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Il governo Usa blocca anche i chip di Amd per la Cina

Dopo Nvidia, anche Amd si ritrova a dover modificare i suoi chip per il mercato cinese per via delle sempre più stringenti restrizioni del governo americano. Tutti i dettagli e i possibili impatti sui conti.

La società americana di semiconduttori Advanced Micro Devices (Amd) si è vista negare dalle autorità degli Stati Uniti la possibilità di esportare liberamente i microchip per l’intelligenza artificiale che aveva sviluppato apposta per la Cina: sono stati giudicati comunque troppo potenti, e dunque non potranno essere venduti senza un permesso speciale.

COSA È SUCCESSO

Stando alle fonti di Bloomberg, che ha rivelato la notizia, pare che Amd fosse convinta che il dipartimento del Commercio americano non avrebbe contestato l’esportazione dei suoi processori per il mercato cinese, meno performanti di quelli venduti in altri paesi. Ma così non è stato; Amd, di conseguenza, dovrà farsi approvare una licenza dall’Ufficio dell’industria e della sicurezza (Bureau of Industry and Security), l’agenzia del dipartimento del Commercio che si occupa di gestire le regole sul controllo delle esportazioni.

NON SOLO AMD: IL CASO NVIDIA

Quello di Amd non è affatto un caso isolato. Un’altra importante società statunitense del settore, Nvidia, ha dovuto ripetutamente abbassare le prestazioni dei suoi chip per l’intelligenza artificiale destinati alla Cina in modo da conformarsi alle sempre più stringenti restrizioni del governo americano: l’obiettivo di Washington è impedire a Pechino di accedere a quei semiconduttori avanzati e critici per il progresso tecnologico-industriale e militare.

I controlli alle esportazioni di processori emessi dall’amministrazione di Joe Biden nel 2022 vietavano sia a Nvidia che ad Amd di vendere alla Cina i loro chip per l’intelligenza artificiale più potenti. Nvidia ha presto fatto sapere di aver sviluppato un modello meno performante, mentre Amd non ha rilasciato comunicazioni pubbliche in merito.

Ma – come scrive Bloomberg – nell’ultimo periodo Amd ha iniziato a sfidare Nvidia nel mercato dei chip per l’intelligenza artificiale con maggiore decisione. A dicembre ha presentato la serie MI300 per fornire un’alternativa all’H100, la principale unità di elaborazione grafica di Nvidia. Il processore destinato alla Cina (ma non è chiaro quali siano i clienti specifici) è il MI309.

LA RISPOSTA DELLE AZIENDE CINESI

Nel frattempo, le aziende cinesi si sono organizzate per far fronte ai controlli americani.

Le società tecnologiche come Tencent e Baidu hanno accumulato grandi quantità di chip Nvidia prima che entrassero in vigore le nuove restrizioni, e sostengono di avere abbastanza capacità per alimentare i propri modelli di intelligenza artificiale per un anno o due.

Altre aziende hanno invece iniziato a smantellare le schede grafiche da gaming di Nvidia per accedere ai componenti interni e re-installarli nei circuiti destinati per l’intelligenza artificiale.

Huawei, specializzata nelle telecomunicazioni e negli smartphone, si sta concentrando sullo sviluppo di microchip per l’intelligenza artificiale, chiamati Ascend.

L’IMPATTO ECONOMICO PER AMD

Nonostante gli straordinari risultati economici del quarto trimestre fiscale del 2023, nettamente superiori alle previsioni di Wall Street, Nvidia ha voluto precisare che che le entrate del comparto centri dati hanno risentito delle restrizioni statunitensi all’esportazione di microchip in Cina.

Amd non ha precisato le entrate del mercato cinese nei suoi risultati per il quarto trimestre 2023.

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