Il fisco voleva raschiare circa 50 milioni di euro ai dipendenti delle banche (in media 5.000 euro a testa per i 10.000 esodati dal 2012 in poi). Ma il governo ha chiuso la partita, ristabilendo la corretta applicazione delle norme tributarie sugli assegni pagati dal Fondo esuberi, sottolineano addetti ai lavori che seguono il dossier.
Una buona notizia – rimarca un analista – anche in chiave Mps-Unicredit perché gli esodi potranno essere gestiti come fatto finora nel settore, con prepensionamenti solo su base volontaria.
Al via i rimborsi fiscali automatici alle lavoratrici e ai lavoratori bancari esodati.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare con cui indica le modalità per la restituzione delle somme versate nelle casse dello Stato da chi, negli scorsi mesi, aveva ricevuto gli avvisi di riliquidazione dell’imposta relativa dagli assegni straordinari erogati dal Fondo di solidarietà del settore bancario.
E’ quanto si legge sul sito della Fabi. La questione, che interessa quasi 10.000 dipendenti delle banche andati in esodo negli scorsi anni, era stata risolta con una norma inserita nel decreto legge “sostegni bis”.
La disposizione legislativa è stata recepita dalla Agenzia delle Entrate che ha definitivamente archiviato le sue pretese tributarie nei confronti degli esodati, i quali non dovranno, quindi, versare alcuna somma aggiuntiva all’amministrazione finanziaria: restano infatti applicabili le regole fiscali in vigore sin dal 2000.
La circolare delle Entrate è disponibile sul sito della Fabi: nel testo si legge che “gli uffici periferici dell’Agenzia procederanno, nell’esercizio del potere di autotutela, ad annullare tutte le comunicazioni con cui e’ stato chiesto il pagamento di somme relative alle prestazioni erogate dai Fondi di solidarietà, anche in assenza di istanza da parte dei contribuenti interessati”.
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