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Argentina

L’Unione europea si elettrizzerà con il litio dell’Argentina?

L'Unione europea ha firmato un memorandum con l'Argentina sulle materie prime critiche per l'energia, come il litio. Tutti i dettagli.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente dell’Argentina, Alberto Fernández, hanno firmato ieri un memorandum d’intesa per la creazione di una filiera delle materie prime per le transizioni ecologica e digitale. L’accordo rientra nel Global Gateway, la strategia dell’Unione europea per la costruzione di infrastrutture nel mondo che punta a offrire un’alternativa alla Belt and Road Initiative cinese (o Nuova via della seta).

– Leggi anche: Minerali critici, tutti i piani anti-cinesi della Ue

IN COSA CONSISTE L’ACCORDO UE-ARGENTINA

La partnership tra Bruxelles e Buenos Aires riguarderà dunque la realizzazione di infrastrutture sia hard che soft. Con il primo termine si intendono le opere fisiche, come le strade o i ponti; il secondo, invece, fa riferimento ai servizi e ai sistemi utili al benessere economico e sociale delle popolazioni: istituzioni finanziarie più solide, ad esempio, oppure zone economiche speciali per lo sviluppo manifatturiero.

Le due parti collaboreranno all’integrazione delle rispettive filiere per i materiali critici e allo sviluppo congiunto di progetti e ricerche sui minerali, sulla minimizzazione dell’impatto ambientale delle attività e sul recupero degli scarti (economia circolare).

Come si legge nel comunicato europeo, l’accordo con l’Argentina “mira a garantire lo sviluppo di un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime necessarie per la transizione energetica e digitale. Mira inoltre a sviluppare un’industria sostenibile delle materie prime e a sostenere la creazione di valore aggiunto locale, di occupazione di qualità e di una crescita economica sostenibile e inclusiva, a beneficio di entrambe le parti”.

IL LITIO

Il memorandum serve poi a garantire all’Unione europea forniture di litio di provenienza non cinese: Pechino  vale il 28 per cento dell’estrazione e il 58 per cento della raffinazione globale di litio, un metallo indispensabile per le batterie. Bruxelles vorrebbe che, entro il 2030, non più del 65 per cento della quantità consumata annualmente di un materiale strategico provenga da un singolo paese terzo.

“Il litio è molto importante perché è cruciale per le tecnologie per le energie pulite”, ha detto infatti von der Leyen durante la conferenza stampa a Buenos Aires. Stando alle previsioni – citate dalla stessa presidente – entro il 2030 la domanda europea di lito aumenterà di dodici volte per via dell’espansione della mobilità elettrica e degli impianti rinnovabili, che hanno bisogno del supporto dei dispositivi di stoccaggio.

L’Argentina è il quarto maggiore produttore di litio al mondo e rappresenta uno dei vertici del cosiddetto “Triangolo del litio” sudamericano, assieme al Cile alla Bolivia: i tre paesi concentrano al loro interno il 56 per cento dei depositi globali di questo metallo.

Von der Leyen ha aggiunto che l’Argentina ha le carte in regola per essere non solo un’esportatrice di litio, ma anche una grande produttrice di elettricità e di idrogeno da fonti rinnovabili (solare ed eolico).

L’ACCORDO COMMERCIALE CON IL MERCOSUR

Il memorandum con l’Argentina è giunto mentre l’Unione europea e il Mercosur, il mercato comune sudamericano, sono avviati verso la conclusione dei negoziati per un accordo commerciale, che si vorrebbe concludere entro la fine del 2023.

Von der Leyen ha detto di voler terminare le trattative “il prima possibile”, anche perché “il grosso del lavoro è già stato fatto”. Fernández, tuttavia, si è mostrato più cauto: ha detto che il Sudamerica chiede “un accordo bilanciato” e che ci sono ancora delle questioni da risolvere, legate principalmente all’agricoltura. Il presidente argentino ha citato le misure di protezione che Bruxelles garantisce al proprio mercato agricolo e alle normative ambientali considerate troppo stringenti e dannose per i produttori sudamericani.

IL VIAGGIO DI VON DER LEYEN IN AMERICA LATINA

Il viaggio di Ursula von der Leyen in America latina non si limita all’Argentina, ma comprende anche il Brasile, il Cile e il Messico. Il Messico possiede dei giacimenti di litio, ma la fattibilità dei processi estrattivi deve ancora essere ben valutata. Il Cile, invece, è il secondo maggiore esportatore al mondo del metallo – anche se gran parte del suo minerale grezzo viene raffinato in Cina – e possiede un accordo commerciale con l’Unione europea.

Bruxelles ha già raggiunto delle intese sulle materie prime critiche con il Canada, l’Ucraina, la Namibia e il Kazakistan; è impegnata in trattative con la Norvegia e la Groenlandia.

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