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Nigeria Marocco

La Spagna resterà al freddo senza il gas dell’Algeria?

L'Algeria ha interrotto i flussi di gas diretti verso la Spagna che transitano per il Marocco. Madrid dipende da Algeri per quasi la metà del gas che importa. Ecco dettagli e obiettivi

 

Ieri l’Algeria ha interrotto parte delle esportazioni di gas naturale verso la Spagna a seguito della scadenza, senza rinnovo, di un accordo di transito con il Marocco in vigore da venticinque anni.

Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha anche ordinato alla compagnia energetica statale Sonatrach di interrompere i rapporti commerciali con la società elettrica marocchina ONEE.

PERCHÉ LA NOTIZIA È IMPORTANTE

I dissidi, profondi e di lungo periodo, tra Algeri e Rabat sono di grande interesse per la Spagna, visto che quasi la metà del gas che importa proviene proprio dall’Algeria. Ma oggi – lo dicono i dati di Enagas, il gestore della rete del gas spagnola – i flussi passanti per la condotta Maghreb-Europa tra Algeria, Marocco e Spagna sono pari a zero.

La Spagna continua comunque a rifornirsi di gas algerino, attraverso le connessioni che non transitano per il più vicino Marocco: c’è infatti il Medgaz, il gasdotto sottomarino diretto. Ma si prevede che i volumi di gas importati dall’Algeria conosceranno comunque un calo a novembre, proprio mentre si avvicina l’inverno e Madrid ha necessità di assicurarsi scorte sufficienti di combustibile per tenere al caldo la sua popolazione durante la stagione fredda. È probabile, allora, che la Spagna aumenterà gli acquisti di gas naturale liquefatto (GNL), ritrovandosi però a dover competere con i mercati asiatici, che attirano a sé le metaniere pagando prezzi più alti.

I LIVELLI DELLE SCORTE

I siti spagnoli di stoccaggio del gas sono pieni all’82 per cento, al di sopra della media europea (77 per cento circa) e poco al di sotto dei livelli italiani (85 per cento). Enagas ha dichiarato che il paese non corre il rischio di rimanere senza combustibile nei prossimi mesi.

LA CRISI EUROPEA DEL GAS

L’Algeria ha rassicurato la Spagna che continuerà a garantirle le consegne di gas, e già lo scorso agosto il ministro dell’Energia aveva annunciato che il paese si stava preparando a spostare tutto il gas destinato al gasdotto Maghreb-Europa verso il Medgaz, espandendone la capacità da 8 miliardi di metri cubi all’anno a 10,5.

Ma il Medgaz è ancora inadeguato a soddisfare il fabbisogno spagnolo, e l’interruzione dei flussi passanti per il Maghreb-Europa rischia così di alimentare la crisi energetica – innescata principalmente dall’aumento dei prezzi del gas – che il Vecchio continente sta vivendo ormai da mesi. L’Europa dipende fortemente dalle importazioni di gas naturale dall’estero: lo acquista soprattutto dalla Russia (41 per cento), poi dalla Norvegia (16 per cento) e dall’Algeria (8 per cento).

Tra i membri dell’Unione europea, proprio la Spagna è quello che spinge per una risposta radicale alla situazione di crisi: chiede una riforma profonda del funzionamento del mercato energetico europeo (ad oggi la fonte primaria più costosa è quella che fissa il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, in breve) e un disaccoppiamento dei prezzi di elettricità e gas, ma anche l’istituzione di una riserva strategica comune di gas.

COSA VUOLE L’ALGERIA

Come spiega su LinkedIn l’analista geopolitico Riccardo Pennisi, collaboratore di Aspenia ed esperto di Spagna, attraverso lo strappo sul gas l’Algeria punta a contrastare “l’ambiziosa politica estera marocchina” e “rompere l’intesa Rabat-Washington consolidata negli ultimi anni, che ha portato gli USA a riconoscere la sovranità di Rabat sul Sahara Occidentale, territorio sulla cui indipendenza i due paesi litigano da quarant’anni. In generale, l’Algeria vuole contrastare l’ascesa del suo vicino nel Magreb; il Marocco di re Mohammed VI ormai spende il 10% del suo pil in armamenti, e compra molto dagli Stati Uniti”.

“La Spagna dipende per il 47% dal gas algerino”, prosegue Pennisi. E sebbene Algeria stia rassicurando Madrid ed esibendo il Medgaz come un’alternativa equivalente al Maghreb-Europa, “la capacità del MedGaz [è] molto minore (poco più della metà) del Duran Farell”, una sezione della condotta Maghreb-Europa. “La Spagna ha le sue scorte, ma la sua sicurezza energetica fa un bel passo indietro”, nota Pennisi.

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La mappa mostra le connessioni del gas spagnole. Via Riccardo Pennisi, dal suo profilo LinkedIn.

“Cosa vuole Algeri da Madrid? Contratti di acquisto di lungo periodo. A garanzia che la transizione energetica in Europa non danneggerà le sue esportazioni di gas. È la stessa richiesta che Vladimir Putin va facendo alle capitali europee – per inciso, le relazioni russo-algerine sono molto strette”, conclude l’analista.

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