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Caio

Scozia e Mozambico zavorrano Saipem, tutti i dettagli

La nuova linea di Saipem impressa da Puliti, nominato da Eni per commissariare Caio de facto, prevede un ritorno alle attività storiche del gruppo e un distacco dai nuovi business (come l'eolico offshore) e dai contratti più rischiosi. Tutti i dettagli

 

Nella riorganizzazione di Saipem impressa da Alessandro Puliti – l’ex-manager di Eni ora a capo della nuova direzione generale della società, come voluto dai due maggiori azionisti (CDP ed Eni, appunto) dopo il profit warning di fine gennaio -, il focus tornerà sulle attività storiche del gruppo. Vale a dire i servizi di ingegneria e di realizzazione di infrastrutture per l’energia, principalmente idrocarburi, sia a terra che in mare.

Significa che l’apertura ad alcune aree di business come l’eolico offshore, pensata per adeguare Saipem al nuovo contesto di transizione ecologica, verrà ridimensionata. La società andrà dunque a concentrarsi su quei progetti a basso rischio e a marginalità più alta.

IL PROGETTO DI EOLICO OFFSHORE IN SCOZIA

L’obiettivo è distaccarsi dai contratti più problematici come Neart na Gaoithe (NnG), un parco eolico nel mare a est della Scozia di cui la francese EDF è comproprietaria, che avrebbe causato alla società di San Donato Milanese perdite per oltre 500 milioni di euro.

Secondo le stime ufficiali, la capacità energetica di NnG (450 megawatt circa) permette di fornire elettricità a 375mila abitazioni.

Nello specifico, il contratto prevede per Saipem l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione di 54 fondazioni (jacket) per un equivalente numero di turbine eoliche (da 8 MW ciascuna) e di due fondazioni per le sottostazioni elettriche. I jacket saranno posizionate a 40-60 metri di profondità. Verrà utilizzata la nave di sollevamento Saipem 7000.

IL PROGETTO SUL GNL IN MOZAMBICO

Il gas naturale vale oltre l’80 per cento del portafoglio di Saipem, tra progetti di gas liquefatto (GNL) e impianti di trattamento. Nonostante rientri pienamente nel suo core business, c’è un contratto sul GNL particolarmente critico per i conti della società: è il progetto LNG Mozambique, in Mozambico, portato avanti assieme a TotalEnergies. La compagnia francese spera di riattivarlo nel 2022. I lavori, infatti, sono stati sospesi l’anno scorso per le minacce alla sicurezza rappresentate da un gruppo islamista, legato allo Stato islamico, che opera nel nord del Mozambico: dopo un attacco alla città di La Palma, la società ha ordinato il ritiro dall’area di tutto il persone e dichiarato la forza maggiore sul progetto.

LNG Mozambique ha un valore di 20 miliardi di dollari e, secondo le previsioni iniziali di TotalEnergies, dovrebbe entrare in funzione nel 2024.

DISTACCO DAL DRILLING?

Sul Sole 24 Ore si legge che la linea di Puliti per Saipem mira in ultima istanza all’efficientamento dei costi, e potrebbe prevedere la dismissione – “qualora si presentassero le opportune condizioni”, precisa il quotidiano – degli asset legati alle trivellazioni di idrocarburi (drilling).

LE PROSSIME MOSSE

Ieri Saipem ha ricevuto una multa per 192 milioni di euro dall’Algeria – sospesa, grazie al ricorso in appello fatto dalla società – per presunte scorrettezze commesse relativamente all’assegnazione di un contratto per il progetto GNL3 Arzew, sul gas liquefatto. Il progetto risale al 2008, è sviluppato dalla società petrolifera statale algerina Sonatrach e riguardava la costruzione, da parte di Saipem, di un “treno” di liquefazione.

Saipem sta discutendo un piano di finanziamenti con gli azionisti e con le banche creditrici: si stima che l’aumento di capitale ammonterà a 1,5 miliardi di euro.

Il prossimo 15 marzo – e non il 24 febbraio, come precedentemente detto – inoltrerà al consiglio di amministrazione un nuovo piano strategico, aggiornato rispetto a quello del 28 ottobre, e lo presenterà agli investitori il giorno seguente. Le linee guida del piano saranno rivelate la prossima settimana.

Il 5 aprile la società ha in scadenza un bond da 500 milioni di euro.

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