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Ex Ilva

La nuova guerra legale tra Arcelor-Mittal e commissari ex Ilva. Tutti i dettagli

Nuovo fronte polemico tra il gruppo Arcelor Mittal e i commissari dell'ex Ilva. Tutti i dettagli su piano ed esuberi

Botta e risposta tra Arcelor Mittal e i commissari ex Ilva.

Nuovo fronte polemico – dopo i contrapposti ricorsi degli scorsi giorni – tra il gruppo franco-indiano capeggiato in Italia dall’ad, Lucia Morselli, che pur essendo stata etichettata dai grillini come vicina ai Pentastellati sta deludendo il Movimento diretto da Luigi Di Maio, e i commissari dell’ex Ilva. Ecco le ultime novità.

Ora al centro della nuova disputa c’è il piano di esuberi presentato ieri da Morselli e che ha suscitato l’annuncio di uno sciopero per il 10 dicembre da parte dei sindacati.

IL PIANO CON GLI ESUBERI PRESENTATO DA ARCELOR MITTAL

Una trattativa sulle basi presentate ieri nel piano di ArcelorMittal, che prevede 4700 esuberi, non può nemmeno iniziare, perché il caposaldo del contratto è l’aspetto occupazionale e il gruppo un anno fa si è impegnato a garantire, indipendentemente dalla situazione del mercato, 10mila posti di lavoro fino al 2023 con una penale prevista di 150mila euro su ogni lavoratore messo alla porta sotto quella cifra. E’ la posizione, secondo quanto ha ricostruito l’Ansa, dell’ex Ilva nella causa in corso a Milano.

LA REAZIONE DEI COMMISSARI EX ILVA

Nell’udienza del 27 novembre era stato messo un punto fermo, davanti al giudice Claudio Marangoni, nella causa civile tra ArcelorMittal e l’ex Ilva. Il gruppo franco indiano, tramite Morselli, aveva garantito “il normale funzionamento degli impianti e la continuità produttiva”, impegno fondamentale per raggiungere un accordo sul contratto di affitto e acquisizione degli stabilimenti che la multinazionale aveva chiesto di sciogliere con un atto che, invece, i commissari dell’ex Ilva ritengono “illegittimo”. E per questo – ha aggiunto l’agenzia di stampa nazionale – hanno depositato un ricorso cautelare d’urgenza. Il giudice ha rinviato il procedimento al prossimo 20 dicembre per consentire, appunto, alla “trattativa” di “svolgersi sulla base delle intese e degli impegni assunti”.

IL NODO DEL CONTENDERE

Con la presentazione di ieri del nuovo piano di Mittal, però, il quadro è cambiato, perché per i commissari dell’ex Ilva le affermazioni del gruppo sugli esuberi sono ritenute assolutamente inaccettabili, senza giustificazioni e improponibili. Un anno fa circa, infatti, ArcelorMittal, vincendo la gara e firmando il contratto, si impegnò a garantire, indipendentemente dalla situazione del mercato, 10mila posti di lavoro e a pagare, in caso contrario, una penale di 150mila euro per ogni lavoratore lasciato a casa. In sostanza, per l’ex Ilva in amministrazione straordinaria si può sì trattare sulla revisione degli accordi presi, ma non certo sul caposaldo del contratto che è l’aspetto occupazionale.

LO SCENARIO

A questo punto, anche sul fronte della causa si aspettano le decisioni che prenderà il Governo rispetto al nuovo piano del gruppo. Mittal, rappresentata, tra gli altri, dai legali Romano Vaccarella e Ferdinando Emanuele, avrà tempo fino al 16 dicembre per depositare, nell’eventualità di un naufragio delle intese, una propria memoria nel procedimento sul ricorso cautelare dei commissari, assistiti tra gli altri dagli avvocati Giorgio De Nova ed Enrico Castellani. Se si andasse avanti nel negoziato, invece, le parti di comune accordo potrebbero anche chiedere al giudice un rinvio dell’udienza almeno fino a gennaio.

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