Migliorano i conti in casa Unicredit che oggi vola in Borsa grazie all’annuncio di aver rotto gli indugi per la conquista – a buon prezzo, se il Tesoro acconsentirà – del Monte dei Paschi di Siena. Intanto il gruppo torna a far profitti e prevede per il 2021 un utile netto sottostante sopra i 3 miliardi di euro. Nel quarto trimestre dell’anno in corso confermato l’arrivo del nuovo piano strategico.
ECCO I CONTI DI UNICREDIT
Buone notizie, come si diceva, dal fronte dell’utile che nei primi sei mesi dell’anno arriva a 1.921 milioni di euro a fronte del rosso di 2,28 miliardi dello scorso anno mentre nel secondo trimestre sale a 1.034 milioni di euro, ben oltre le stime di 720 milioni. Il risultato, informa una nota del gruppo, è trainato soprattutto dal calo degli oneri sistemici e dal minore contributo negativo di Yapi Kredi, ex controllata dalla joint venture con il gruppo turco Koc da cui Unicredit è uscita a fine 2019, ai profitti netti da investimenti.
COME VANNO LE COMMISSIONI DI UNICREDIT
In rialzo del 21,4% su anno, a 1,7 miliardi, le commissioni nel secondo trimestre grazie alle forti vendite lorde di prodotti assicurativi e di risparmio gestito. I proventi da attività di negoziazione, a 425 milioni, crescono del 19,1 per cento a livello tendenziale e i dividendi, a 125 mili7oni, del 102% su anno con il contributo positivo degli investimenti sia azionari sia finanziari (+48 milioni di euro su anno) e di Yapi Kredi (+15 milioni di euro su anno).
CHE COSA SUCCEDE AI COSTI DI UNICREDIT
Leggera crescita pure per i costi operativi, pari a 2,5 miliardi nel secondo trimestre, in rialzo del 2% rispetto al trimestre precedente, con un rapporto costi/ricavi del 56%. Nei primi sei mesi del 2021 i costi del personale sono scesi dell’1,9% su anno grazie alla riduzione degli Fte (full time equivalent), soprattutto nel Commercial Banking Italy, Commercial Banking Germany e Centro Est Europa.
COME VANNO I RICAVI
Lato ricavi, i buoni risultati commerciali hanno portato nel secondo trimestre a quota 4,4 con il margine d’interesse che si stabilizza a 2,2 miliardi di euro.
DOSSIER CREDITI DETERIORATI
Migliorato il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi, al 4,7 per cento; mentre l’indice patrimoniale CET1 ratio fully loaded è pari al 15,50 per cento. Il patrimonio netto tangibile si è attestato a 52,3 miliardi, in aumento dell’1,3% trimestre su trimestre, soprattutto grazie all’utile netto.
LO SCENARIO DI UNICREDIT
Per quanto il futuro, piazza Gae Aulenti prevede per l’intero 2021 ricavi totali in linea con la guidance precedente di circa 17,1 miliardi di euro e costi confermati a 9,9 miliardi. La guidance del costo del rischio sottostante per l’anno, rileva ancora la nota del gruppo, è ora al di sotto dei 40 punti base, equivalente a rettifiche su crediti sottostanti inferiori a 1,8 miliardi di euro. Per l’anno in corso l’utile netto sottostante è atteso sopra i 3 miliardi.
IL NUOVO PIANO STRATEGICO
Un accenno anche al nuovo piano strategico del gruppo che sarà comunicato all’Investor Day nel quarto trimestre dell’anno. Semplificazione, centralità del cliente e digitalizzazione, informano da Unicredit, sono i principi guida del documento con l’obiettivo di conseguire utili sostenibili superiori al costo del capitale nel periodo del piano ottimizzando la combinazione della crescita dei ricavi aggiustati per rischio, dell’efficienza operativa e del capitale.
ORCEL: PUNTIAMO A VALORIZZARE NOSTRO POTENZIALE E AD ACCELERARE SUL DIGITALE
Poche parole da Orcel nella nota che accompagna i conti trimestrali. “UniCredit ha fondamenti robusti che poggiano sulla sua impronta geografica unica, sulla forza della rete distributiva e sulla solidità del bilancio” ha detto l’ad evidenziando che si tratta di elementi che “costituiscono una base eccellente per migliorare i risultati e creare valore di lungo termine per tutti i nostri azionisti”. Secondo il manager romano “c’è un enorme potenziale da valorizzare in UniCredit e guardo con entusiasmo alle opportunità che ci riserva il futuro”. “Abbiamo compiuto iniziali ma significativi progressi nella semplificazione del business, con l’obiettivo di operare con maggiore rapidità e trasparenza – ha proseguito Orcel -. Abbiamo ancora molto da fare e ci focalizzeremo sulla continua riduzione della complessità e sull’accelerazione del processo di digitalizzazione assicurandoci che l’interesse del cliente sia sempre al centro di ogni nostra decisione”.