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Bluebell Tim

Ecco il piano per la rete unica Tim-Open Fiber a guida Cdp. L’appunto riservato di Siragusa (Tim)

Ecco l'appunto sulla separazione volontaria della rete Tim e fusione con Open Fiber redatto da Stefano Siragusa, Chief Tim Infrastructures Office dallo scorso 12 marzo

La visione per l’Italia del futuro

1. Un Paese leader in Europa grazie al vantaggio competitivo delle soluzioni tecnologiche all’avanguardia
2. Un Paese in cui i servizi digitali sono universali e diventano garanzia di inclusione, sviluppo e crescita
3. Un Paese che mette al primo posto l’occupazione, la sicurezza e la libertà di scelta e di informazione dei propri cittadini
4. Un Paese in grado di generare lavoro “a prova di futuro”

Per questo le infrastrutture telefoniche e il conseguente sviluppo delle infrastrutture di Banda Larga sono una priorità del Governo

1. Perché è necessario garantire una regia unica di sviluppo industriale del Paese – possibilmente sotto guida CDP – caratterizzato da un’efficiente infrastrutture delle telecomunicazioni
2. Perché tale infrastruttura, la sua efficienza e capillarità sono alla base di qualsiasi sforzo di innovazione tecnologica nel Paese, in tutti i settori industriali e di servizio e in tutte le aeree del Paese
3. Perché occorre stimolare e finanziare l’adozione di servizi digitali in Italia al fine di colmare il ritardo accumulato con i Paesi di riferimento EU
4. Perché è necessario chiudere una volta per tutte il Digital Divide che frena lo sviluppo di una larga parte del Paese
5. Perché occorre ridurre l’eccesso di vincoli operativi che limita, rallenta e rende troppo costosa l’operatività del settore TLC e del suo indotto, soprattutto in questa fase di investimenti intensivi legati al proesso di copertura in fibra ottica necessario per modernizzare il Paese
6. Perché è necessario garantire una competizione ad armi pari con i Big Tech e OTT, i giganti – tutti stranieri – del mondo online (Amazon, Facebook, Google, Netflix…)
7. Perché occorre garantire l’aggiornamento e la continua evoluzione delle competenze delle risorse umane di un settore ad altissimo tasso di innovazione

La creazione della rete nazione italiana risponde alle esigenze del Governo– il processo di separazione volontaria della rete di TIM – la nascita di NetCo

  1. TIM ha intrapreso il Progetto di Separazione Volontaria della sua Rete Fissa di Accesso, ovvero la porzione di Rete (cavi ed apparati) che collega le Centrali Telefoniche con le sedi dei clienti finali, ovvero l’infrastruttura che permette ai clienti di accedere ai servizi digitali, indipendemente da chi li fornisce.
  2. TIM ha sottoposto ad AgCom il progetto il 27 Marzo 2018 ed il 6 Giugno AgCom ne ha formalmente constatato l’affidabilità e la serietà, avviando un nuovo ciclo di analisi dei mercati dell’accesso, che si prevede trovi conclusione entro Marzo 2019
  3. Gli obiettivi del progetto sono la creazione di una società separata, non necessariamente
    controllata da TIM:
  • che sia un punto di riferimento non discriminante per i servizi all’ingrosso verso l’industria delle telecomunicazioni
  • che fornisca tutti i servizi all’ingrosso oggi forniti da TIM, sia regolamentati (come da specifiche dell’offerta approvata da AgCom) che deregolamentati
  • che serva indistintamente tutto il mercato (sia operatori terzi che la parte rimanente di TIM – detta ServiceCo) in assoluta equivalenza fra tutti gli operatori (cosiddetta Equivalence of Input)
  • che operi in totale autonomia, e disponga quindi di tutti gli Asset fisici necessari (es. cavi in Rame e/o Fibra Ottica, Apparati Stradali, Cabinet stradali, Spazi in Centrale, …), delle Competenze, delle Risorse Umane ed Economiche atte a garantire l’esercizio e lo sviluppo ottimale della rete di Accesso
  • che implementi una Governance indipendente, anche attraverso una completa autonomia organizzativa con un chiaro presidio pubblico

La visione è quella di una realtà che operi in un contesto Regolatorio che incentivi gli investimenti e che sia in grado di:

  • evolvere verso una copertura nazionale della banda ultralarga, con un continuo miglioramento della infrastruttura investendo nei prossimi 5 anni circa 5Mld€ tra lavori e tecnologie soprattutto nelle aree a bassa occupazione
  • essere un centro di eccellenza focalizzato sullo sviluppo della rete e l’ottimizzazione delle risorse economiche, finanziarie e umane
  • sostenere un ecosistema di partner lungo la supply chain del settore, importantissimo bacino di posti di lavoro attuale e, soprattutto, prospettico visto la sostituzione uomo macchina
  • essere un motore per lo sviluppo digitale del paese operante come braccio operativo di un progetto industriale più ampio a guida pubblica – CDP – con la missione di offrire competenze e sviluppo di tecnologie digitali/I4.0 cross industries lungo tutto il Paese
  • incubare piccole e medie imprese italiane focalizzando lo sviluppo di tecnologie e piattaforme strategiche incluso il settore militare e di sicurezza pubblica
  • garantire efficienza operativa e qualità nel servizio al cliente leader in tutte le attività, dal pre al post vendita – lungo tutta la catenza del valore e per tutti i clienti e operatori
  • operare in piena sostenibilità economica, generando valore per tutti gli stakeholder

