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Mgcs Italia

Dopo il Fcas, Francia e Germania rivitalizzano anche il carro armato del futuro Mgcs

Secondo il quotidiano francese La Tribune, la tedesca Rheinmetall e la francese Nexter hanno raggiunto un accordo industriale sul carro armato europeo del futuro Mgcs. Avanza dunque il programma franco tedesco promosso da Nexter con Rheinmetall e KMW, che Rheinmetall ha proposto di aprire all’industria italiana

Il dossier Mgcs (Main Ground Combat System), progetto franco-tedesco per il carro armato europeo del futuro, è finalmente riavviato.

Lo rivela il quotidiano francese La Tribune, secondo cui la francese Nexter e la tedesca Rheinmetall hanno raggiunto un accordo sulla ripartizione industriale.

La cooperazione franco-tedesca nel campo della difesa ha faticato a concretizzarsi sui due grandi progetti Fcas e Mgcs, lanciati entrambi nel 2017. Il primo è il programma Fcas (Future Air Combat System) a guida francese. Proprio lo scorso 18 novembre Parigi, Berlino e Madrid hanno raggiunto un accordo sull’avvio della fase successiva (1B) dello sviluppo del Fcas, progetto parallelo per un caccia di sesta generazione europeo.

L’altro è appunto il programma per il nuovo carro armato europeo noto come Mgcs a guida tedesca, che dovrebbe entrare in servizio intorno al 2035, rimasto impantanato nelle rivalità tra i franco-tedeschi Knds — jv che combina il tedesco KMW e Nexter — e la tedesca Rheinmetall.

“Sebbene le discussioni siano riprese da pochissimo, sono state in grado di portare rapidamente, non a decisioni definitive, ma piuttosto a compromessi che consentono di andare avanti ed eventualmente firmare un contratto relativo agli studi tecnologici di un futuro dimostratore (o meglio MTD ovvero Dimostratori Tecnici Principali) come la fase 1B del Fcas”, spiegano fonti riprese da La Tribune.

Questo accordo, che dovrà essere firmato entro il 31 dicembre, consentirà di rilanciare il programma finora in stand-by, evidenzia il quotidiano francese.

“Al di là delle buone notizie per questo programma fermo da diverse settimane, questi progressi andranno indirettamente a beneficio dello Fcas, il Bundestag che chiede parallelismo tra i due programmi europei affinché dia il proprio assenso all’avvio delle fasi successive” aggiunge La Tribune.

Tutti i dettagli.

IL PROGRAMMA FRANCO-TEDESCO MGCS

A guida tedesca, Mgcs è una delle due collaborazioni tra Francia e Germania sulla difesa, che mira a sostituire entro il 2035 i Leclerc francesi e i Leopard 2 tedeschi. Il secondo programma è il Future Combat Air System (Fcas), guidato dalla Francia, a cui ha aderito anche la Spagna.

Il programma per il carro armato europeo del futuro è frutto della cooperazione tra Knds — joint-venture tra la tedesca Krauss-Maffei Wegmann (Kmw) e la francese Nexter Systems — e la tedesca Rheinmetall.

Attualmente, il programma ha completato le prime due fasi e Francia e Germania hanno fin qui stanziato identici budget per coprire gli studi iniziali.

L’ACCORDO TRA NEXTER E RHEINMETALL

Come spiega La Tribune, Nexter e Rheinmetall sono in competizione testa a testa su quattro dei 13 MTD. “Per il momento hanno aggirato la difficoltà trovando un accordo globale. Stanno creando quattro strutture ad hoc, che possono essere paragonate a una versione tedesca di un raggruppamento temporaneo di imprese, dove i due produttori saranno su base paritaria (50/50). D’altra parte, non hanno designato la leadership sui quattro MTD, pur rivendicandola entrambi”.

Spetterà quindi a Parigi e Berlino l’ultima parola.

SVEZIA E ITALIA OSSERVATORI DEL PROGRAMMA

Fin da subito, sia l’Italia sia la Polonia hanno ripetutamente chiesto di aderire al programma Mgcs, ma Parigi e Berlino hanno voluto mantenere il progetto esclusivamente bilaterale fino allo sviluppo di un prototipo.

