Skip to content

Stm, perché Report parla di Carmen Zizza, cosa dice il ministro Adolfo Urso e la guerra nei Servizi

Il dossier St Microelectronics (Stm) fra industria, tlc, politica e intelligence. Botta e risposta fra Report (Rai3) e il ministro dell'Imprese e del made in Italia, Adolfo Urso, sulla consulente Carmen Zizza

 

“Se una società è una partecipata dal Mef perché ha bisogno di lobbisti per parlare con il Ministro?”. Se lo chiede la trasmissione Report di Rai3 in onda lunedì 19 maggio.

ST Microelectronics, una società italo-francese che si occupa di semiconduttori, con il conflitto in Ucraina è diventata ancora più strategica per renderci indipendenti dall’industria cinese – ricorda Report – Il Mef ha una quota rilevante di STMicroelectronics che a Catania ha investito sulla produzione 1 miliardo, di cui 300 milioni sono stati finanziati dallo Stato italiano lo scorso anno.

L’AZIONARIATO DI STM

Come ricordato nei giorni scorsi da Start Magazine, l’azionariato del colosso StM è articolato: Il principale azionista di Stm è Stmicroelectronics Holding Nv con una quota del 28% circa. E il socio di riferimento è partecipato al 50% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano e al 50% da Bpifrance Participations (organo di gestione delle partecipazioni statali francesi controllato dalla Cassa depositi e prestiti francese).

COSA DICE REPORT

Secondo Report di Sigfrido Ranucci, a Catania nei giorni scorsi dietro alla prima fila dove c’è seduto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), e l’amministratore francese Jean-Marc Chery compare Carmen Zizza, manager e comunicatrice, da settimane indicata come una sorta di astro nascente nelle partecipate di Stato.

LE PRIME NOTIZIE SU CARMEN ZIZZA ASTRO NASCENTE NELLE PARTECIPATE DI STATO

Secondo quanto hanno scritto lo scorso dicembre sia il Corriere della sera che il quotidiano Repubblica, in una riunione convocata dal governo per concordare una soluzione per la rete Tim, fra i nuovi consulenti del gruppo francese Vivendi – primo azionista del gruppo Tim – e di Rothschild c’erano Carmen Zizza e Daniele Ruvinetti (le prime mosse del consulente non pare stiano avendo successo su Palazzo Chigi).

I RUOLI DI ZIZZA E RUVINETTI

Ha scritto mesi fa Start Magazine: “Carmen Zizza – come si può leggere sui social – è “relationship presso Eats” e “consulente relationship presso Medtronic”, società attiva “in tecnologia, soluzioni e servizi medicali”. È consulente di Rothschild, in ottimi rapporti con il banchiere d’affari Alessandro Daffina (numero uno di Rothschild Italia) ed è considerata vicina al ministro Adolfo Urso. Anni fa Zizza è stata direttore generale di Asam (Azienda servizi ambientali), “holding costituita dalla Provincia di Milano nel 1995 e poi passata con la chiusura dell’ente sotto il controllo della Regione Lombardia”; incarico interrotto in un modo raccontato da un articolo del Corriere della sera datato gennaio 2015 ancora sul web“.

ZIZZA, DAFFINA E STM

“StM – ha scritto oggi il Fatto Quotidiano in un’anticipazione della trasmissione di Rai3 – si è convinta a staccarle un assegno di 6 mila euro al mese su consiglio di Alessandro Daffina di Rotschild (ex Fronte della Gioventù e vecchia conoscenza di Urso) che per Zizza ha firmato anche una lettera di referenze.

LA RISPOSTA DEL MINISTRO URSO A REPORT

Ecco che cosa ha risposto il ministro Urso (ex presidente del Copasir) alle sollecitazioni, insistite e convulse, dell’inviato della trasmissione Report: “Non parlo dell’attività del Copasir. Non parlo di quello che noi abbiamo accertato nel Comitato. È vincolo si segretezza. Quello che abbiamo accertato su Report nel Comitato non ne parlo. Non parlo di quello che abbiamo accertato sulle audizioni che abbiamo fatto del Copasir, sul Comitato non parliamo. Le ho già detto che sull’attività del Comitato su Report, o meglio le denunce fatte da un parlamentare su Report non posso parlare”. Frasi che non hanno attinenza rispetto alle domande della trasmissione, chiosa Report.

IL DOSSIER STM E LE FAZIONI NEI SERVIZI

Su Stm c’è comunque una partita delicata corso che solca, economia, industria, tecnologia e geopolitica. Un dossier su cui ambienti dei Servizi discutono e in parte si dividono. Il colosso St Microelectronics – secondo osservatori filo Usa – è abbastanza esposto rispetto alla Cina, vive con preoccupazione l’inasprimento dei rapporti tra Occidente e Cina, e continua a stringere accordi con clienti cinesi.

LE COLLABORAZIONI CINESI DI STM

L’ultima intesa è di pochi giorni fa, con la cinese Chery: il gruppo automobilistico cinese Chery Group ha infatti stretto un accordo di cooperazione strategica con STMicroelectronics: una cooperazione tecnologica tesa alla fornitura di semiconduttori da parte del gruppo italo-francese per migliorare le prestazione delle vetture del costruttore cinese che ha varato un piano di espansione verso l’Europa con i propri brand.

GLI SBUFFI FILO USA SU STM

Fra i settori dei Servizi italiani più filo Usa e Giappone ci si chiede: è un buon affare mettere in campo St Microelectronics? La domanda nasce da quanto riportato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore: “«L’Italia è pronta a collaborare con il Giappone», avrebbe assicurato Meloni a Kishida. L’obiettivo è porre le basi di una collaborazione tra il polo italiano e le aziende giapponesi”, ha scritto il quotidiano confindustriale.

Di sicuro il dossier St Microelectronics riserverà altre novità, non solo giornalistiche.

Torna su