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Brainport

Con Brainport i non vedenti potranno vedere con la lingua

BrainPort V100, il dispositivo che aiuterà i non vedenti. Sviluppato da Wicab, l’apparecchio combina un paio di occhiali con videocamera e un piccolo dispositivo intraorale, convertendo le immagini in segnali elettrici aiuta i ciechi a orientarsi. Arriva  un nuovo dispositivo hi-tech che renderà più facile la vita per i non vedenti, permettendo di “vedere” il…

Arriva  un nuovo dispositivo hi-tech che renderà più facile la vita per i non vedenti, permettendo di “vedere” il mondo attraverso la lingua. Il dispositivo aiuterà i ciechi a orientarsi nell’ambiente circostante elaborando immagini visive a partire dagli stimoli ricevuti sulla lingua. L’apparecchio studiato per i non vedenti si chiama BrainPort V100 e combina un paio di occhiali con videocamera e un piccolo dispositivo intraorale dotato di 400 elettrodi. Spiega la Food and Drug Administration, che pur non restituendo la vista, potrà abbinato al bastone bianco o al cane guida semplificare le azione quotidiane dei non vedenti.

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Brainport

La Fda, l’ente statunitense che regolamenta i prodotti alimentari e farmaceutici, ha compiuto una serie di valutazioni sia sull’efficacia, sia sui potenziali rischi associati all’uso del dispositivo intraorale, test andati a buon fine. Il prodotto dalla Wicab ha anche ottenuto il placet di Bruxelles ed è ora disponibile anche in Europa.

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Funzionamento Brainport

 

Il dispositivo funziona grazie a un software che converte le immagini catturate dalla videocamera in segnali elettrici, percepiti dall’utente come vibrazioni o formicolii sulla lingua. La sensazione, come riportano i produttori, è paragonabile a quella dell’acqua leggermente frizzante. Sarà necessario dell’esercizio per sfruttare le potenzialità di BrainPort, ma grazie ad esso i non vedenti potranno interpretare i diversi segnali ricevuti per determinare posizione, dimensione, forma ed eventuale movimento degli oggetti. Secondo i test portati avanti su 100 non vedenti, il 69% -74 pazienti- di chi ha preso parte alla sperimentazione di Brain Port per un anno, è stato capace di riconoscere gli oggetti. Davvero una buona notizia.

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