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Quota 102

Pensioni e legge Fornero, ecco quanto costerà la quota 100 progettata da Conte, Di Maio e Salvini

Non sono molti i giudizi positivi di esperti ed analisti sul programma di M5S e Lega in materia di pensioni. Dopo l’analisi di Pietro Ichino, giuslavorista, e il commento di Giuliano Cazzola, esperto di previdenza e welfare, negli scorsi giorni è stato l’economista Tito Boeri, presidente dell’Inps a chiosare la parte previdenziale contenuta nel “Contratto…

Non sono molti i giudizi positivi di esperti ed analisti sul programma di M5S e Lega in materia di pensioni.

Dopo l’analisi di Pietro Ichino, giuslavorista, e il commento di Giuliano Cazzola, esperto di previdenza e welfare, negli scorsi giorni è stato l’economista Tito Boeri, presidente dell’Inps a chiosare la parte previdenziale contenuta nel “Contratto per il governo del cambiamento” firmato dal Movimento 5 Stelle guidato da Luigi Di Maio e dalla Lega capeggiata da Matteo Salvini.

VERSO IL GOVERNO CONTE

Un programma che sarò il governo in fieri presieduto da Giuseppe Conte e cercare di realizzare. Ma non pochi gli scettici, come ad esempio il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che nel corso dell’assemblea degli industriali ha espresso perplessità e dubbi specie sulle coperture finanziarie delle ipotesi programmatiche di modifica della legge Fornero; modifiche peraltro non auspicate dalla confederazione degli industriali di viale dell’Astronomia.

LE VALUTAZIONI DI BOERI

Nelle scorse ore sono arrivate, come si diceva, anche le valutazioni di Boeri. Le proposte sull’accesso alla pensione contenute nel Contratto per il cambiamento firmato da Lega e M5s costano oltre il triplo di quanto previsto. I conti sono arrivati dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, che ha spiega come permettere il pensionamento con quota 100 tra età e contributi o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età costi il primo anno 15 miliardi per poi arrivare a regime a 20 miliardi l’anno. Molto di più quindi, ha rimarcato, di quanto stimato nel Contratto che ipotizza bastino 5 miliardi per sostenere questo intervento sulla riforma Fornero.

EFFETTO QUOTA 100

“Sul contratto di governo – ha spiegato Boeri sottolineando che l’introduzione della quota 100 significa extracosti di 15 miliardi il primo anno e di 20 miliardi a regime – c’e’ una cifra diversa, 5 miliardi. Per arrivare a questa cifra ci sarebbe bisogno di inserire finestre che impongano un ritardo di 15 mesi”.

I COSTI DELLA MODIFICA

Di fatto quindi con questa quota superiore a 101 (tra età e contributi) si potrebbero “ridurre i costi a 7 miliardi per il primo anno e a 13 miliardi a regime”. Si potrebbe poi inserire una previsione secondo cui potrebbero non essere considerati per il calcolo degli anni dei contributi quelli figurativi o i riscatti. “Bisognerebbe essere – ha concluso Boeri – molto espliciti, avere l’onesta’ intellettuale di dire cosa vogliono fare e che cosa c’e’ e cosa non c’e’ esattamente in quota 100”.

LE RACOMANDAZIONI UE

Un intervento che appare molto difficile da mettere in campo a maggior ragione dopo le raccomandazioni arrivate dall’Ue. L’Unione, infatti, chiede all’Italia di ridurre il cuneo fiscale (tra i più alti nei paesi industrializzati) e la spesa pensionistica (tra le più alte in Europa) in particolare guardando alle pensioni piu’ alte non coperte da contributi.

I RILIEVI

L’Unione europea sottolinea inoltre che già le leggi di Bilancio 2017 e 2018 (con l’Ape sociale e il blocco di quota 67 per alcune categorie di lavoratori, ndr) hanno “invertito parzialmente” il percorso virtuoso fatto sulla previdenza. Non bisogna quindi abbassare la guardia dato che la spesa pensionistica a causa dell’invecchiamento della nostra popolazione (la quota degli over 65 è più alta della media Ue) è destinata ad aumentare nel medio termine.

LA ATTESE

L’Unione europea oggi ha chiesto non solo di non fare passi indietro per quanto riguarda i conti sulle riforme della previdenza fatte finora, ma anche di fare risparmi “sulle pensioni più alte non coperte da contributi”.

I NUMERI

Se si guardasse solo a quelle indicate nel Contratto per il cambiamento (5.000 euro netti di reddito pensionistico, pari a circa 8.500 lordi al mese) i risparmi sul ricalcolo sui contributi versati porterebbero a risparmi molto contenuti (circa 115 milioni l’anno al netto degli effetti fiscali secondo i calcoli dell’esperto di previdenza Stefano Patriarca).

LO SCENARIO

Se gli interventi fossero sulle pensioni superiori ai 5.000 euro lordi il risparmio al netto degli effetti fiscali sarebbe – secondo i calcoli contenuti nella proposta “Non per cassa ma per equità” di Tito Boeri del 2015 – di quasi 600 milioni per arrivare a regime a oltre un miliardo l’anno. Contrari agli interventi di ammorbidimento della riforma Fornero anche gli industriali. “le pensioni sono importanti, un diritto acquisito e sacrosanto – ha detto il presidente di Confindustria, Francesco Boccia, all’assemblea dell’Associazione – ma non possiamo scaricare l’onere sui giovani già gravati”.

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