La dimensione della Società ad oggi è prevista includere circa 30k persone per un fatturato di circa 5B€, un ebitda di 2B€ con una base asset di crca 15b€ e un piano di sviluppo di almeno 5b€ nei prossimi 5 anni

Il processo di separazione è stato definito ed è in corso di finalizzazione e la società potrebbe essere de facto già essere creata (come scritto nella documentazione inviata all’AgCom)

  • Nel mese di Aprile 2018 è stata creata la Direzione WINS- Wholesales, Infrastructures, Network and Systems che rappresenta tutto il perimetro NetCo. Il completamento dell’organico di NetCo nella Direzione WINS prevedrà la confluenza di risorse provenienti da altri bacini di TIM, tra cui, soprattutto, le varie funzioni di staff e direzione per garantirne l’autonomia
  • La creazione e il lancio della società NetCo è stata affidata a Stefano Siragusa – munito di idonea abilitazione di sicurezza personale NOS – che guida tutte le operations e le infrastrutture nazionali e internazionali del gruppo
  • La parte rimanente di TIM – detta ServiceCo – è già stata delineata e strutturata. La guida del progetto è affidata a Lorenzo Forina che guida la divisione commerciale Business

Contesto di riferimento – La copertura della Banda ultralarga TIM: FTTC ed FTTH

  • Come tutti gli operatori europei, TIM adotta un mix di copertura FTTC (fibra fino agli armadi stradali, ultime decine di metri in rame) ed FTTH (fibra anche dagli armadi a casa utente) in grado di servire le effettive necessità della clientela attuale e prospettica
  • TIM ha già oggi sviluppato una copertura di banda ultralarga in ca. l’80% del paese in tecnologia FTTC
  • Le porzioni restanti del paese sono state oggetto di bandi del MISE (attraverso la controllata Infratel) ed assegnate ad Open Fiber (ENEL) come Concessionario (Le iniziative di copertura di TIM in quelle aree sono state stoppate)
  • In termini di copertura FTTH, TIM offre servizio in 30città ed ha formalizzato a piano l’avvio dei lavori di copertura in ulteriori 70 città entro il 2020 (totale 100) con la visione di arrivare a 250 città negli anni immediatamente successivi. TIM ha già inoltre una copertura in fibra limitata ma attiva in ulteriori 86 comuni per un totale complessivo di città, ad ora, coperte pari a 116

Situazione competitiva di mercato – la duplicazione degli investimenti e la sovrapposizione con Open Fiber, crescita relativa e comparazione tecnologica

Il piano di Open Fiber segue due direttrici:

  • Lo sviluppo della copertura come Concessionario nelle aree dei bandi MISE sarà sviluppata interamente in FTTH (al netto di poche aree coperte in tecnologia FWA)
  • Lo sviluppo di copertura FTTH su 271 città, nelle maggiori aree urbane del paese

Per quanto riguarda le maggiori aree urbane, i piani di TIM e OF sostanzialmente si sovrappongono (90%+ delle coperture ad ora sono sovrapposte ovvero duplicazione di centinaia di milioni di euro di investimenti senza alcun ritorno economico o beneficio per il Paese), essendo entrambi costruiti cercando coerenza con la prevedibile domanda per massimizzare il ritorno sull’investimento

In termini di effettiva vendibilità, ai primi giorni di novembre 2018:

  • TIM ha aperto in FTTH 30 principali città italiane, più 59 comuni coperti nei precedenti Bandi EuroSud per un totale di 89 comuni e circa 1,1M di indirizzi civici raggiunti. Questa copertura di civici cresce di circa il 6% al mese
  • Open Fiber ha aperto FTTH in circa 60 comuni

-15 grandi città in sovrapposizione con TIM

– 13 comuni medi (Cagliari, Udine e 11 comuni di piccole dimensioni nell’hinterland di Milano e Torino) non in sovrapposizione con TIM per un totale di ca. 350K civici, ed una copertura che cresce di circa il 5% al mese.

– 31 comuni non in sovrapposizione (7 comuni medi tra cui Cagliari e Udine e 24
comuni di piccole dimensioni nell’hinterland di Milano e Torino)

La tecnologia impiegata è la medesima (FTTH). I rami condivisi sono tipicamente più lunghi nella copertura TIM, i verticali sono tipicamente più lunghi nella soluzione OpenFiber, ma le soluzioni tecnologiche in una ottica di completamento della copertura sono equivalenti TIM ha anche le tecnologie di trasporto e di accesso, Open Fiber no e le deve acquistare.

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