Le parole di ieri di Amos Genish contro, di fatto, il progetto del governo per una rete unitaria per la banda larga con al centro la Cassa depositi e prestiti ha reso palese l’isolamento del capo azienda di Tim non solo dall’azionista che ha il controllo del consiglio di amministrazione (ovvero il fondo americano Elliott) ma anche e soprattutto dal governo Conte: Genish, infatti, ieri aveva detto apertamente che il controllo della rete doveva comunque restare in casa dell’ex Telecom Italia. Mentre l’esecutivo, con il modello Terna per la governance di Tim, ha idee diverse.
Così oggi i 10 dieci consiglieri di amministrazione di Tim espressione di Elliott – con l’ok della Cdp del Tesoro azionista con circa il 5% di Tim – hanno silurato Genish. Risultati poco entusiasmanti, conti non sfolgoranti e corsi di Borsa ben poco esaltanti: questi gli altri motivi della sfiducia.
Le tensioni sull’operato del capo azienda tra Vivendi – che aveva nominato Genish – ed Elliott – che aveva confermato a sorpresa l’amministratore delegato dopo la vittoria in assemblea – nelle ultime settimane si sono acuite.
Fino a giungere ieri, come detto, a una dichiarazione di Genish ostile nei confronti del piano del governo per una rete unitaria.
Una presa di posizione di fatto pro Vivendi e anti Elliott, quella di Genish, che ha irritato ambienti dell’esecutivo: infatti il fondo americano sul dossier è più allineato con gli auspici dell’esecutivo.
Ma lo scorporo della rete non è stato l’unico motivo di fibrillazione in casa di Tim su Genish.
Anche sui dossier Persidera e Sparkle le contrapposizioni fra i due azionisti sono state evidenti, come raccontato da Start Magazine nei giorni scorsi.
Stamattina, il ritiro delle deleghe a Genish per volontà dei consiglieri espressione del fondo americano.
Una mossa che ha fatto imbestialire il gruppo francese, primo azionista di Tim anche se non controlla più il board dell’ex Telecom Italia.
Il 18 novembre il cda di Tim nominerà il nuovo amministratore delegato: i nomi più papabili, al momento, sarebbero due degli attuali consiglieri indicati da Elliott, Alfredo Altavilla (ex Fca), Rocco Sabelli (già ai vertici di Telecom) e Luigi Gubitosi (ex Wind e Rai, ora commissario Alitalia).
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GLI APPROFONDIMENTI SI START MAGAZINE SUL TIM
TUTTI I DETTAGLI SUL SILURAMENTO DI GENISH DIFESO DA VIVENDI
COME GENISH AVEVA BISTRATTATO IL PIANO DEL GOVERNO SULLA RETE
ECCO IL PROGETTO DEL GOVERNO PER UNA RETE UNICA ANTI-ORANGE
RETE, PERSIDERA, SPARKLE. ECCO TUTTI I DOSSIER CHE DIVIDONO VIVENDI ED ELLIOTT. E IL RUOLO DI GENISH
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Comunicato Stampa
Delibere assunte dal consiglio di amministrazione di TIM in data odierna
Roma, 13 novembre 2018
Il consiglio di amministrazione di TIM, riunitosi in data odierna, ha revocato con decisione assunta a maggioranza e con effetto immediato tutte le deleghe conferite al consigliere Amos Genish e ha dato mandato al Presidente di finalizzare ulteriori adempimenti in relazione al rapporto di lavoro in essere con lo stesso.
In conformità al piano di successione degli amministratori esecutivi adottato da TIM, le deleghe revocate al consigliere Amos Genish sono state provvisoriamente assegnate al presidente del consiglio di amministrazione.
Il presidente del comitato nomine e remunerazione ha provveduto alla convocazione dello stesso comitato per gli adempimenti di sua competenza relativamente alla individuazione del nuovo amministratore delegato.
È stata convocata una nuova riunione del consiglio di amministrazione per il giorno 18 novembre 2018 al fine di provvedere alla nomina di un nuovo amministratore delegato.
Il consiglio di amministrazione ringrazia Amos Genish per il lavoro svolto nell’interesse della società e di tutti i suoi stakeholders in questi quattordici mesi di intensa attività.
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“E’ stata una mossa molto cinica e volutamente pianificata in segreto, per creare la massima destabilizzazione e influenzare i risultati di Tim, e dopo un diniego ufficiale di domenica, senza la conoscenza di molti membri del consiglio e mentre l’amministratore delegato stava negoziando per Tim e portando avanti il suo doveri dall’altra parte del mondo. Denunciamo la destabilizzazione di questa decisione e il metodo vergognoso”, ha dichiarato un portavoce di Vivendi dopo la sfiducia di Genish da parte dei 10 consiglieri in quota Elliott.
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Comunicato Stampa
Precisazioni su dichiarazioni del socio Vivendi e su alcune successive notizie di stampa
Roma, 13 novembre 2018
Con riferimento alle dichiarazioni diffuse dal socio Vivendi in data 8 novembre 2018 (tramite alcuni suoi portavoce) e 5 settembre 2018 (mediante apposito comunicato stampa), nonché con riferimento all’articolo pubblicato il 9 novembre 2018 su www.WanSquare.com a firma di Yves de Kerdrel e intitolato “Elliott manipule maintenant les comptes de Telecom Italia” (“Elliott manipola adesso i conti di Telecom Italia”), TIM precisa quanto segue.
1. Il consiglio di amministrazione di TIM attualmente in carica:
– è stato nominato in sostituzione di un consiglio venuto meno per effetto delle volontarie dimissioni dei consiglieri nominati da Vivendi rassegnate al fine di evitare la revoca di una parte di essi chiesta in considerazione di gravi carenze di governance;
– è interamente composto da soggetti indipendenti rispetto ai fondi di investimento gestiti da Elliott;
– ha mantenuto come amministratore delegato Amos Genish (designato dal socio Vivendi), il quale aveva accettato di rimanere in carica a condizione che fosse confermato (come in effetti è accaduto) il piano industriale approvato dal precedente consiglio di amministrazione, sotto la direzione e il coordinamento di Vivendi e composto per la maggioranza da consiglieri designati da quest’ultima.
2. L’amministratore delegato Amos Genish ha quindi svolto il suo lavoro in continuità rispetto al passato, perseguendo, senza raggiungerli, gli obiettivi indicati nel piano industriale da lui stesso predisposto in coordinamento con il socio Vivendi, con il conseguente obbligo per l’attuale Cda di procedere alle svalutazioni riportate nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2018.
3. La necessità di procedere a tali svalutazioni non è quindi dovuta a una disorganizzazione della società o al fallimento della nuova governance, come insinuato da Vivendi, ma all’implementazione da parte di Amos Genish (designato dal socio Vivendi) di scelte industriali riconducibili allo stesso socio Vivendi.
4. Quanto alla dichiarazione di Vivendi di “deplorare” la decisione di non convocare l’assemblea dei soci per procedere al rinnovo dei revisori, si precisa che trattasi di dichiarazione non veritiera (non avendo ancora il Cda assunto una decisione a tale riguardo) e fuorviante (attesa l’inesistenza di alcuna norma che imponga la nomina dei revisori in data anteriore all’assemblea che sarà convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018).
TIM diffida quindi il socio Vivendi, WanSquare e il sig. Yves de Kerdrel dal diffondere ulteriori notizie false e fuorvianti, che hanno l’unico effetto di danneggiare la società e tutti i suoi azionisti formulando in proposito ogni più ampia riserva.