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Grecia e Cipro picchiano contro la Turchia sul gas. Tutti i dettagli

Ankara ha cominciato una serie di operazioni di esplorazione in acque considerate di competenza greco-cipriota, innescando una serie di discussioni a livello europeo

Grecia e Cipro hanno esortato l’Unione europea ad adottare misure punitive contro la Turchia in un contesto di crescenti tensioni nel Mediterraneo orientale riguardanti le riserve energetiche offshore.

AL VIA LE ESPLORAZIONI TURCHE IN ACQUE CONSIDERATE PARTE DELLA ZONA ECONOMICA ESCLUSIVA DI CIPRO

Come racconta The Guardian, mentre da un lato Ankara ha alzato la posta in gioco annunciando che espanderà l’esplorazione di nuovi prospetti nel settore gas nella regione, il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha fatto appello all’Ue affinché “condanni senza riserve le azioni illegali della Turchia”. L’appello è arrivato alcuni giorni dopo l’avvio di operazioni offshore in acque considerate parte della zona economica esclusiva di Cipro da parte di una nave turca, la Fatih, nonostante gli avvertimenti degli alleati occidentali.

NICOSIA HA MINACCIATO DI PORRE IL VETO AI COLLOQUI SULL’ALLARGAMENTO DELL’UE

Una dichiarazione rilasciata dall’ufficio di Tsipras al termine di una conversazione telefonica tra il leader greco e Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, ha evidenziato la gravità di una situazione che sta suscitando crescente allarme tra i diplomatici di Atene, Ankara e Nicosia. “Il primo ministro ha sottolineato che il Consiglio europeo dovrebbe esaminare misure specifiche contro coloro che sono coinvolti in queste attività illegali se la Turchia insiste nel violare il diritto internazionale”. Nicosia ha anche minacciato di porre il veto ai colloqui sull’allargamento dell’Ue se il blocco non dovesse intervenire contro Ankara.

GUERRA DI NERVI TRA CIPRO E TURCHIA

Cipro e Turchia si trovano sempre più spesso ai ferri corti a causa dei giacimenti di gas naturale che si ritiene si trovino in profondità nei fondali marini del Mediterraneo orientale. La settimana scorsa, il governo del presidente cipriota, Nicos Anastasiades, ha emesso mandati di arresto per l’equipaggio della Fatih, accusando la nave di aver violato il territorio sovrano della repubblica insulare. I diplomatici turchi hanno risposto dicendo che i greco-ciprioti non solo avevano “oltrepassato il limite”, ma stavano addirittura “giocando con il fuoco”.

ERDOĞAN HA MESSO IN GUARDIA SULLA PARTECIPAZIONE DI COMPAGNIE PETROLIFERE STRANIERE

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha assunto una posizione sempre più stridente sulla questione che, secondo lui, avrà effetti benefici sul paese in un momento in cui l’economia turca è in caduta libera e la sua stessa leadership è sempre più messa in discussione a seguito delle elezioni municipali di quest’anno. Nonostante le espressioni di costernazione a Washington e in altre capitali occidentali, il leader turco ha messo in guardia sulla partecipazione di compagnie petrolifere straniere a quella che è diventata una vera e propria gara per sfruttare gli idrocarburi sottomarini.

ENI CI È GIÀ PASSATO LO SCORSO ANNO

D’altronde questa situazione di tensione non è una novità visto che già lo scorso anno la Turchia aveva inviato delle navi da guerra per impedire a Eni di condurre operazioni di perforazione commissionate dal governo cipriota, costringendo l’azienda ad abbandonare la ricerca con la Saipem 12000. Un affronto che è rimasto impunito, ha criticato Affari Internazionali.

UNA SECONDA NAVE TURCA COMINCERÀ LE ESPLORAZIONI

Domenica scorsa, mentre la battaglia a colpi di parole si intensificava durante un vertice Ue che ha ammonito Ankara per le sue azioni, il ministero degli Esteri turco ha reagito, dicendo: “Queste espressioni di sostegno non hanno alcun valore, significato o effetto per noi”. Il governo greco-cipriota di Nicosia, sostenuto da altri membri dell’Ue, ha ripetutamente sostenuto che è diritto sovrano di Cipro trivellare nelle acque intorno all’isola. A differenza della Turchia e della Grecia, che sono entrambe membri della Nato, Cipro non ha una marina ma ha lanciato un’iniziativa diplomatica di vasta portata per ottenere il sostegno degli altri Stati membri dell’Ue. Ieri però il governo turco ha aumentato ulteriormente la pressione, annunciando che una seconda nave, la Yavuz, sarà inviata nella regione alla fine di questa settimana. Parlando all’agenzia di stampa statale Anadolu, il ministro dell’energia di Ankara, Fatih Dönmez, ha promesso che l’esplorazione sarà ampliata nelle prossime settimane. “Ora siamo a circa 3.000 metri di profondità. Il nostro obiettivo è di trivellare a circa 5.000-5.500 metri di profondità dal livello del mare. Abbiamo da 100 a 120 giorni per portare a termine questo compito. Avremo raggiunto il nostro obiettivo alla fine di luglio”.

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