Qualche giorno fa la società statunitense di semiconduttori NVIDIA è diventata la nona azienda ad aver mai raggiunto una capitalizzazione di mercato superiore a mille miliardi di dollari (trillion). Il suo livello di crescita in pochissimo tempo è stato praticamente pari al market cap di Advanced Micro Devices (AMD), la sua principale rivale, e la sua valutazione ammonta a sette volte tanto quella di Intel, ha scritto Bloomberg.
“L’abisso che si è aperto tra NVIDIA e il resto dell’industria dei chip si è ampliato”, ha fatto notare il Financial Times.
LA COMPETIZIONE NVIDIA-AMD
Martedì 13 giugno, però, AMD ha presentato un nuovo microchip per l’intelligenza artificiale pensato per competere con i dispositivi avanzati di NVIDIA, il MI300X, che possiede un’unità di elaborazione grafica (GPU), un’unità centrale di elaborazione (CPU) e una memoria incorporata per fornire dati a entrambi i processori. Il design del MI300X – ha spiegato il quotidiano londinese – “riflette i tentativi dei produttori di chip di unire diverse tecnologie nella ricerca del modo più efficiente per elaborare i grandi volumi di dati necessari per addestrare e applicare i modelli di grandi dimensioni utilizzati nell’intelligenza artificiale generativa”: si chiamano così quei sistemi simili a ChatGPT, per intenderci.
A detta di AMD, il suo nuovo microchip ha prestazioni superiori all’H100, il prodotto più avanzato di NVIDIA. La società, tuttavia, non ha indicato un acquirente (Amazon Web Services sarebbe interessata, però). E soprattutto si è concentrata sulle sue capacità del dispositivo di gestire l’inferenza dell’intelligenza artificiale, quando ciò che conta di più è il training, ossia l’addestramento degli algoritmi con grandi quantità di dati. È proprio il training ad aver fatto la fortuna di NVIDIA: ChatGPT, per esempio, utilizza migliaia di chip A100 di NVIDIA.
Il MI300X di AMD, poi, sarà disponibile sul mercato solo nella prima metà del 2024, cioè diciotto mesi dopo l’H100. Il vantaggio di NVIDIA sembra essere saldo, dunque.
– Leggi anche: Ma che cos’hanno di speciale i microchip di Nvidia?
TUTTE LE AZIENDE CHE BENEFICIANO DEL BOOM DEI CHIP PER L’IA
Stando agli analisti di mercato, le altre aziende – al di là di NVIDIA – che trarranno i vantaggi maggiori da questa fase di interesse per l’intelligenza artificiale generativa sono la già citata AMD, Broadcom e Marvell (tutte statunitensi). Nei due giorni successivi alla presentazione delle ottime previsioni di vendita di NVIDIA, il mese scorso, il valore in borsa combinato di AMD, Broadcom e Marvell è cresciuto del 20 per cento, l’equivalente di 99 miliardi di dollari.
Nessuna delle tre società, comunque, compete direttamente con NVIDIA. Broadcom si rivolge a un segmento di mercato diverso, quello dei dispositivi per la comunicazione dei dati. L’azienda prevede però che Broadcom ha previsto che nel 2024 le sue attività legate all’intelligenza artificiale rappresenteranno circa un quarto del fatturato, rispetto al 10 per cento del 2022.
Secondo Lisa Su, amministratrice delegata di AMD, “non c’è dubbio che l’intelligenza artificiale sarà il motore principale del consumo di silicio per il prossimo futuro”. A suo dire, il mercato dei dispositivi per la gestione delle grandi quantità di dati richieste dagli algoritmi passerà dai 30 miliardi di dollari del 2023 agli oltre 150 miliardi del 2027.
DOVE ANDRÀ IL MERCATO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?
Pur faticando nella concorrenza con NVIDIA sui chip più avanzati per l’intelligenza artificiale, AMD o Intel pensano che l’evoluzione del mercato dell’intelligenza artificiale generativa – con la diffusione di modelli più piccoli e “di nicchia” rispetto a quello di OpenAI – faccia crescere la domanda di processori di vario tipo e meno potenti. Prevedere la direzione futura del settore, tuttavia, non è semplice.
Per provare ad attirare più sviluppatori verso i suoi chip, questa settimana AMD ha insistito parecchio sulla sua collaborazione con PyTorch, un framework per l’intelligenza artificiale molto utilizzato ma non ricco quanto CUDA (la piattaforma di NVIDIA) di librerie software e applicazioni.