Skip to content

Enel

Cosa farà Enel in Sicilia per sfidare la Cina

Enel ha investito 600 milioni di euro per espandere la sua fabbrica di pannelli solari a Catania. Da qui, e dagli Stati Uniti, partirà la sfida del gruppo romano alla Cina. Tutti i dettagli.

A Catania, in Sicilia, Enel sta lavorando per espandere di quindici volte la capacità produttiva della fabbrica di 3Sun, dove si realizzano pannelli solari.

SFIDARE LA CINA E SVILUPPARE IL MEZZOGIORNO

Al di là delle cifre, 600 milioni di euro, l’investimento ha un’ambizione grande e doppia: mettere la società nelle condizioni di competere con la Cina, sottraendole una parte della gigantesca quota di mercato nel settore della componentistica fotovoltaica; e offrire un’opportunità di sviluppo economico al sud Italia.

GLI AIUTI EUROPEI

Secondo le stime di Enel, la trasformazione della fabbrica – aperta nel 2010 – creerà mille posti di lavoro nell’area di Catania entro il 2024. Il progetto ha ottenuto 188 milioni di euro di fondi europei.

– Leggi anche: Stellantis, Enel, Midsummer. Ecco chi punta sui soldi del Pnrr per batterie e rinnovabili

FOCUS SUI PANNELLI BIFACCIALI

Una volta terminati i lavori, quello di Catania sarà il più grande stabilimento manifatturiero europeo di  moduli fotovoltaici bifacciali, più efficienti di quelli convenzionali perché producono una maggiore quantità di energia a parità di superficie occupata: convertono in energia il 30 per cento della luce solare che assorbono, rispetto a una media del 20 per cento.

Eliano Russo, responsabile della fabbrica di 3Sun, ha detto a Reuters che “i nostri pannelli costano un po’ di più” di quelli cinesi, “ma possiedono un’efficienza maggiore, hanno un ciclo di vita più lungo e un livello di degradazione più basso”.

L’impianto arriverà a una capacità produttiva di 3 gigawatt all’anno.

LA DIPENDENZA EUROPEA DAL SOLARE CINESE

Stando ai dati Eurostat, circa i tre quarti dei pannelli solari utilizzati in Europa provengono dalla Cina. In assenza di una produzione interna sufficientemente numerosa, questo rapporto di dipendenza è destinato a crescere parallelamente all’aumento delle installazioni di parchi fotovoltaici.

Il piano dell’Unione europea per la transizione energetica verso le fonti rinnovabili prevede il raggiungimento, a livello comunitario, di quasi 600 GW di capacità solare entro il 2030. Stando a una stima dell’associazione di categoria SolarPower Europe, quest’anno nel territorio europeo sono stati installati pannelli per almeno 40 GW di capacità; entro il 2025 si potrebbero superare i 270 GW.

– Leggi anche: L’Ue diventerà dipendente dai pannelli solari della Cina?

Secondo Eliano Russo di Enel, per evitare di sviluppare una dipendenza troppo forte dalla Cina per i pannelli fotovoltaici, l’Europa deve raggiungere una capacità produttiva di 20 GW all’anno entro i prossimi tre anni.

Attualmente la fabbrica di 3Sun a Catania ha una capacità produttiva annua di 200 megawatt, che arriverà a 3 GW nel 2024. Almeno la metà dei dispositivi fabbricati nello stabilimento saranno destinati alla vendita in Europa.

UNA FABBRICA NEGLI STATI UNITI

Enel sta pianificando la costruzione di una grossa fabbrica di celle e pannelli solari negli Stati Uniti: avrà una capacità produttiva iniziale di 3 GW, da portare a 6, e richiederà un investimento di circa 1 miliardo di dollari, favorito dall’Inflation Reduction Act.

LE PAROLE DEL MINISTRO PICHETTO FRATIN

Ad oggi, la Cina non produce componentistica solare in Italia.

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha detto a Reuters che la dominanza di Pechino sul settore fotovoltaico va tenuta sotto controllo, e non ha escluso la possibilità di concedere aiuti di stato (nel rispetto delle norme europee) ai progetti italiani sull’energia solare.

“I benefici [della transizione ecologica, ndr] non possono essere tutti stranieri, in questo caso fondamentalmente cinesi. [Quello solare, ndr] è un importante segmento industriale e dovremmo puntare almeno all’autosufficienza europea”, ha dichiarato.

Torna su