE PAROLE DI URSO

Nei giorni scorsi, durante una conferenza stampa a Verona relativa al vertice ministeriale del G7 per l’industria, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha detto che l’Italia ha presentato le proprie risorse sulla microelettronica (4,2 miliardi di euro al 2030) “a oltre ottanta multinazionali”. In merito alla fabbrica di Intel – che sarebbe dovuta sorgere a Vigasio, in Veneto -, il ministro ha dichiarato che la società statunitense ha “rivisto al ribasso le proprie ambizioni” in Europa, dove sosteneva di voler creare una filiera integrata dei semiconduttori, dalla manifattura all’assemblaggio al confezionamento: un piano da 80 miliardi di dollari in dieci anni.

Intel, tuttavia, rimane coinvolta nella cosiddetta “Fondazione Chips.IT” di Pavia, un centro dedicato alla progettazione di microchip al quale partecipano diverse aziende del settore come anche Infineon, Sony e l’italo-francese STMicroelectronics. Nonostante gli obiettivi molto ambiziosi, la Fondazione Chips.IT dispone di un budget di appena 185 milioni di euro, non sufficiente nemmeno all’acquisto di un singolo macchinario avanzato di chip-making.

IL PIANO DEL GOVERNO MELONI SUI MICROCHIP

Considerate le trattative con Silicon Box e il già definito accordo di co-finanziamento (in attesa dell’autorizzazione europea) del progetto di STMicroelectronics a Catania per la produzione di dispositivi al carburo di silicio, sembra che il governo italiano abbia modificato la sua strategia di attrazione degli investimenti sui microchip: non più una singola maxi-operazione come sarebbe stata quella di Intel, bensì varie iniziative di taglia minore, ha spiegato Il Sole 24 Ore.

COSA FA SILICON BOX

Silicon Box è un’azienda singaporiana nata nel 2021 e guidata da Byung Joon Han (già dirigente di AT&T e IBM), specializzata nelle tecnologie di progettazione e integrazione di chiplet. I chiplet, semplificando, sono porzioni di processore con funzionalità autonome che, integrandosi tra loro, vanno a formare un chip; i chiplet potrebbero rivoluzionare l’architettura di concezione e di fabbricazione dei microchip, rendendola più flessibile ed efficiente, oltre a permettere una maggiore collaborazione industriale tra i soggetti attivi nella supply chain.

A gennaio Silicon Box ha annunciato una tornata di raccolta fondi da 200 milioni di dollari che ne porta la valutazione sopra 1 miliardo di dollari. Al round ha partecipato la società indiana Tata Electronics e Lam Capital, il braccio di venture capital del gruppo statunitense Lam Research.

Silicon Box possiede a Singapore una fabbrica di confezionamento di semiconduttori dal valore di 2 miliardi di dollari.

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