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Google Cloud Cina

Cloud in Cina, si sfila Google e arriva Tencent

Mentre Google ha dichiarato di aver chiuso il suo progetto cloud chiamato "Isolated Region" per la Cina e altri paesi, il colosso cinese Tencent ha avviato un data center in cloud nella Cina meridionale

Google non trova la strada cinese: dopo Dragonfly abbandona anche Isolated Region. Dopo aver trascorso un anno e mezzo a lavorare su un servizio cloud destinato alla Cina e ad altri paesi, a maggio Google ha annullato il progetto, chiamato “Isolated Region”. Lo ha riportato per primo da Bloomberg, citando tra le cause le preoccupazioni geopolitiche e timori legati alla pandemia Covid.

Il gigante dei motori di ricerca, tuttavia, ha affermato che l’arresto del progetto non era dovuto a nessuno dei due motivi e che non ha offerto servizi di piattaforma cloud in Cina.

Nel frattempo, il colosso cinese della tecnologia Tencent ha iniziato a gestire un data center in cloud nella provincia del Guangdong, nella Cina meridionale. Tutti i dettagli.

IL PROGETTO “ISOLATED REGION”

Il progetto “Isolated Region” mirava a fornire servizi cloud a clienti e enti regolatori di tutto il mondo. Nello specifico, avrebbe consentito di offrire servizi cloud in paesi che vogliono conservare e controllare i dati all’interno dei loro confini.

Secondo due dipendenti di Google che hanno parlato con Bloomberg, il progetto faceva parte di una più ampia iniziativa chiamata “Sharded Google” per creare infrastrutture di elaborazione e dati completamente separate dal resto della rete dell’azienda.

PER LA CINA E NON SOLO

Google ha avviato il progetto Isolated Region all’inizio del 2018 in risposta alle normative cinesi che impongono alle società tecnologiche straniere che desiderano entrare nel paese di costituire una joint venture con una società locale che avrebbe il controllo sui dati degli utenti.

Il progetto doveva quindi aiutare a soddisfare requisiti come questo in Cina e in altri paesi, affrontando al contempo le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

UN CLOUD “ISOLATO” DA QUELLO CENTRALE DI BIG G

In questo modo il colosso tecnologico avrebbe separato il nuovo prodotto dai sistemi di cloud computing centrale di Google e dall’infrastruttura di rete. I governi o le società di terze parti avrebbero così potuto controllare i dati su Isolated Region senza mettere a rischio quelli degli altri clienti aziendali di Google e dei singoli utenti in altri paesi.

COSA HANNO DETTO DUE FONTI INTERNE A BLOOMBERG

Le fonti di Bloomberg hanno affermato che Google ha sospeso il progetto in Cina a gennaio 2019. Il colosso di Mountain View ha reindirizzato il focus verso l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa prima di annullare definitivamente Isolated Region lo scorso maggio.

Da quel momento Google stava considerando di offrire una versione più piccola di Google Cloud Platform in Cina.

LA VERSIONE DI GOOGLE

Diversa la versione di Big G. Un rappresentante di Google ha replicato a Bloomberg che la società non ha chiuso Isolated Region a causa di problemi geopolitici o legati alla pandemia. Aggiungendo inoltre che la società “non offre e non ha offerto servizi di piattaforma cloud in Cina”.

Ha precisato invece che Google ha annullato il progetto perché “altri approcci che stavamo perseguendo hanno offerto risultati migliori”.

STESSA FINE DEL PROGETTO DRAGONFLY

La mossa segna la seconda iniziativa fallita di alto profilo all’interno di Google per sviluppare un prodotto per il mercato cinese. Isolated Region segue infatti Dragonfly, una versione censurata del motore di ricerca su misura per Pechino.

Dopo che i media hanno rivelato il progetto nel 2018, la notizia dello sviluppo di motore di ricerca censurato ha scatenato una tempesta di controversie (tra cui la protesta dei dipendenti stessi) fino a quando Google lo ha chiuso nel dicembre di quell’anno.

GOOGLE GUARDA AD ALTRI PAESI PER IL CLOUD

In una dichiarazione a The Verge, Google ha precisato che la sua decisione di chiudere Isolated Region deriva da “conversazioni e input da parti interessate del governo in Europa e altrove”. Ad esempio, sempre Bloomberg ha riferito che Google ha progettato Isolated Region anche per servire i paesi dell’Unione Europea con forti leggi sulla privacy.

In questo modo Google avrebbe gestito un prodotto cloud affidando la supervisione del flusso e della memorizzazione dei dati a un’autorità governativa. Proprio oggi Google ha annunciato un piano di 900 milioni di dollari in 5 anni per una ripartenza digitalizzata dell’Italia, nell’ambito del piano “Italia in Digitale”. Tra i piani di Google anche l’apertura di “due Google Cloud Region in partnership con Tim”.

IL DATA CENTER GESTITO DA TENCENT

Se Google abbandona (per il momento) l’idea di sviluppare il cloud in Cina, il paese non del Dragone non rimane certo sprovvisto. Il colosso cinese della tecnologia Tencent ha iniziato a gestire un data center in cloud nella provincia del Guangdong, nella Cina meridionale, per potenziare le tecnologie digitali.

Secondo quanto riportato dalla testata cinese Science and Technology Daily, il data center, che copre un’area di 26,7 ettari, servirà le città nei dintorni della Greater Bay Area del Guangdong-Hong Kong-Macao.

Il centro, con la capacità prevista di un milione di gruppi di server, promuoverà le tecnologie di cloud computing, big data, intelligenza artificiale, blockchain e Internet of Things. Nel centro verranno dislocati server ad alte prestazioni per ottenere risultati in consegne su larga scala, esigenze diversificate, alta efficienza nei costi e grande affidabilità nel cloud computing

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