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Italia Ue

Procedura di infrazione Ue contro l’Italia: fatti, tempi, sanzioni, scenari e bugie

Come funziona la procedura di infrazione Ue contro l'Italia per eccessivo debito? Che tempi sono previsti per la procedura? E quali sono le potenziali conseguenze? L'approfondimento di Michelangelo Colombo

Come funziona la procedura di infrazione Ue contro l’Italia per eccessivo debito? Che tempi sono previsti per la procedura? E quali sono le potenziali conseguenze?

Ecco le risposte a queste domande in questo articolo, nel solco degli approfondimenti avviati da Start Magazine; qui un utile report del centro studi di Confindustria.

La Commissione europea potrebbe aprire formalmente una procedura per deficit eccessivo sull’Italia “anche entro la fine dell’anno”, come ha confermato il vicepresidente Valdis Dombrovskis.

CHE COSA HA DECISO BRUXELLES

Per ora Bruxelles ha solo preso la decisione di procedere in tal senso nei confronti dell’Italia. Adesso spetta agli Stati membri fare le proprie valutazioni, entro due settimane.

I PROSSIMI PASSI

L’Ecofin dovrà quindi votare l’avvio della procedura: se la risposta degli altri Paesi arriverà velocemente, la decisione verrà presa già nella riunione del 4 dicembre. Se invece dovessero essere impiegate le due settimane a disposizione, si slitterebbe alla riunione di fine gennaio.

IL RUOLO DELL’ECOFIN

Con l’ok dell’Ecofin, la Commissione lavorerà alla procedura e a una richiesta di correzione, una nuova raccomandazione per correggere la traiettoria di disavanzo e di debito. Al momento non si è entrati nel dettaglio di tempi e modi che saranno richiesti. In caso di deviazioni particolarmente gravi, com’è per l’Italia, le regole prevedono tre mesi anziché sei per correggere il tiro.

LO STATO DELL’ARTE

Nel frattempo l’Ue potrebbe chiedere il pagamento di una sanzione: il nostro Paese dovrà accantonare un deposito infruttifero pari allo 0,2% del pil dell’anno precedente. Una volta scaduto il termine per correggere la manovra, la Commissione e il Consiglio valuteranno l’azione intrapresa, mettendo la procedura in sospeso o in caso contrario intensificandola se lo sforzo messo in campo non verrà giudicato sufficiente.

FRA ANNUNCI E REALTÀ

Il dialogo, comunque, potrebbe servire anche a gestire i tempi della procedura, che Dombrovskis ritiene si possa avviare anche entro dicembre. Ma non è così scontato.

LA TEMPISTICA

Entro 15 giorni gli sherpa dell’Ecofin devono dare l’ok all’opinione di Bruxelles, e solo dopo la Commissione potrà raccomandare l’apertura della procedura chiedendo allo stesso tempo una correzione dei conti da effettuare entro 3-6 mesi, a sua discrezione. Anche questo passaggio deve avere l’ok dell’Ecofin, entro il 1 febbraio. E si puntano già i riflettori sull’Ecofin previsto il 22 gennaio.

SANZIONI E SCENARI

Le sanzioni pecuniarie e lo stop dei fondi Ue sarebbe solo l’ultimo passaggio di un percorso che non potrà concludersi prima di fine aprile. Molto, forse troppo, a ridosso delle europee.

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