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Piaggio Aerospace

Che succede alla vendita di Piaggio Aerospace?

Non c'è pace per la vendita di Piaggio Aerospace: in attesa del terzo bando di gara, il secondo finisce in tribunale. E dalle carte emerge anche che la società cinese Yuhui Aero Industry ha tentato di comprare l'azienda aerospaziale ligure, coperta da golden power

 

Non c’è due senza tre riguardo le gare per la vendita di Piaggio Aerospace, l’azienda aeronautica ligure commissariata dal 2018.

Con due gare bandite dal 2021, le due offerte pervenute per stabilimenti e attività produttive della società di Villanova d’Albenga non sono andate a buon fine: la prima della cordata guidata dal fondo Summa Equity partecipata da Phase Motion Control e Agtech e la seconda dell’imprenditore italo-indiano Randeep Singh Grewald, alla guida del gruppo Greran.

Mentre si attende il via libera del ministero per le Imprese e il Made in Italy del testo del bando per la terza gara, sopraggiunge un inghippo legale.

Il magnate italo-indiano Grewald, tra gli aspiranti alla proprietà, ha chiesto infatti ai magistrati l’annullamento, per “illegittimità”, del provvedimento con cui il ministero ha chiuso la seconda procedura di vendita, riportava il 30 aprile Il Secolo XIX. Non solo, secondo il quotidiano ligure dai testi del ricorso emerge che anche una società cinese ha tentato di comprare Piaggio Aerospace.

Piaggio Aerospace è un’azienda aeronautica strategica coperta da golden powere  commissariata dal 2018, dopo l’uscita dall’azionariato del fondo governativo di Abu Dhabi, Mubadala, che deteneva il 75% e un forte indebitamento, stimato a fine 2018 in 619 milioni.

Nel frattempo, lo scorso marzo il Mimit ha designato Gianpaolo Davide Rossetti e Carmelo Cosentino nuovi commissari straordinari di Piaggio Aeroindustries e Piaggio Aviation (gruppo Piaggio Aerospace), a integrazione dell’attuale commissario, Vincenzo Nicastro.

Preoccupati i sindacati: “Una nuova battuta d’arresto non ce la si può più permettere, si perdono professionalità e maestranze” ha dichiarato Cristiano Ghiglia di Fiom Cgil Savona.

Tutti i dettagli.

IL RICORSO DELL’IMPRENDITORE ITALO-INDIANO

Secondo il Secolo XIX, “Grewal contesta al Mimit la chiusura della seconda procedura di vendita, il fatto che il ministero non gli abbia ancora comunicato né l’esito della gara né le ragioni della bocciatura della sua offerta. L’imprenditore, inoltre, denuncia come la procedura di vendita sia stata “modificata in corso” d’opera attraverso l’introduzione “di termini e condizioni non previste”.

Come ricordato all’inizio, per Piaggio Aerospace risultano falliti ben due tentativi di vendita.

SALTATA LA PRIMA GARA

Nel novembre 2021 è saltata la proposta e trattativa in esclusiva per l’acquisizione di Piaggio Aerospace da parte della cordata italo-svedese formata dal fondo scandinavo Summa Equity e da tre imprese attive nel settore aeronautico, la norvegese Heart Aviation, AgTech e Phase Motion Control che hanno entrambe sede in Liguria.

La proposta valeva 60 milioni e poggiava su un piano industriale centrato sul motore elettrico, in base a quanto riporta il quotidiano ligure. “Secondo fonti sindacali, lo stop alla trattativa in esclusiva con il raggruppamento italo-scandinavo sarebbe stata determinata anche dalla scelta del Ministero della Difesa di impiegare i 160 milioni di euro (aumentati poi a 171 milioni), inizialmente stanziati per completare il programma di sviluppo ed ottenere certificazione del drone P1HH strettamente derivato dal P-180, nell’acquisto di 6 P-180 Evo per le esigenze di trasporto interministeriali” spiegava Aurelio Giansiracusa su Startmag.

Quindi a gennaio 2022 il commissario Nicastro, in accordo col Governo, ha dato il via alla ripartenza della gara.

LA SECONDA GARA PER LA VENDITA DI PIAGGIO AEROSPACE

Come riassume Il Secolo XIX, “Nella seconda gara Grewal ha presentato offerta e, in un primo momento, si è registrato un testa a testa con il magnate italo-indiano. Quando il ministero ha preso tempo, l’offerta di Summa è scaduta e non è stata rinnovata. In pista era quindi rimasto solo Grewal”.

Tuttavia, la scorsa estate il Mise ha fatto scadere la gara, non convinto dalla proposta del magnate italo-indiano, “che ora chiede l’annullamento di una procedura che considera viziata sia per come è stata gestita sia per come è stata chiusa”.

UN GRUPPO CINESE HA PROVATO A COMPRARE L’AZIENDA LIGURE

Inoltre, “dal ricorso emerge tuttavia un nuovo elemento mai reso pubblico” sostiene il Secolo XIX.

Oltre al gruppo Greran guidato da Grewal,  anche “una società di diritto di Singapore, Yuhui Aero Industry Holding, controllata dalla società Beijing Water of China” avrebbe presentato un’offerta per Piaggio Aerospace, coperta da golden power. La cosiddetta “Golden Power” attribuisce poteri speciali alle autorità per tutelare le aziende italiane strategiche. E il governo Draghi ne ha fatto ricorso più volte durante il suo mandato per impedire il trasferimento di tecnologia in Cina.

I NUMERI DI PIAGGIO AERO

Nonostante le vicissitudini, rimangono positivi gli andamenti industriali di Piaggio Aero. Alla fine del 2021, dopo aver fatturato oltre 154 milioni di euro, il portafoglio ordini ammontava a 446 milioni di euro, giunto a circa 490 milioni di euro lo scorso autunno con l’ultima commessa della Difesa.

La società impiega 850 lavoratori a cui vanno aggiunti una cinquantina di lavoratori dell’azienda dell’indotto Laer. Le commesse coprono tutto il 2023 e buona parte del 2024.

Dunque l’azienda continua a cercare una strada per uscire dall’amministrazione straordinaria dopo il fallimento dei tentativi di vendita al fondo svedese Summa Equity e al Greran Family Office guidato dal magnate indiano Randeep Singh Grewal.

IPOTESI LEONARDO ALL’ORIZZONTE?

Infine, sempre secondo il Secolo XIX, all’orizzonte potrebbe profilarsi l’intervento di Leonardo, i cui nuovi vertici si insedieranno il prossimo 9 maggio.

Se l’ex ad Alessandro Profumo, critico rispetto a un intervento di salvataggio di Piaggio per mano di Leonardo, potrebbe essere diverso l’approccio del nuovo ceo Roberto Cingolani.

«Se l’attuale governo maturerà la scelta politica di coinvolgere Leonardo nel bando di vendita che presto sarà pubblicato, per il nuovo amministratore delegato di Piazza Monte Grappa sarà difficile sottrarsi», ha commentato al Secolo XIX una fonte vicina al dossier sottolineando come Piaggio sia «un’azienda strategica, tuttora priva di prospettive affidabili in termini industriali, alle prese con una crisi che si protrae da troppo tempo».

Quel che è certo è che lavoratori e sindacati attendono con impazienza il terzo bando di gara che conduca un azionariato stabile in grado di investire in un’azienda strategica per il territorio savonese e non solo.

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