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Ex Ilva

La sberla di Meloni e Urso a Mittal e Morselli: l’ex Ilva sarà commissariata

Verso il commissariamento di Acciaierie d'Italia (ex Ilva), avviata la procedura di amministrazione straordinaria. Mentre l'azionista privato ArcelorMittal puntava a un accordo visto che ha presentato una istanza di composizione negoziata.

Svolta governativa all’ex Ilva.

Invitalia ha inviato ieri una lettera all’amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli (nella foto), per chiedere che la società – anche nota come ex Ilva – sia ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria. Lo riferiscono all’ANSA fonti sindacali, riportando quanto spiegato loro al tavolo con il governo sull’ex Ilva.

Morselli – è stato spiegato – deve rispondere entro quattordici giorni; se non lo farà, Invitalia potrà chiedere al ministero delle Imprese di attivare l’amministrazione straordinaria.

LA COMUNICAZIONE AI SINDACATI

Ai sindacati è stato riferito che il 16 gennaio ArcelorMittal (il gruppo indiano-lussemburghese che possiede il 62 per cento di Acciaierie d’Italia; Invitalia ha il 38 per cento) ha presentato istanza di composizione negoziata al tribunale di Milano mentre c’era la trattativa per arrivare a accordo consensuale. Questo sarebbe stato ritenuto un atto per prendere ulteriore tempo e creare una situazione di disturbo.

Per garantire continuità alla produzione, il governo – sempre secondo fonti sindacali – ha ribadito la convinzione di volere soci privati autorevoli per il rilancio dell’azienda, anche se appare evidente che sarà necessario prima definire la situazione con ArcelorMittal.

COSA PREVEDE IL DECRETO SULL’EX ILVA

In ogni caso, il decreto varato martedì dal Cdm, che rafforza le procedure e la cassa integrazione, verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di oggi. Dopodiché ci saranno quattordici giorni di tempo sia per capire di più sull’istanza di composizione negoziata presentata a Milano, sia per capire come superarla con l’attivazione dell’amministrazione straordinaria.

320 MILIONI DI EURO DAL GOVERNO

Il governo utilizzerà i 320 milioni di euro previsti in precedenza per l’aumento di capitale in Acciaierie d’Italia (ma l’accordo con ArcelorMittal per la ricapitalizzazione non è stato raggiunto). Lo riferiscono fonti sindacali all’ANSA, riportando quanto spiegato loro al tavolo con l’esecutivo, a Palazzo Chigi.

La liquidità dell’amministrazione straordinaria – spiegano le stesse fonti – sarà garantita con prestiti di durata quinquennale. I 320 milioni non saranno sufficienti nel lungo periodo ma ora sono importanti per la continuità produttiva.

L’amministrazione straordinaria tenderà a trovare nuovi soci privati interessati ad investire: il nome più gettonato è quello di Arvedi.

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