Dopo la debacle per la guida generale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), l’Italia ritenta con l’Esrin.
Alla guida dell’Esa è stato scelto infatti l’austriaco Josef Aschbacher, dal 2016 capo dell’Esrin, il centro Esa di Frascati per l’osservazione della terra e direttore dei programmi dell’Esa di osservazione della terra.
Ricordiamo che il candidato austriaco ha battuto i candidati spagnolo (Pedro Duque) e norvegese (Christian Hauglie-Hanssen) e prima ancora i candidati italiani (Simonetta Di Pippo, supportata da Palazzo Chigi, e Roberto Battiston).
Si è trattato di un duro colpo per il nostro paese. E pensare che l’Italia, con una contribuzione più alta di sempre al budget Esa nell’ordine di due miliardi e duecento milioni, è dietro soltanto alla Germania e alla Francia come contributore dell’agenzia.
Ma con la nomina di Aschbacher a Direttore Generale si è liberata la direzione del Centro di Esrin a Frascati che di fatto gestisce tutte le attività di Osservazione della Terra e conseguenti servizi ambientali ad alto valore aggiunto.
Oggi, 30 aprile, scade il termine per inviare le candidature. Dopodiché l’Esa si prenderà circa un mese di tempo per selezionare i cv ricevuti.
Non resta dunque che sperare nell’assegnazione del direttorato di Osservazione della Terra e la direzione del centro Esrin per il nostro paese.
Ecco i rumors sui possibili candidati italiani.
LA PARTITA PERSA AL VERTICE ESA
Facciamo un passo indietro. Lo scorso 17 dicembre il Consiglio dell’Esa ha nominato Josef Aschbacher come prossimo Direttore Generale dell’Agenzia, per un periodo di 4 anni. Succederà a Jan Wörner il cui mandato d’ufficio termina il 30 giugno 2021.
Nulla di fatto, dunque, per le due candidature italiane: né per quella di Simonetta Di Pippo, direttrice dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio extra atmosferico (Unoosa), presentata con il sostegno di Palazzo Chigi, né per quella del fisico Roberto Battiston, ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e docente all’Università di Trento, che aveva presentato la sua candidatura in modo autonomo entro la scadenza di fine agosto.
Ma non ci si dovrebbe stupire più di tanto: a detta di alcuni addetti ai lavori il cv della candidata selezionata dal governo Conte “era indifendibile”.
Nel frattempo, il governo è cambiato e con esso anche il sottosegretario con delega alla spazio. L’onorevole Bruno Tabacci ha preso il posto infatti di Riccardo Fraccaro (M5S). Quest’ultimo sostenitore proprio della candidatura di Simonetta Di Pippo.
LA VACANCY PER DIRETTORE DEL PROGRAMMA OSSERVAZIONE DELLA TERRA
Per l’Italia non resta che aspirare alla guida dell’Esrin di Frascati. Con la nomina di Aschbacher all’Esa, si è liberata la direzione del Centro di Esrin e la guida dell’Istituto europeo di ricerca spaziale potrebbe ricadere ora su un italiano.
Il 19 marzo l’Esa ha lanciato il bando per un nuovo Direttore del programma di Earth Observation, che si unisca al Comitato esecutivo e sostenga il Direttore generale.
Ricordiamo che le candidature possono giungere da tutti e 22 paesi membri dell’Esa.
LE RESPONSABILITÀ
Il direttore è responsabile per la pianificazione dei programmi Esa di Osservazione della Terra e per la formulazione e l’attuazione delle decisioni programmatiche e strategiche del Direttorato.
Questo ruolo prevede la responsabilità generale della definizione, pianificazione ed esecuzione di tutti i programmi inerenti all’Osservazione della Terra dell’Esa, coerenti con la strategia europea per lo spazio, e che tengano conto dell’ambiente e dei suoi principali attori. Il Direttore è responsabile dell’implementazione di tutte le attività dell’Esa nell’osservazione della Terra e della preparazione di nuove proposte in questo settore.
IL BUDGET
Il neo direttore si troverà inoltre a dover gestire il budget più rilevante dell’intero finanziamento annuale di Esa. Dei 14,8 miliardi di euro approvati alla ministeriale di Siviglia, la maggior parte saranno investiti proprio nei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa.
I POSSIBILI CANDIDATI ITALIANI
Addetti ai lavori vociferano che tra gli italiani che hanno inviato la propria candidatura ci siano Roberto Battiston, Massimo Comparini e Mauro Facchini.
L’ex presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Battiston, ci avrebbe dunque riprovato, dopo il tentativo fallito dello scorso anno al vertice dell’Esa.
Massimo Comparini è l’attuale ad di Thales Alenia Space Italia, subentrato lo scorso 1 aprile a Donato Amoroso. È inoltre Presidente di Space Innovation nella piattaforma tecnologica italiana SPIN IT e nel 2016 è stato nominato ceo di e-Geos. “Il candidato ideale, come storia e come ruolo per l’Italia” ha commentato una fonte a Start, “difficile però che lasci la guida di Tas in questo momento”.
Mauro Facchini è responsabile del programma Copernicus, Capo Unità presso la D.G. Industria della difesa e Spazio della Commissione europea. Ricordiamo che Copernicus è il complesso programma di osservazione satellitare della Terra lanciato nel 1998 dalla Commissione Europea. Sviluppato grazie alla cooperazione internazionale di Eumetsat, Esa, Nasa, Noaa, con il supporto del Cnes.
Infine, dai i rumors emergono i nomi anche di due donne. Morena Bernardini, direttore della strategia di ArianeGroup, il colosso franco-tedesco prime contractor del programma Ariane e Simonetta Cheli, Responsabile dell’Ufficio Strategia, Programma e Coordinamento, Direzione Osservazione della Terra, numero due del neo direttore generale Aschbacher.
LE CHANCE DEL NOSTRO PAESE
Molti candidati dunque da parte dell’Italia anziché un “candidato unico” da sostenere adeguatamente come auspicato dal settore.
“Il fatto di aver investito molti soldi nell’ultima ministeriale di Siviglia non avrà verosimilmente un peso rilevante soprattutto con la composizione del Comitato di selezione, in più, è bene esserne consci, il voto italiano nella elezione di Aschbacher era solo uno dei 18 e certamente non rappresentava un elemento strategico per la sua vittoria. Quindi sarà in gioco largamente la competenza professionale dei candidati visto l’importanza del Direttorato e l’evoluzione dei rapporti tra Esa e Commissione nel prossimo futuro”, aveva commentato un mese fa su Start il Prof Ezio Bussoletti, ex vicepresidente dell’Asi.
“Managers internazionali con forte background spaziale sembrano i più adatti a rappresentare l’Italia in tale posizione, come Comparini e Bernardini per esempio” ha commentato un’altra fonte a Start. Ma “troppi candidati. Anche stavolta l’Italia rischia di uscirne a mani vuote”, ha chiosato un addetto ai lavori che ha chiesto di rimanere anonimo.