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Andrea Montanino, chi è il neo capo economista di Cdp (uscito da Confindustria)

Curriculum, curiosità e indiscrezioni (sulla sua uscita da Confindustria) di Andrea Montanino, neo capo economista del gruppo Cassa depositi e prestiti (Cdp)

 

Dopo un’uscita da Confindustria che ha destato sorpresa e malumori nella stessa associazione degli industriali presieduta da Vincenzo Boccia, Andrea Montanino è tornato al Mef e oggi è stato nominato capo economista del gruppo Cdp che ha comunicato 5 nuove nomine (qui tutti i dettagli sui nomi e i curricula).

Nel nuovo ruolo di Chief Economist di Cdp, Montanino – nominato recentemente Presidente del Fondo Italiano di Investimento – è anche il nuovo responsabile di “Cdp Think Tank”, che comprende le strutture dedicate alle attività di analisi, studi e ricerche.

Dirigente Generale al Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze, Montanino ha svolto numerosi incarichi nel corso della sua carriera fra cui, Direttore esecutivo e membro del board del Fondo Monetario Internazionale, economista presso la Commissione Europea, direttore del Centro Studi di Confindustria.

Come mai ha lasciato mesi fa la confederazione degli industriali?

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI START PUBBLICATO IL 30 OTTOBRE SCORSO

Perché l’economista Andrea Montanino non è più il direttore del centro studi di Confindustria? Perché è stato congedato a sorpresa dalla confederazione degli industriali diretta da Marcella Panucci?

Sono gli interrogativi che circolano anche nel sistema dell’associazione di viale dell’Astronomia presieduto da Vincenzo Boccia. Interrogativi ancora senza risposte.

Sette giorni fa è uscito da Confindustria il direttore del Centro Studi Andrea Montanino.

La spiegazione “ufficiale” è che Montanino e Confindustria hanno deciso, in formale scadenza di contratto, di interrompere il rapporto di lavoro che li legava dal febbraio 2018, si legge in alcuni resoconti giornalistici.

In verità, secondo la ricostruzione di Start, la decisione di interrompere il rapporto è l’effetto di manovre da tempo in cui si esprimevano rilievi e dubbi su alcuni lavori del centro studi che peraltro erano concordati con la direzione generale.

Una sorta di mancanza di fiducia strisciante per una figura e un profilo – come quello di Montanino – che potevaNO essere all’altezza di una futura direzione generale della confederazione, dicono fonti della confederazione.

Economista, laureato alla Sapienza di Roma e perfezionatosi alla London School of Economics, prima di dirigere il centro studi di Viale dell’Astronomia Montanino era entrato nel 2008 al ministero dell’Economia e poi è stato al Fondo monetario internazionale e alla direzione dell’Atlantic Council.

Ha avuto attriti con l’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Mentre avrebbe buoni rapporti con l’attuale titolare del Tesoro, Roberto Gualtieri, e col suo vice Antonio Misiani, entrambi del Pd.

Questo non ha impedito a Montanino di definire “restrittiva” la manovra del governo Conte 2 presentato l’ultimo scenario sull’economia italiana firmato da capo del centro studi di Confindustria (qui i dettagli).

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IL CURRICULUM DI MONTANINO TRATTO DA QUI

Montanino si è laureato con lode in economia presso l’Università di Roma, La Sapienza, nel 1992. Ha conseguito un Master in economia del lavoro presso la London School of Economics e un dottorato di ricerca in economia presso l’Università di Roma, La Sapienza.

Tra il 2014 e il 2017, ha ricoperto il ruolo di C. Boyden Gray Fellow in Global Finance and Growth, e direttore del Global Business and Economics Program presso l’Atlantic Council. Ha guidato i lavori del Consiglio in materia di commercio globale, crescita e finanza, avviando l’Iniziativa EuroGrowth e l’iniziativa Sanzioni economiche.

Montanino ha precedentemente ricoperto la carica di direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale (FMI), rappresentando i governi di Italia, Albania, Grecia, Malta, Portogallo e San Marino. Prima di entrare a far parte del FMI, è stato funzionario di carriera presso il Ministero delle finanze italiano dal 2006 al 2012.

In qualità di direttore generale del Dipartimento del Tesoro, ha lavorato a fondo per alleviare l’impatto della grande recessione sul settore commerciale, redigendo e implementando un numero delle leggi.

Ha sviluppato partnership innovative con il settore privato, tra cui una banca di sviluppo pubblico-privata, dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente, e un fondo di private equity per le piccole e medie imprese, dove prima ha guidato il comitato direttivo e successivamente ha servito come rappresentante del tesoro nel consiglio di amministrazione.

È stato anche membro del consiglio di amministrazione di un fondo di private equity specializzato in progetti infrastrutturali. Come membro del gabinetto e consigliere economico del Ministro delle finanze italiano, Montanino ha contribuito a un ampio sforzo di politica di riforma del bilancio pubblico, che è stato successivamente attuato su scala nazionale.

Ha anche trascorso quattro anni (2001-2005) presso la Commissione europea presso la direzione generale Affari economici e finanziari. Durante quegli anni, ha lavorato alla riforma delle regole di bilancio dell’UE ed è stato responsabile dell’analisi di sostenibilità a lungo termine dei paesi europei.

Montanino si è laureato con lode in economia presso l’Università di Roma, La Sapienza, nel 1992. Ha conseguito un Master in economia del lavoro presso la London School of Economics e un dottorato di ricerca in economia presso l’Università di Roma, La Sapienza.

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