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Macron

Perché urge salvare ex Ilva e Popolare di Bari. Parla Sapelli

Conversazione di Start con lo storico ed economista, Giulio Sapelli, sui due casi aziendali che stanno scuotendo il Mezzogiorno e non solo: l'ex Ilva di Taranto e la Banca Popolare di Bari (di cui Sapelli per pochi mesi è stato vicepresidente)

 

La possibile azione di responsabilità dei nuovi vertici della Popolare di Bari contro i vecchi amministratori, capeggiati da Marco Jacobini, è una notizia che non può lasciare indifferenti, tanto più considerando le acque già tanto agitate dell’istituto pugliese, alle prese con un piano di salvataggio da 1 miliardo (con l’intervento anche del Mediocredito centrale, controllato dalla holding statale Invitalia) e con un’indagine della procura di Bari su una vicenda controversa che riguarda un‘iniziativa dell’attuale capo azienda, Vincenzo De Bustis. (TUTTI I SUBBUGLI GIUDIZIARI SULLA POPOLARE DI BARI)

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E non lascia indifferente neppure Giulio Sapelli, storico ed economista, che peraltro è stato consigliere d’amministrazione della Banca Popolare di Bari lo scorso anno. Delle motivazioni del suo addio, dopo pochi mesi dalla nomina, Sapelli non ha mai voluto parlare e continua a non farlo, ma – in un’intervista a Start  – si dice “molto dispiaciuto” per quanto sta accadendo.

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“Di sicuro tra i nuovi consiglieri ci sono persone avvedute, come l’amministratore delegato De Bustis e come il presidente Giannelli” e un’azione del genere potrebbe rivelare che “la situazione proprio non poteva andare”, si limita a dire Sapelli.

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Secondo Sapelli “ci voleva forse uno shock, una terapia d’urto, ma non so se questa è la migliore”. Di sicuro, aggiunge, “la terapia d’urto più importante è quella di salvare la Popolare di Bari”, il più importante istituto di credito del Mezzogiorno cui è legata tanta parte del tessuto produttivo non solo della Puglia.

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I problemi dell’istituto pugliese richiamano alla mente quelli di un’altra rilevante pedina dell’economia meridionale, l’ex Ilva, anch’essa in grave crisi. Di queste ore la notizia che il gruppo franco-indiano Arcelor Mittal – con cui il governo sta trattando per non fargli lasciare lo stabilimento tarantino – prevede 4.700 esuberi entro il 2023. Mentre gli ex commissari Ilva oggi hanno contestato le ultime iniziative del capo azienda del gruppo, Lucia Morselli.

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Il pensiero del professore va subito ai tanti lavoratori di queste due realtà del Sud. “Prendiamo l’occasione per dire che bisogna mettersi in alto e vedere insieme e agire simultaneamente – auspica Sapelli -. Non si deve pensare di salvare l’una contro l’altra. Se si salva Popolare di Bari va salvata anche l’ex Ilva”.

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