Ma la cooperazione franco-tedesca si è incrinata e il progetto è rimasto bloccato nella fase di studio dell’architettura, regolarmente prorogata per diversi mesi. Nel frattempo, Svezia e Italia si aggiunti come osservatore nel programma Mgcs, prima Stoccolma nel 2021, poi Roma quest’anno.

I BENEFICI DI UN’ADESIONE ITALIANA AL MGCS

E per l’Italia la partecipazione al progetto del carro franco-tedesco si tradurrebbe nella collaborazione con Leonardo, il colosso della difesa e aerospazio italiano.

A questo proposito, l’ingresso di Leonardo nel programma Mgcs è legato a doppio filo al futuro delle controllate Oto Melara e Wass, che il gruppo intende vendere.
Secondo il think tank americano Cepa, “a livello industriale, l’Italia può offrire capacità tecnologiche per rafforzare il prossimo carro armato europeo. Il possibile ingresso di Oto Melara e Wass nel progetto, fornendo sensori ed elettronica, potrebbe portare le competenze italiane direttamente nel progetto, dando voce anche all’Italia nella fase di sviluppo. Ne gioverebbe sia l’Italia che l’Europa in due modi”. In primo luogo, sottolineano gli analisti del centro studi americano, “l’ingresso dell’Italia nel progetto con il Cio (il consorzio tra Leonardo con Oto Melara e Iveco Defence Vehicles) beneficerebbe di decenni di esperienza nello sviluppo di veicoli terrestri. In secondo luogo, rafforza ulteriormente il carattere europeo del progetto aggiungendo l’Italia come un altro contributo politico e industriale”.
Inoltre, come tutti i progetti multinazionali, ripartirebbe i costi di sviluppo, stimati in 1,8 miliardi di dollari fino al 2028.

L’OFFERTA DI KNDS PER LE CONTROLLATE OTO MELARA E WASS DI LEONARDO

Senza dimenticare che proprio il colosso franco-tedesco Knds ha fatto un’offerta per Oto Melara, la controllata armamenti terrestri messa in vendita da Leonardo insieme all’altra unità Wass. (Qui l’approfondimento di Startmag su Oto Melara, Wass e non solo. Tutte le possibili sinergie tra Italia e Germania).

Per il Sole 24 Ore, “un’integrazione di Oto Melara e Wass con Knds andrebbe appunto nella direzione di creare quel grande gruppo europeo integrato cui si è fatto cenno, leader nei sistemi d’arma e con una forte presenza industriale, tecnologica e societaria nei tre maggiori mercati (italiano, francese e tedesco). Un polo che avrebbe, tra l’altro, la capacità di soddisfare i requisiti per la realizzazione dei nuovi mezzi terrestri dell’esercito italiano e, al contempo, di guidare il programma del nuovo carro armato europeo”.

LA PROPOSTA DI RHEINMETALL PER OTO

Ma anche Rheinmetall punta Oto Melara e Wass.

Il gruppo della difesa tedesco Rheinmetall vuole investire in Italia acquistando fino al 49% di Oto Melara. A fine maggio l’azienda guidata da Armin Papperger ha presentato un’offerta non vincolante a Leonardo del valore tra 190 e 210 milioni di euro per la ex Oto. Rheinmetall si propone come partner strategico del nostro paese nel settore terrestre. In questo modo si rafforzerebbe l’asse italo-tedesco sulla difesa, avviato proprio con l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt, società tedesca di elettronica della difesa, da parte di Leonardo.

Come emerge dalla proposta inviata a Leonardo  — di cui Startmag ha preso visione — la strategia di crescita per Oto Melara sarebbe individuata nei futuri programmi terrestri per la fanteria. La visione della società tedesca ha come obiettivo quello di una creazione di un centro di eccellenza nazionale nel settore terrestre, guidato e gestito dalla stessa Oto Melara che dovrà, da subito, focalizzarsi sul programma per il nuovo Carro Leggero (Infantry Fighting Vehicle) e sul futuro carro armato europeo Mbt appunto. Sulla vendita di Oto, l’ultima parola spetta però al governo, che controlla Leonardo (attraverso il Mef al 30%). Si attendono novità già nelle prossime settimane.

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