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Leonardo, ecco tutte le novità nella divisione Aerostrutture

Cosa è emerso su Cigo e non solo dal secondo incontro avvenuto tra la divisione Aerostrutture di Leonardo e i sindacati

Leonardo ricorrerà alla cassa integrazione Cigo per i dipendenti della divisione Aerostrutture.

Nella giornata dell’11 ottobre è proseguito il tavolo nazionale di confronto nella divisione Aerostrutture di Leonardo, che segue quello del 29 settembre scorso, alla presenza delle Direzioni Corporate e di Divisione con il Coordinamento nazionale Fim-Fiom-Uilm.

L’azienda guidata dall’ad Alessandro Profumo ha confermato che intende gestire il vuoto lavoro del prossimo anno facendo ricorso alla Cigo.

“Il quadro illustrato nell’incontro odierno non si discosta da quello già tracciato dall’Azienda lo scorso incontro ed ha evidenziato un andamento produttivo per il 2022 pressoché statico o in lieve rialzo rispetto all’anno in corso per tutti i siti che secondo le ipotesi avanzate potrebbero ritornare ad un sostanziale equilibrio nel 2023 tranne lo stabilimento di Grottaglie che invece soffre di scarichi importanti fino al 2024” si legge nella nota Uilm.

Nello stabilimento Leonardo di Grottaglie (con 1300 dipendenti diretti) il lavoro riprenderà infatti il 20 ottobre.

È sospeso da prima di agosto a seguito del piano di chiusura collettiva che ha interessato il sito, che appartiene alla divisione Aerostrutture di Leonardo e costruisce due sezioni della fusoliera in fibra di carbonio per il Boeing 787.

Evitata finora la cassa integrazione per il personale: i dipendenti sono rimasti a casa col piano di chiusura collettiva.

Tutti i dettagli in attesa del tavolo nazionale il prossimo 12 novembre.

CIGO PER I DIPENDENTI DELLA DIVISIONE AEROSTRUTTURE DI LEONARDO

Leonardo ha confermato dunque l’intenzione di coprire i vuoti di lavoro nel 2022 con l’utilizzo della Cigo quale ammortizzatore sociale congiunturale.

Nello specifico l’utilizzo degli ammortizzatori sociali dovrebbe non essere necessario per gli stabilimenti di Pomigliano e Nola nel 2023, un uso parziale potrebbe essere utilizzato nel primo semestre dello stesso anno sullo stabilimento di Foggia. La situazione è più delicata per lo stabilimento di Grottaglie: qui si prevede un utilizzo di ammortizzatori sociali per gli anni 2023 e 2024.

GROTTAGLIE RISENTE DELLA MONOCOMMESSA DI BOEING

Ricordiamo infatti che dei quattro stabilimenti della divisione Aerostrutture di Leonardo, quello di Grottaglie, in provincia di Taranto, è maggiormente colpito perché, essendo monocommessa, sconta la notevole frenata avutasi, sia per effetto del Covid sia per problemi che il committente Boeing ha avuto con un fornitore della catena produttiva, nella costruzione delle due sezioni di fusoliera del 787.

“Nei prossimi giorni usciranno con un nuovo piano”, ha dichiarato la scorsa settimana a Reuters Profumo durante l’Expo di Dubai: “Stanno dicendo che sono leggermente più ottimisti, diciamo”. Profumo non ha detto se ci sarà un cambiamento nei tassi di produzione nel nuovo piano che verrà rilasciato da Boeing.

Pertanto, per il sito di Grottaglie (che è arrivato a costruire anche 14 coppie di sezione di fusoliera al mese), Leonardo si è impegnato nella ricerca di ulteriori attività complementari a quella del 787. Tra queste, la scelta di coinvolgere lo stabilimento di Grottaglie nel programma Eurodrone.

UILM: “PORTARE LAVORO AGGIUNTIVO ALL’INTERNO DELLA DIVISIONE AEROSTRUTTURE DI LEONARDO”

La prospettiva della cassa integrazione non ha ricevuto il consenso dei sindacati.

“È un approccio conservativo ed insoddisfacente che non possiamo accettare” si legge nella nota della Uilm. “Questo è il momento di scelte coraggiose e assunzioni di responsabilità da parte della One Company che deve attuare iniziative industriali straordinarie sancendo una volta per tutte che nella Divisione aerostrutture si possono realizzare programmi militari, per intero! Il problema non si risolve facendo ricorso agli ammortizzatori sociali ma portando lavoro aggiuntivo all’interno della Divisione Aerostrutture. Questa è la partita che si sta giocando e non abbiamo alcuna intenzione di affrontare un confronto che prescinda da questa richiesta. Siamo determinati a sostenere con forza questa rivendicazione, la riteniamo fondata, razionale, praticabile ed industrialmente sostenibile. Ad oggi, l’unica prospettazione di questo percorso di ampliamento riguarda il drone europeo [Eurodrone ndr], del quale non si conoscono, al momento, ancora tempi di avvio e quote di ripartizione” ha concluso la Uilm.

FIM-CISL: “CIG STRUMENTO DA UTILIZZARE NEL TRANSITORIO”

“Chiaramente la Cig, il cui utilizzo è stato dato per scontato nell’incontro, è uno strumento da utilizzare nel transitorio che va gestito con cautela” ha dichiarato Michele Tamburrano, segretario generale Fim Cisl. “Riteniamo utile e necessario dapprima utilizzare tutti quegli istituti già utilizzati nell’anno in corso (ferie solidali, formazione, prestiti e quant’altro) per fronteggiare l’emergenza e solo in ultima istanza ricorrere all’uso dell’ammortizzatore sociale. Per la Fim–Cisl, infine, risulta positiva l’apertura aziendale a produrre uno sforzo economico per integrare la Cig al fine di ridurre al minimo la perdita salariale dei lavoratori” conclude la nota.

FIOM: “INCONTRI DI SITO INDISPENSABILI”

“A fronte di queste affermazioni, legate anche alle dichiarazioni aziendali per cui oggi non è possibile fornire dettagli sulle attuali commesse nelle quali Leonardo concorre per evitare di mettere in pericolo la possibile acquisizione delle stesse, come FIOM-CGIL abbiamo chiesto e ottenuto che la discussione sul piano del rilancio della Divisione Aerostrutture proseguisse a livello di sito, tra L’azienda, le RSU e le strutture sindacali territoriali, al fine di approfondire gli elementi forniti nella giornata odierna e in quella del 29 settembre” ha commentato Fiom-Cigl.

“Per la nostra Organizzazione, i dettagli forniti negli incontri di sito, saranno determinanti per il proseguimento del tavolo nazionale, riconvocato per il 12 Novembre, per comprendere se persistono le condizioni per un accordo quadro a livello nazionale, il quale dovrà poi essere gestito con le sue specificità nei siti, compreso l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale utilizzato” ha sottolineato il sindacato.

IMPATTATA ANCHE LEONARDO LOGISTIC (EX FATA)

Infine, “il calo produttivo potrebbe interessare anche Leonardo Logistic (ex Fata) che eventualmente utilizzerà gli stessi strumenti di gestione ponendo un’attenzione ai contratti di somministrazione in scadenza e che si proverà a salvaguardare” si legge nella nota Fim-Cisl.

A questo proposito, ricordiamo che da un passato incontro fra manager Leonardo e sindacati è emersa la volontà del gruppo di far diventare la controllata Fata perno del nuovo modello logistico nella divisione Velivoli (Qui l’approfondimento di Start su Leonardo, ecco i nuovi compiti di Fata nell’ex Finmeccanica).

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