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Airbnb Coldiretti

Cosa coltiva Airbnb con Coldiretti?

Continuano le strizzatine d'occhio tra Airbnb e il governo italiano: ora anche un accordo con Coldiretti, associazione vicinissima al centrodestra e a Fratelli d'Italia in particolare. Tutti i dettagli

Il palco è quello delle grandi occasioni, il Vinitaly, fiera che da sempre celebra il meglio del made in Italy. Fiera che, per sua stessa natura, dovrebbe accogliere in maggioranza un numero di avventori potenzialmente ostili ad Airbnb, non fosse altro che per la sua provenienza estera, per non parlare poi di quel “turismo mordi e fuggi” contro cui si è scagliato un numero crescente di amministrazioni comunali (voci raccolte con attenzione dal Corriere della Sera che, come Start Magazine ha raccontato, si pone in modo assai critico rispetto alla piattaforma turistica). Il palco, si diceva, era quello del Vinitaly ed è stato sfruttato da Airbnb per annunciare una singolare e inedita captatio benevolentiae: una collaborazione con Coldiretti.

COSA FANNO AIRBNB E COLDIRETTI

Assieme alla principale organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo (vanta un milione e seicentomila associati) la realtà creata da Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk intende collaborare per “la promozione e la riscoperta dei distretti del vino italiani al di fuori delle tradizionali mete turistiche”.

L’impegno di Airbnb nel promuovere l’enoturismo – si legge nei materiali per la stampa – costruisce sulla popolarità della categoria Vigneti, che consente agli ospiti di cercare un alloggio in zone di coltura della vite. I pernottamenti nei vigneti sono aumentati del 400% nel 2023 rispetto al 2022, con oltre 880mila visitatori ospitati e una durata media del soggiorno di 3,88 notti.

La campagna Airbnb-Coldiretti è volta a promuovere e rafforzare la tradizione vitivinicola italiana attraverso la rete di host, che fungeranno da ‘ambasciatori’ del territorio. Da quanto si apprende dai social, Airbnb e Coldiretti hanno individuato tre distretti vitivinicoli d’eccellenza in cui le conoscenze e le competenze tradizionali sono tramandate di generazione in generazione: le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene (TV) in Veneto, i Castelli Romani (RM) nel Lazio e il Parco del Pollino (CS) in Calabria.

LA CAMPAGNA (NON AGRICOLA) MEDIATICA

La campagna – prosegue sempre il comunicato – è di ampia portata e comprende un approccio su più fronti in ciascuna delle tre aree di interesse del Paese, tra cui: un sito web dedicato (disponibile in italiano e in inglese) per ogni distretto; Webinar per gli host delle tre regioni coinvolte per fornire loro approfondimenti sull’iniziativa; una campagna di sensibilizzazione via e-mail agli host della zona per incoraggiarli a sostenere il progetto e dotarli dei materiali dell’iniziativa e la diffusione sui media a tutto campo, attraverso la stampa e le piattaforme digitali per ampliare la conoscenza dell’iniziativa.

“La partnership di Airbnb con Coldiretti è orientata a promuovere un turismo sostenibile che rispetti le comunità locali e l’ambiente. La nostra collaborazione mira a rafforzare l’economia dei micro e piccoli agricoltori in Italia attraverso questi percorsi dedicati. Crediamo fermamente che questo sostegno non solo promuova un modo di viaggiare più sostenibile, ma contribuisca anche alla vitalità del settore turistico”, ha commentato  Valentina Reino, Head of Public Policy & Campaign di Airbnb Italia.

“Un accordo come questo è la dimostrazione di come la crescita del fenomeno dell’enoturismo confermi il vino come valore aggiunto per il nostro made in Italy. Per questo è stato importante il lavoro fatto dalle nostre aziende, dalle cantine e dagli agriturismi italiani, per rendere i luoghi del vino sempre più mete di vacanza e visite da parte dei tanti turisti italiani e stranieri. Da noi visitare una cantina non è un’azione commerciale, è un’esperienza di storia, gusto, passione e futuro”, le ha fatto eco Ettore Prandini, Presidente nazionale Coldiretti.

COLTIVARE BUONI RAPPORTI

L’ultimo periodo è stato particolarmente difficile per Airbnb e non solo per via dell’ostilità crescente manifestata da alcuni sindaci che la accusano di aver fatto impazzire il mercato degli affitti. Ha infatti dovuto ingoiare le nuove norme sugli affitti brevi (depotenziate comunque rispetto agli annunci) e soprattutto accordarsi col Fisco italiano, avendo la Procura di Milano che le bussava alla porta.

Forse anche per questo Airbnb ha voluto strizzare l’occhio a Coldiretti che, è noto, è un serbatoio di voti importantissimo per questo governo. Qualche mese fa Airbnb si era fatta patrocinare dal ministero del Turismo retto da Daniela Santanchè una campagna sul made in Italy nei distretti artigianali pubblicizzata in un evento della testata Formiche: Start Magazine ne aveva parlato qua.

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