Quanto costerà di nuovo Mps allo Stato – tra interventi diretti e indiretti – nel caso lo spezzatino del Monte (senza Npl e cause legali) sia davvero cucinato in casa Unicredit con l’accordo del ministero dell’Economia?
Gli addetti ai lavori iniziano a ipotizzare scenari e anche numeri.
La giornalista del gruppo Gedi esperta di economia e finanza, Carlotta Scozzari, ha fatto già qualche stima:
#Unicredit: se i contenziosi di #Mps fuori dall'acquisizione valgono circa 6 miliardi e i crediti deteriorati pure fuori circa 4, siamo già a una dote implicita sui 10 miliardi. Ovviamente tutti a carico dello Stato.
— Carlotta Scozzari (@scarlots) July 30, 2021
Non proprio bruscolini. Tra l’altro il Tesoro nel 2017, per approdare all’attuale assetto, aveva messo sul tavolo 5,4 miliardi, di cui 3,9 per la quota del 64,2% che ai prezzi di ieri di Borsa vale circa 700 milioni, sottolinea oggi il Sole 24 Ore.
Quattro anni dopo, per dare Mps in sposa a UniCredit, ecco una nuova dote miliardaria: “Le Dta, i crediti d’imposta computabili a capitale, ammonteranno a oltre 2 miliardi, beneficio immediato per UniCredit che, fanno notare dal Tesoro, si accompagna a quello di lungo periodo per lo Stato, che non vedrà riconoscersi crediti fiscali ben superiori”, aggiunge il Sole.
Ci sono poi i 2 miliardi (di cui 1,5 ufficialmente a carico del Mef) di aumento di capitale, sancito dagli stress test di ieri, che l’azionista pubblico avrebbe comunque dovuto versare, anche – e soprattutto – in caso di prospettiva stand alone.
Poi vanno considerati gli oneri per la gestione delle uscite volontarie, fino a 6mila paventano i sindacati, e infine le cause legali e gli Npl, pezzi del Monte dei Paschi di Siena che UniCcedit ha già dichiarato di non volere – preferendo solo gli spezzatini succulenti – e che dunque resteranno in capo agli attuali azionisti della banca, in primis dunque al ministero dell’Economia e delle Finanze.
Alla fine il quotidiano di Confindustria stima gli oneri complessivi per lo Stato con l’operazione Unicredit su Mps: una cifra che oscilla tra i 5 e i 10 miliardi di euro.