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Leonardo Cassa Integrazione

Leonardo, perché si va verso la cig per la divisione Aerostrutture

Cosa è emerso dall'incontro odierno dei sindacati con la divisione Aerostrutture di Leonardo che ha riguardato i quattro siti di Grottaglie e Foggia in Puglia e di Nola e Pomigliano d'Arco in Campania

Leonardo ricorrerà alla cassa integrazione per i dipendenti della divisione Aerostrutture.

È quanto è emerso dall’incontro a Roma della divisione Aerostrutture dell’azienda ex Finmeccanica con i sindacati per discutere il numero di giornate del vuoto lavoro del 2022 e degli strumenti che il gruppo ha intenzione di utilizzare per gestirle.

In particolare, dei quattro stabilimenti della divisione Aerostrutture, quello di Grottaglie, in provincia di Taranto, è maggiormente colpito perché, essendo monocommessa, sconta la notevole frenata avutasi, sia per effetto del Covid sia per problemi che il committente Boeing ha avuto con un fornitore della catena produttiva, nella costruzione delle due sezioni di fusoliera del 787.

Nello stabilimento Leonardo di Grottaglie (con 1300 dipendenti diretti) il lavoro riprenderà infatti il 20 ottobre.

Evitata finora la cassa integrazione per il personale: i dipendenti sono rimasti a casa col piano di chiusura collettiva.

Nel frattempo, la vertenza dei lavoratori di Leonardo Aerostrutture approda anche sul tavolo del governo.

“Leonardo Spa intervenga a sostegno della divisione Aerostrutture sul territorio nazionale, agendo come One Company”. È quanto chiesto dal senatore Riccardo Nencini in una interrogazione al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini in merito alla situazione dello stabilimento Leonardo di Grottaglie.

Tutti i dettagli sullo stabilimento di Grottaglie in attesa dell’11 ottobre, quando Leonardo incontrerà di nuovo i sindacati.

COSA HA RIFERITO L’AZIENDA GUIDATA DA PROFUMO AI SINDACATI

“Anche con l’uso delle slide, oggi, nell’incontro a Roma, la divisione Aerostrutture di Leonardo ci ha confermato che il vuoto di lavoro che si profila per il 2022 sarà gestito col ricorso alla cassa integrazione, diversamente da quanto avvenuto quest’anno in cui si sono utilizzate modalità alternative. Abbiamo ribadito ancora una volta all’azienda che noi siamo disponibili a discutere ma non di cassa integrazione. Lo scarico lavoro negli stabilimenti di Aerostrutture va gestito, per noi, con modalità alternative e diverse”. Lo ha detto all’Agi Antonio Talò, segretario della Uilm di Taranto, dopo l’incontro odierno con la divisione Aerostrutture di Leonardo che ha riguardato i quattro siti di Grottaglie e Foggia in Puglia e di Nola e Pomigliano d’Arco in Campania.

“Non si è fatto alcun discorso di merito sulla cassa integrazione, né sono stati indicati numeri al riguardo -aggiunge Talò -. Con Leonardo ci siamo aggiornati all’11 ottobre quando l’azienda verrà con un testo in cui ci spiega come intende gestire questa fase critica e quali sono i programmi e le attività previste per il 2022.

I CARICHI DI LAVORO

“Circa di carichi di lavoro, Leonardo – dice ancora Talò – ha confermato oggi cose che sappiamo già dai precedenti incontri più alcuni progetti nuovi, senza però precisarne caratteristiche, ricadute di lavoro e tempistiche. Mai come in questo momento, noi abbiamo bisogno di certezze”.

Per il sito di Grottaglie (che è arrivato a costruire anche 14 coppie di sezione di fusoliera al mese), il gruppo guidato da Alessandro Profumo si è impegnato nella ricerca di ulteriori attività complementari a quella del 787. Tra queste, la scelta di coinvolgere lo stabilimento di Grottaglie nel programma Eurodrone.

LA SITUAZIONE NELLO STABILIMENTO DI GROTTAGLIE

Il sito di Grottaglie conta alle proprie dipendenze circa 1300 risorse più 170 di Leonardo Logistic e circa 300 appartenenti all’indotto.

Personale che da luglio è a casa e soggetto ad un piano di chiusura collettiva che ha sinora previsto l’uso di ferie, pregresse e correnti, la smonetizzazione delle giornate festive ricadenti nella settimana nel corso del 2021, la messa a disposizione di ore da parte dei lavoratori di tutto il gruppo Leonardo e dell’azienda stessa.

Finora l’azienda ha evitato il ricorso alla cassa integrazione.

PREVISTO IL RITORNO A LAVORO IL 20 OTTOBRE

A Grottaglie il personale tornerà al lavoro il 20 ottobre. Inizialmente sarebbe, invece, dovuto tornare ai primi di settembre, ma problemi sorti con la commessa Boeing hanno determinato il rinvio di un mese e mezzo.

L’INTERROGAZIONE AL MINISTRO GIOVANNINI

Infine, la vertenza raggiunge anche il tavolo del governo.

Il senatore Riccardo Nencini, che ha raccolto una informativa della segreteria provinciale del Psi in una interrogazione al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, ha chiesto alla divisione Aerostrutture di Leonardo una ridistribuzione equa dei carichi di lavoro tra gli stabilimenti presenti sul territorio nazionale.

“Ad aggravare la situazione del sito produttivo di Grottaglie – ha scritto Nencini in una nota – è il nuovo piano produttivo Boeing Z52 che prevede un’ulteriore riduzione delle fusoliere incidendo in maniera particolare sui carichi di lavoro”. Il programma della produzione del drone “European Male – ha aggiunto il senatore – la cui parte della sezione è prevista per lo stabilimento di Grottaglie, inizierà nel 2026/27, in attesa del quale si prevedono cinque anni di vuoto produttivo”.

Nencini ha ricordato che “più volte in passato, ancora prima dell’inizio della pandemia, i lavoratori hanno sostenuto quanto fosse poco strategica la scelta di Leonardo, di dividere il settore dell’aeronautica civile da quello militare, creando due divisioni separate. A oggi tale scelta si conferma essere stata poco sensata, relegando la divisione Aerostrutture a un ruolo marginale nel perimetro e nel business di Leonardo”.

“Tale situazione per i lavoratori – ha concluso Nencini – è insostenibile e non dignitosa, l’unica strada accettabile è quella dell’aumento dei carichi di lavoro”.

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