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Come migliorare la tassazione sui premi di risultato per i lavoratori?

Consigli e considerazioni sul decreto legislativo in attuazione della delega di riforma del sistema di prelievo fiscale sui redditi da lavoro. Il Canto Libero di Maurizio Sacconi

E’ in corso la definizione di un decreto legislativo in attuazione della delega di riforma del sistema di prelievo fiscale sui redditi da lavoro. In esso il governo corregge ancora la tassazione “secca” dei premi di risultato variabili percepiti dal lavoratore.

La novità dovrebbe consistere in una aliquota agevolata del 10% purché i premi, entro l’ammontare di 3000 euro, siano legati al miglioramento di indicatori di produttività, redditività, qualità, efficienza, innovazione, reputazione, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale, individuati dalla contrattazione collettiva.

Lo stesso regime si applica alle somme percepite a titolo di partecipazione agli utili dell’impresa. La norma ha un particolare rilievo perché dovrebbe indurre il collegamento tra l’incremento dei salari e il comportamento virtuoso dei lavoratori superando ogni definizione di aumento del reddito come variabile indipendente. Il che significherebbe il decentramento della contrattazione ai livelli in cui si può misurare la maggiore ricchezza prodotta e definire in conseguenza la sua equa distribuzione.

Stupisce quindi l’apparente disattenzione delle organizzazioni dei datori di lavoro e l’interesse della sola Cisl, la confederazione sindacale da sempre impegnata a superare l’appiattimento retributivo inevitabile nei (modesti) incrementi deliberati dalla contrattazione centralizzata.

Invero, la norma appare ancora di incerta applicazione (miglioramenti?) e limitata a un importo modesto. Quando fu introdotta per la prima volta nel 2008, la tassazione agevolata era infatti automatica e riferita a tutte le erogazioni aziendali (e territoriali) fino ai 6000 euro.

VI erano incluse le somme per straordinari e lavoro notturno. Sarebbe infatti necessario interrompere la progressività del prelievo per tutte le componenti della retribuzione deliberate in prossimità in quanto “meritevoli”. È’ auspicabile quindi una ulteriore riflessione perché è in gioco il valore del lavoro e, attraverso di esso, la crescita delle imprese

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