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Pinterest sta schiscia in vista dell’Ipo

Ieri Pinterest ha presentato i documenti per l’offerta pubblica iniziale della prossima settimana. La piattaforma di scrapbooking punta a raccogliere 1,28 miliardi di dollari, al di sotto del valore del 2017

Tutto pronto per il debutto a Wall Street. Pinterest ha depositato ieri la documentazione fissando il prezzo dell’Ipo fra i 15 e i 17 dollari per azione, una forchetta più bassa rispetto a quella dell’ultima raccolta fondi privata.

Il social di condivisione di foto e immagini punta a sbarcare sul New York Stock Exchange la settimana prossima con l’etichetta ‘PINS’. Per il mercato si tratta di un nuovo test dopo la quotazione di Lyft e in attesa di quella da capogiro di Uber.

UN’IPO RIVISTA AL RIBASSO

Con l’offerta pubblica iniziale Pinterest punta a vendere 75 milioni di azioni raccogliendo fino a 1,3 miliardi di dollari, per un valutazione fino a 11,3 miliardi di dollari. Tanto ma in realtà poco rispetto alla valutazione di 12,3 miliardi di dollari raggiunta nel 2017 quando aveva venduto le sue azioni a 21,54 dollari raccogliendo 150 milioni di dollari.

La società guidata dal ceo e cofondatore Ben Silbermann inizierà il suo roadshow dell’Ipo a New York lunedì e viaggerà in città tra cui Boston, San Francisco e Chicago per commercializzare le azioni, secondo un term sheet rivisto da Bloomberg. Dopodiché Pinterest inizierà a quotare le azioni dopo la chiusura del mercato il 17 aprile. Ma perché la piattaforma sta procedendo così cauta?

SI CRESCE

Lanciata nel 2010, l’approccio scrapbook di Pinterest consente agli utenti di “pin” e condividere le immagini delle loro ricette preferite, viaggi, oggetti di arredamento e acconciature. Nel settembre 2018 la società di San Francisco ha dichiarato di aver raggiunto i 250 milioni di utenti attivi mensilmente tra app desktop e mobili, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente, con oltre la metà proveniente dagli Stati Uniti. Dall’inizio del 2016 ha raddoppiato il numero di utenti attivi mensili, toccando 265 milioni alla fine dell’anno scorso.

Secondo quanto riportato da TechCrunch, Pinterest ha generato circa 700 milioni di dollari di entrate pubblicitarie nel 2018, in aumento del 50% rispetto all’anno precedente, in quanto ha lanciato nuovi formati e opzioni per i marketer.

I CONTI TORNANO

La performance in salita non si esaurisce con la crescita di utenti e ricavi. L’anno scorso Pinterest ha riportato sia una forte crescita dei ricavi sia un calo delle perdite. I ricavi per il 2018 si sono infatti attestati a 756 milioni di dollari, a fronte dei 472,9 milioni dell’anno precedente. La perdita è scesa a 63 milioni di dollari, rispetto ai 130 milioni dell’esercizio precedente.

UNA CAPITALIZZAZIONE DA 12 MILIARDI DI DOLLARI

Infine, l’ultimo round privato di raccolta fondi nel 2017 ha valutato la piattaforma di scrapbooking intorno ai 12 miliardi di dollari. Di solito le valutazioni salgono nel tempo, specialmente quando i risultati finanziari stanno migliorando – come nel caso di Pinterest- e allora perché Pinterest ha deciso di abbassare il prezzo dell’Ipo?

EPPURE, ATTEGGIAMENTO CAUTO

Insieme agli altri unicorni (società tech della Silicon Valley valutate oltre un miliardo di dollari) pronti all’Ipo  nel 2019, Pinterest preferisce andarci cauta e non deludere i propri investitori puntando troppo in alto. Diciamo pure che il debutto dell’apripista Lyft ha fatto scuola. A marzo, l’app di ride-hailing n. 2 degli Stati Uniti ha quotato le sue azioni a 72 dollari nella più grande offerta di una società tecnologica da quando Snapchat è diventata pubblica due anni prima.Dopo il frizzante trading iniziale, Lyft ha subito un grande calo, anche se sembra che stia risalendo a fatica verso il suo prezzo d’esordio. Ora Lyft negozia intorno ai 70 dollari. Le sue prestazioni hanno di certo smorzato lo stato d’animo delle società pre-ipo di quest’anno.

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