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Di Maio

Def, il giallo della Banca pubblica per gli investimenti. Fatti e rumors

Il governo pensa a istituire una Banca di Investimenti con garanzia esplicita dello Stato. L'articolo di Gianluca Zappa

 

“Verrà istituita una Banca di Investimenti con garanzia esplicita dello Stato, che funga da cabina di regia e promuova la razionalizzazione degli strumenti volti a favorire l’accesso al credito e del fondo di garanzia per le Pmi”.

E’ quanto si legge a pagina 77 della bozza del Pnr-Def approntato dal governo e approvato ieri dal consiglio dei ministri anche se non c’è ancora una versione definitiva.

Che cos’è questa Banca di Investimenti? Un clone italiano della Bei?

Le domande corrono fra telefoni ed sms di ministeri, società pubbliche e banche.

Secondo la ricostruzione di Start Magazine, tutto è nelle mani del ministero dello Sviluppo economico, competente in materia di fondi di garanzia per le pmi.

D’altronde l’idea di una banca pubblica per gli investimenti a favore delle pmi è un vecchio pallino del Movimento 5 Stelle e di Luigi Di Maio.

E pure esponenti di spicco della Lega, come l’economista Claudio Borghi, avevano evocato questo ruolo per il Monte dei Paschi di Siena che è controllato dal Tesoro.

Ambienti vicini alla maggioranza aggiungono che una banca del genere potrebbe essere appannaggio di Invitalia, dove tra l’altro i vertici sono in scadenza e sul dossier è al lavoro proprio Di Maio.

Tanto che, come raccontato da Start nei giorni scorsi, c’è l’ipotesi che possa andare il capo di gabinetto del Mise, Vito Cozzoli. Anche se al Mef il capo di gabinetto Luigi Carbone – uno dei pochi alti dirigenti del dicastero retto da Giovanni Tria non inviso ai 5 Stelle – sta studiando la fattibilità normativa della nomina.

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