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Perché Montanino non è più il direttore del centro studi di Confindustria?

Fatti, nomi e indiscrezioni sull'uscita dell'ex direttore del centro studi di Confindustria, Andrea Montanino

Perché l’economista Andrea Montanino non è più il direttore del centro studi di Confindustria? Perché è stato congedato a sorpresa dalla confederazione degli industriali diretta da Marcella Panucci?

Sono gli interrogativi che circolano anche nel sistema dell’associazione di viale dell’Astronomia presieduto da Vincenzo Boccia. Interrogativi ancora senza risposte.

Sette giorni fa è uscito da Confindustria il direttore del Centro Studi Andrea Montanino.

La spiegazione “ufficiale” è che Montanino e Confindustria hanno deciso, in formale scadenza di contratto, di interrompere il rapporto di lavoro che li legava dal febbraio 2018, si legge in alcuni resoconti giornalistici.

In verità, secondo la ricostruzione di Start, la decisione di interrompere il rapporto è l’effetto di manovre da tempo in cui si esprimevano rilievi e dubbi su alcuni lavori del centro studi che peraltro erano concordati con la direzione generale.

Una sorta di mancanza di fiducia strisciante per una figura e un profilo – come quello di Montanino – che poteva essere all’altezza di una futura direzione generale della confederazione, dicono fondi della confederazione.

Gli osservatori delle cose confindustriali hanno notato che l’uscita di Montanino è avvenuta nel mezzo di quello che viene chiamato “il semestre bianco” di Confindustria visto che nei prossimi mesi sarà scelto il nuovo presidente e successore di Vincenzo Boccia (anche lui in scadenza dopo i 4 anni di mandato); un periodo in cui avvicendamenti, sostituzioni o siluramenti non sono di solito all’ordine del giorno..

Economista, laureato alla Sapienza di Roma e perfezionatosi alla London School of Economics, prima di dirigere il centro studi di Viale dell’Astronomia Montanino era entrato nel 2008 al ministero dell’Economia e poi è stato al Fondo monetario internazionale e alla direzione dell’Atlantic Council.

Ha avuto attriti con l’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Mentre avrebbe buoni rapporti con l’attuale titolare del Tesoro, Roberto Gualtieri, e col suo vice Antonio Misiani, entrambi del Pd.

Questo non ha impedito a Montanino di definire “restrittiva” la manovra del governo Conte 2 presentato l’ultimo scenario sull’economia italiana firmato da capo del centro studi di Confindustria (qui i dettagli).

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