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Leonardo Boeing

Tutte le turbolenze fra Boeing e Leonardo sul 787

Boeing sta riscontrando difetti su parti del 787 Dreamliner. Le indiscrezioni di Reuters su Leonardo, gli effetti sul titolo in Borsa e la versione del gruppo capeggiato da Profumo che indica il subfornitore

Improvvisa caduta in Borsa per i titoli Leonardo ieri sulla scia dei rapporti dei media su Boeing.

Giovedì pomeriggio le quotazioni dell’ex Finmeccanica sono passate in pochi minuti da 7,2 euro a 6,76 euro, con un calo del 5,8%, a seguito della indiscrezione di Reuters, secondo cui sarebbe Leonardo il fornitore che ha segnalato a Boeing la fabbricazione non corretta di alcuni componenti in titanio del velivolo 787. Lo riporta l’agenzia Radiocor.

Il costruttore Usa ha confermato il difetto di fabbricazione segnalando di aver ricevuto una notifica da parte di un fornitore.

“C’è una indagine in corso, ma abbiamo constatato che questo non rappresenta un pericolo immediato per la sicurezza della flotta attualmente in servizio”, ha dichiarato un portavoce di Boeing.

L’imprevisto arriva dopo una serie di problemi che hanno coinvolto la produzione della serie 787 che è già stata ridotta con sospensione delle consegne. Secondo quanto riportato dal Journal, ad agosto la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti ha aperto una inchiesta per possibili violazioni da parte di Boeing degli standard di qualità nella produzione di aerei commerciali.

In serata arriva anche la nota dell’azienda ex Finmeccanica: “Leonardo fa sapere che si fa riferimento al subfornitore Manufacturing Processes Specification S.r.l. (Mps), qualificato anche da Boeing. Il suddetto subfornitore è sotto indagine da parte della magistratura per cui Leonardo risulta parte lesa e pertanto non si assumerà potenziali oneri a riguardo”.

La notizia si aggiunge alla già complicata vertenza di Leonardo Grottaglie.

Ricordiamo che lo stabilimento di Grottaglie, che appartiene alla divisione Aerostrutture del gruppo guidato da Alessandro Profumo, costruisce due sezioni della fusoliera in fibra di carbonio per il Boeing 787.

Nello stabilimento di Grottaglie (con 1300 dipendenti diretti) il lavoro è sospeso da prima di agosto a seguito del piano di chiusura collettiva. L’11 ottobre l’azienda ha confermato che intende gestire il vuoto lavoro del prossimo anno facendo ricorso alla Cigo.

Tutti dettagli.

IL DIFETTO SUI VELIVOLI BOEING 787

Ancora problemi per il 787 Dreamliner di Boeing.

Giovedì il Wsj ha riportato che Boeing e i regolatori Usa hanno dichiarato che alcune parti in titanio del 787 Dreamliner sono state prodotte in modo improprio negli ultimi tre anni. Si tratta dell’ultimo di una serie di problemi che riguardano l’aereo a fusoliera larga.

I PROBLEMI DI PRODUZIONE DI BOEING

Il produttore di aerei statunitense continua a riscontrare difetti strutturali nel suo 787 che hanno causato il taglio della produzione e l’interruzione delle consegne.

Il mese scorso, il Journal aveva riferito che Boeing non riprenderà le consegne dei 787 Dreamliner probabilmente fino alla fine di ottobre.

ATTRIBUITE AL FORNITORE LEONARDO

Secondo quanto riporta Reuters, Boeing ha affermato che le parti sono state fornite da Leonardo, che ha acquistato gli articoli dalla Manufacturing Processes Specification (Mps) con sede a Brindisi, in Italia. Mps non è più un fornitore di Leonardo, ha affermato Boeing.

LE RIPERCUSSIONI SU LEONARDO

Immediata la reazione del mercato. Sulla scia dei rapporti dei media, crolla il titolo di Leonardo a piazza Affari. Giovedì pomeriggio il titolo ha perso oltre il 5% per poi essere sospeso.

LA NOTA DELL’AZIENDA EX FINMECCANICA

Nel pomeriggio del 14 ottobre arriva anche la nota dell’azienda di Piazza Monte Grappa.

“In merito alle dichiarazioni riportate dalla stampa relative al riscontro di difetti nei componenti prodotti per il B787, Leonardo fa sapere — si legge nella nota diffusa — che si fa riferimento al subfornitore Manufacturing Processes Specification S.r.l. (MPS), qualificato anche da Boeing. Il suddetto subfornitore è sotto indagine da parte della magistratura per cui Leonardo risulta parte lesa e pertanto non si assumerà potenziali oneri a riguardo. Inoltre Manufacturing Processes Specification S.r.l. (MPS) non è più fornitore di Leonardo”.

LA PRECISAZIONE DI LEONARDO ANCHE SUL PROGRAMMA ATR

Inoltre, con una nota del 15 ottobre Leonardo ha specificato che “il subfornitore Manufacturing Processes Specification S.r.l., sotto indagine da parte della magistratura e già da tempo non più fornitore di Leonardo, non ha fornito componenti in titanio per programmi Airbus”.

La società Mps contava infatti dal 2021 su nuovi contratti sul programma Atr per le parti di termoformatura del piping interno della fusoliera. Come si legge nella relazione di bilancio dell’esercizio 2019 dell’azienda pugliese.

Ricordiamo che Atr è la joint venture tra Leonardo e Airbus, azienda leader nel settore dei velivoli turboelica da trasporto regionale.

I PROBLEMI DELLA DIVISIONE AEROSTRUTTURE

Ricordiamo che la produzione di Boeing impatta Leonardo, visto che lo stabilimento di Grottaglie, che appartiene alla divisione Aerostrutture, costruisce due sezioni della fusoliera in fibra di carbonio per il Boeing 787.

Dei quattro stabilimenti della divisione Aerostrutture di Leonardo, quello di Grottaglie, in provincia di Taranto, è maggiormente colpito perché, essendo monocommessa, sconta la notevole frenata avutasi, sia per effetto del Covid sia per problemi che il committente Boeing ha avuto con un fornitore della catena produttiva, nella costruzione delle due sezioni di fusoliera del 787.

Nello stabilimento tarantino (con 1300 dipendenti diretti) il lavoro è sospeso da prima di agosto a seguito del piano di chiusura collettiva e riprenderà il 20 ottobre.

Proprio questi giorni si sta discutendo della vertenza dei dipendenti della divisione Aerostrutture.

Nonostante il vuoto produttivo, finora Leonardo aveva evitato la cassa integrazione per il personale: i dipendenti sono rimasti a casa col piano di chiusura collettiva. Ma all’incontro dell’11 ottobre è proseguito il tavolo nazionale di confronto nella divisione Aerostrutture di Leonardo, che segue quello del 29 settembre scorso, alla presenza delle Direzioni Corporate e di Divisione con il Coordinamento nazionale Fim-Fiom-Uilm.

Nell’occasione l’azienda guidata dall’ad Alessandro Profumo ha confermato che intende gestire il vuoto lavoro del prossimo anno facendo ricorso alla Cigo.

 

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