Non si arrestano i trambusti in casa della Popolare di Bari.
Oltre a una ristrutturazione in corso, a un rafforzamento patrimoniale in fieri e la vicenda degli azionisti in subbuglio perché non riescono a vendere le quote della banca, sulla Popolare di Bari arriva anche una tegola giudiziaria.
E’ quello che racconta oggi il quotidiano la Repubblica.
La notizia, secondo gli addetti ai lavori, è già all’attenzione delle istituzioni perché coinvolge direttamente non solo il presidente Marco Jacobini, storico numero uno del gruppo creditizio pugliese (che in questi giorni tra l’altro è alle prese anche con subbugli umbri, come raccontato da Start Magazine), ma interessa anche il neo amministratore delegato della banca, Vincenzo De Bustis, in quanto direttore generale della Popolare di Bari all’epoca dei fatti al centro della vicenda giudiziaria.
Ma di che cosa si sta parlando? Ecco le novità che arrivano da Bari.
La procura della Repubblica di Bari ha messo il primo punto nell’inchiesta sui risparmiatori che hanno visto svalutare le azioni della Popolare. E lo ha fatto accusando di truffa alcuni funzionari e i vertici dell’istituto di credito.
Nei giorni scorsi è stato infatti notificato un avviso di conclusione delle indagini al presidente del consiglio di amministrazione, Marco Jacobini, e all’allora direttore generale (oggi amministratore delegato) Vincenzo De Bustis.
CHE COSA HA SVELATO LA REPUBBLICA SULLA POPOLARE DI BARI
“Il caso – svela oggi il quotidiano la Repubblica – riguarda una signora di 84 anni che ha acquistato titoli e ha visto svalutare il proprio capitale. Secondo la procura lo ha fatto spinta con “artifizi e raggiri” da due funzionari che avrebbero approfittato della sua “particolare situazione di vulnerabilità ” si legge negli atti, spingendola “ad acquistare prodotti finanziari illiquidi e a elevata rischiosità per 130mila euro”. La teoria della Procura è la stessa della Consob che ha infatti sanzionato per due volte l’intero cda della banca, multe poi sospese dalla corte di Appello di Bari. Secondo gli investigatori i funzionari della banca non “avrebbero sufficientemente informato il cliente dei rischi connessi all’acquisto dei titoli””.
TUTTI I DETTAGLI SULLA POPOLARE DI BARI
Nello specifico “manipolato il questionario di profilatura del rischio della signora” con una motivazione precisa: “Porre le basi – si legge nei documenti firmati dal procuratore aggiunto Roberto Rossi – per la successiva collocazione di strumenti finanziari evidentemente inadeguati alle caratteristiche personali della persona offesa”. La manipolazione sarebbe consistita nell’aver “alterato le dichiarazioni sulle strategie di investimento della cliente che nel 2008 dichiarava di orientarsi a favore di investimenti che le consentissero di proteggere il capitale e ricevere flussi di cassa periodici, costanti e prevedibili” e che poi invece successivamente si trovava con un investimento che si attendeva crescite significative “supportando forti oscillazioni di valore”, si legge su Repubblica.
IL NODO DELLE AZIONI POPOLARE BARI E DEL MERCATO HI-MTF
La questione, in sostanza, riguarda le azioni messe sul mercato a 9,53 euro, quando Popolare comprò sotto la spinta di Banca d’Italia l’istituto Tercas. E che ora si scambiano a 2,38. La magistratura sta indagando per capire se si è trattato di normali operazioni o se l’istituto ha truffato i risparmiatori.
QUI L’APPROFONDIMENTO DI START MAGAZINE SULLE AZIONI E DEL MERCATO HI-MTF