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La Russia apre le porte di Rosneft all’India

Per la prima volta, un indiano entra nel consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera statale russa Rosneft: è un ex-manager di Indian Oil, la più grande società di raffinazione dell'India.

Gli Stati Uniti contano sull’India per contenere la Cina; intanto, Nuova Delhi è impegnata a fare affari con la Russia, l’altra avversaria di Washington.

Pochi giorni fa la compagnia petrolifera statale russa Rosneft ha fatto sapere di aver nominato un ex-dirigente di Indian Oil, la più grande società indiana di raffinazione, nel proprio consiglio di amministrazione. È una notizia significativa, perché è la prima volta che un indiano entra nel board di Rosneft.

L’ACCORDO TRA ROSNEFT E INDIAN OIL

L’uomo è G.K. Satish, che dal 2016 al 2021 ha guidato la divisione pianificazione e sviluppo di Indian Oil. Adesso è uno dei cinque direttori indipendenti del consiglio di Rosneft, assieme a rappresentanti del Qatar e delle Filippine.

L’ingresso di Satish fa seguito all’accordo firmato a marzo tra Rosneft e Indian Oil per l’aumento delle forniture di greggio. Un accordo significativo, anche in quel caso, perché si inseriva nell’approfondimento del commercio energetico tra Mosca e Nuova Delhi iniziato con la guerra in Ucraina e nelle discussioni per l’istituzione di un meccanismo di scambio rubli-rupie (le rispettive valute), in modo da in modo da aggirare le sanzioni occidentali basate sul dollaro.

– Leggi anche: Tutti gli intoppi nella storia d’amore (e petrolio) tra India e Russia

Oggi la Russia vale il 40 per cento delle importazione di greggio dell’India, ed è diventata particolarmente dipendente da questo mercato – assieme a quello cinese -, vista l’esclusione da quello europeo. Le raffinerie indiane stanno acquistando a sconto il greggio russo, che poi lavorano e rivendono – con notevoli margini di profitto – in Europa: il tutto senza violare le sanzioni, che permettono questo tipo di triangolazioni.

ROSNEFT COSTRUIRÀ UNA RAFFINERIA IN INDIA?

Indian Oil fa parte di un consorzio che possiede delle partecipazioni in due campi petroliferi gestiti da Rosneft in Russia. La compagnia russa, invece, ha investito nella seconda più grande azienda privata di raffinazione dell’India, Nayara Energy. Stando alle fonti del quotidiano economico indiano The Economic Times, Rosneft si sarebbe mostrata interessata a costruire una nuova raffineria in India attraverso una partnership con delle società statali indiane.

GLI INTERESSI DI INDIA E QATAR

Nel 2016 alcune compagnie statali indiane avevano preso in considerazione l’acquisto di una quota di Rosneft, ma poi l’operazione non si concretizzò.

Il Qatar, attraverso il fondo QH Oil Investments, ha il 18,6 per cento di Rosneft e siede nel suo consiglio di amministrazione con due rappresentanti. La società petrolifera britannica BP possedeva il 19,7 per cento di Rosneft, ma a seguito dell’invasione dell’Ucraina ha annunciato la dismissione degli investimenti in Russia e ha abbandonato il board dell’azienda.

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