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Coro Cyberint

Leonardo-Finmeccanica, come Profumo si muoverà sulla cyber security

Numeri, stato dell'arte e scenari sul fronte cyber secondo la galassia di Leonardo-Finmeccanica

Guardiamo a piccole realtà con cui cooperare sulla cybersecurity. E’ quello che ha detto ieri Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo (ex Finmeccanica) nel corso di Cybertech Europe 2019, a Roma.

CHE COSA DICE LEONARDO-FINMECCANICA SU CYBER E DINTORNI

Studi di settore evidenziano che a livello globale i cyber attacchi gravi sono aumentati nell’ultimo biennio di dieci volte rispetto a quello precedente, con 1.552 attacchi nel solo 2018, scrive in una nota Leonardo (ex Finmeccanica): “Sono inoltre cresciuti del 57% i crimini di spionaggio cyber con finalità geopolitiche o di tipo industriale, tra cui il furto di proprietà intellettuale. Il mercato della sicurezza informatica sta attraversando una fase di boom, con un valore globale stimato di circa 180 miliardi di dollari nel 2021”.

I PROSSIMI PASSI DI LEONARDO-FINMECCANICA NEL SETTORE

La nuova divisione Cybersecurity di Leonardo ”ha un giro d’affari annuo pari a 400 milioni di euro”, dunque ”una dimensione considerevole” e ”anche se stiamo lavorando al nostro interno, possiamo guardare a piccole realtà con cui cooperare’, ha detto Profumo, parlando ieri con i giornalisti al Cybertech Europe 2019. Come Leonardo, ha spiegato il capo azienda, ”abbiamo messo insieme sicurezza fisica e sicurezza cibernetica perché crediamo che i due elementi siano strettamente connessi”. ”Già oggi – ha proseguito il ceo – abbiamo una dimensione considerevole” con la divisione Cybersecurity, il cui ”giro d’affari annuo è intorno ai 400 milioni di euro e può crescere in modo significativo”. In questo quadro, ”abbiamo intenzione di crescere ma soprattutto abbiamo l’ambizione di vedere Leonardo riconosciuta come l’interlocutore che consente anche di avere quella fiducia che è fondamentale quando si parla di digitale” ha affermato.

LE PAROLE DI PROFUMO (LEONARDO-FINMECCANICA)

”Stiamo operando – ha spiegato il ceo di Leonardo – non solo in Italia ma anche all’estero con la creazione e l’aumento di capacità proprietarie di Leonardo”. ”Questa divisione opera in modo intenso, stiamo lavorando al nostro interno, ma possiamo guardare a piccole realtà che hanno tecnologie interessanti per noi”, realtà ”con cui cooperare, in caso anche entrando nel loro capitale, sempre con un’ottica federativa e per mantenere queste capacità nelle mani di chi le ha sviluppate” ha detto il numero uno del gruppo con sede in Piazza Monte Grappa.

LE ATTESE DEI SINDACATI IN LEONARDO-FINMECCANICA

Le organizzazioni sindacali sono in attesa comunque di capire la direzione reale di marcia sia sul fronte cyber che sul fronte Vitrociset. Ad agosto, le direzioni aziendali di Vitrociset e della divisione Cyber di Leonardo hanno incontrato le segreterie nazionali e territoriali di FIM-FIOM-UILM. Secondo i sindacati, “entrambe le realtà hanno illustrato dettagliatamente l’attuale situazione dal punto di vista dei carichi industriali, le criticità presenti e le composizioni degli organici, annunciando che per il piano industriale 2020-2024 per la Divisione Cyber, e per l’integrazione di Vitrociset dentro la Divisione Elettronica, servirà attendere l’autunno”.

CHE COSA HA SCRITTO DRAGONI DEL SOLE 24 ORE

Ha scritto Gianni Dragoni del Sole 24 Ore: “Un esperto che ha chiesto di rimanere anonimo fa notare che il settore è molto frammentato e diverse aziende, anche italiane, non desiderano apparire per non rischiare di venire a loro volta «spiate». Quanto al rapporto con Israele, l’esperto fa notare che «Israele non appartiene alla Nato, questo crea un vincolo al pieno sviluppo di collaborazioni tra Tel Aviv e aziende europee»”

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