Lina Khan, la presidente uscente della Federal Trade Commission, cioè l’agenzia antitrust degli Stati Uniti, ha detto di sperare che il suo successore non raggiunga un accordo amichevole con Amazon e con Meta, entrambe accusate di condotta anticoncorrenziale. I capi dei due colossi tecnologici – Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, rispettivamente – stanno infatti cercando di ingraziarsi il presidente Donald Trump, che assumerà l’incarico tra una decina di giorni.
Intervistata dalla Cnbc, Khan ha spiegato che “la Federal Trade Commission ha avuto molto successo, anche nelle cause in corso contro Amazon e Facebook, quindi è naturale che queste aziende vogliano vedere se riescono a ottenere un accordo vantaggioso” con la nuova amministrazione. “Possono ottenere un qualche tipo di accordo economico, che si risolva con qualche spicciolo e che permetta loro di sfuggire a un accertamento di responsabilità in tribunale”.
La Federal Trade Commission ha accusato Amazon e Meta di aver adottato delle pratiche anticoncorrenziali per mantenere la loro posizione dominanti nei settori del commercio elettronico e dei social media.
IL PENSIERO DI LINA KHAN E LA DEREGULATION DI TRUMP
Khan guida la Federal Trade Commission dal 2021 ed è nota per il suo approccio duro nei confronti delle grandi aziende tecnologiche – le cosiddette Big Tech – e il loro potere di mercato. A questo proposito, nel 2017 ha pubblicato il saggio Amazon’s Antitrust Paradox (una citazione al celebre The Antitrust Paradox di Robert Bork, il testo per eccellenza della legislazione antimonopolistica americana), nel quale sosteneva che la struttura e le pratiche della società ponessero problemi di anticoncorrenzialità.
Khan ha detto di sperare che il prossimo presidente della commissione non concluda degli accordi indulgenti con le due aziende. Il suo mandato sta per terminare e si pensa che il suo successore – lo nominerà Trump – sarà meno “invasivo”, nell’ambito della più generale deregolamentazione che dovrebbe caratterizzare la nuova amministrazione.
AMAZON E META CORTEGGIANO TRUMP: ECCO COME
Nelle ultime settimane sia Jeff Bezos, presidente esecutivo di Amazon, sia Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, stanno cercando di allacciare buoni rapporti con Donald Trump per evitare che una relazione ostile possa ripercuotersi negativamente sui loro affari. Sia Bezos che Zuckerberg, peraltro, sono rivali di Elon Musk, che sarà a capo del dipartimento dell’Efficienza governativa: la rivalità, nel primo caso, è nel settore aerospaziale (Blue Origin da una parte, SpaceX dall’altra); nel secondo caso è nel settore dei social media (Facebook, Instagram e Threads contro X).
Bezos e Zuckerberg hanno entrambi fatto visita a Trump nel resort di Mar-a-Lago, in Florida, e le loro aziende hanno elargito grosse donazioni al comitato inaugurale della sua presidenza. Zuckerberg ha anche annunciato che eliminerà il meccanismo di fact-checking sulle sue piattaforme per adottare un sistema simile alle “note della comunità” su X: un’evidente concessione agli ambienti conservatori, visto che il fact checking dei contenuti era stato introdotto proprio dopo la vittoria elettorale di Trump nel 2016.
Quanto a Bezos, invece, Amazon spenderà 40 milioni di dollari per un documentario sulla first lady Melania Trump.