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Ecco perché Battiston è stato silurato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi). Tensioni Lega-M5s

Fatti e indiscrezioni sulla rimozione di Battiston da presidente dell'Asi (Agenzia spaziale italiana)

Tanto tuonò che piovve. Dopo mesi in cui si rincorrevano indiscrezioni su malumori nella maggioranza di governo per la conferma del presidente dell’Asi (Agenzia spaziale italiana), Roberto Battiston, decisa dal governo dimissionario di Paolo Gentiloni dopo le scorse elezioni, oggi l’esecutivo giallo-verde ha revocato il mandato a Battiston.

E’ stato lo stesso presidente dell’Agenzia a comunicarlo via Twitter:

I RUMORS GOVERNATIVI SULLA REVOCA DI BATTISTON DALL’ASI

“Senza passare dal controllo delle Commissioni parlamentari previste, approfittando del lungo periodo che è stato necessario per la formazione del governo, l’allora ministro Fedeli del Pd rinnovò ai primi di maggio l’incarico per altri 4 anni secondo noi in violazione della legge”, è la spiegazione di una fonte governativa.

IL DOSSIER SULL’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA

La decisione dell’esecutivo giallo-verde si basa anche su un corposo dossier in cui tra l’altro si legge: “Nel primo mandato quadriennale di Battiston l’Italia ha perso peso politico e credibilità internazionale lasciando spazio ad altri Piccoli paesi europei il cui peso economico è da 3 a 5 volte minore di quello italiano (14,6 %, terzo contributore ESA). In più, come è noto nel settore, da tempo si è appiattito sulle posizioni e gli interessi della Francia rendendo l’Italia politicamente ancora più debole ma negoziando, in cambio, la loro potenziale benevolenza per ruoli futuri, in ESA”. Un dossier di cui fa parte anche la recente relazione della Corte dei Conti sulla gestione del Cira e sul ruolo dell’Asi.

CHE COSA È L’ASI

L’Asi è l’ente che gestisce 500 milioni di fondi pubblici all’anno ed è per certi versi il cuore di un indotto economico che nel nostro Paese vale 1,6 miliardi.

IL PRIMO SILURO GIALLO-VERDE PER BATTISTON (DIFESO DAL PD)

Non è stato un fulmine a ciel sereno la decisione del ministero della Ricerca. Fece scalpore tra gli addetti ai lavori un siluro politico prima dell’estate, quando Battiston fu escluso dal neonato Comitato interministeriale per le politiche dello spazio e dell’aerospazio. Un siluro di M5S e Lega contro Battiston, protestò il Pd.

LA PARTITA DI GIORGETTI E DELLA LEGA

La partita Spazio è nelle mani in particolare della Lega. Il politico di governo centrale per il settore – e dunque anche per la nomina del successore di Battiston all’Asi – è infatti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti (Lega), che ha la delega alle politiche spaziali e aerospaziali.

CONCORDIA FRA MS5 E LEGA SULLO SPAZIO?

Ma c’è concordia fra pentastellati e leghisti? Nei giorni, in Parlamento, i 5 Stelle compulsavano un informato articolo del Fatto Quotidiano a firma di Pierluigi Giordano Cardone.

L’ARTICOLO DEL FATTO QUOTIDIANO

Il Fatto ha svelato quello che definisce un “conflitto di interesse potenziale”. Quale? La nomina di “Stefano Gualandris, diventato a settembre consigliere in materie giuridico economiche di Giorgetti per il settore aerospaziale”.

IL RUOLO DI GIORGETTI

Fonti di settore sottolineano come Gualandris era da tempo molto critico con la gestione Asi targata Battiston. Una posizione condivisa da molti nella maggioranza giallo-verde.

IL PESO DI VALDITARA AL MIUR CON BUSSETTI

Ambienti governativi sottolineano che a premere sull’acceleratore nella defenestrazione di Battiston è stato il neo responsabile del Dipartimento Università del ministero dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, vicino alla Lega di Salvini. Il Miur ora guidato dal leghista Bussetti, infatti, è uno dei dicasteri che ha potere di controllo sull’Agenzia spaziale italiana.

IL TWEET ANTI LEGA DEL PENTASTELLATO FIORAMONTI

A riprova delle tensioni fra Lega e Movimento 5 Stelle, c’è la presa di distanza del viceministro M5s al Miur, l’economista Lorenzo Fioramonti, che si dissocia dalla decisione del suo superiore (della Lega):

 

LE AVVISAGLIE NEGATIVE PER BATTISTON

Il cda dell’Asi, comunque, era scaduto lo scorso 21 luglio ed è stato politicamente significativo che i ministeri competenti a indicare i membri (Difesa, Esteri, Mef e Miur) non avevano ancora espresso rappresentanti. A riprova, come scritto da mesi su Start Magazine, che si stava decidendo la strada per rimuovere Battiston.

CHE COSA SUCCEDERÀ ORA

E ora? “Rapidamente, selezione nuovo presidente e nomina nuovo cda”, dice un addetto ai lavori che segue il dossier.

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