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Enel

Perchè Metroweb ha scelto Enel e non Telecom?

Non si tratta di una questione di soldi, Metroweb ha preferito Enel per le maggiori garanzie per gli investimenti sulla banda larga. E ora cosa farà Telecom? Metroweb ha accettato l’offerta di acquisto di Enel. È arrivato nelle scorse ora il via libera della Cassa Depositi e Prestiti, che ha dato l’esclusiva della trattativa all’ex…

Non si tratta di una questione di soldi, Metroweb ha preferito Enel per le maggiori garanzie per gli investimenti sulla banda larga. E ora cosa farà Telecom?

Metroweb ha accettato l’offerta di acquisto di Enel. È arrivato nelle scorse ora il via libera della Cassa Depositi e Prestiti, che ha dato l’esclusiva della trattativa all’ex monopolista. Un duro colpo per Telecom, che per contrastare la società guidata da Francesco Starace nella partita della banda larga, aveva messo sul piatto, per l’acquisto di Metroweb, ben 816 milioni di euro, contro gli 814 di Enel.

Metroweb, nata 15 anni fa a Milano da una joint venture tra l’allora Aem (ora A2a) ed E.biscom, nello stesso momento in cui le due società davano vita a Fastweb, è la società di engineering che ha cablato Milano e che vanta il controllo della connessione veloce nelle aree dove si guadagna di più.

Enel e Telecom: la sfida per la banda larga

Enel e Telecom si danno battaglia, nelle ultime settimane, in tema banda larga. Enel, secondo il piano del Governo, dovrebbe portare la fibra in 244 città in zone A e B (a maggiore redditività), mentre Telecom, con l’aiuto di Metroweb, dovrebbe installare la banda larga in ben 100 città (sempre ad alta redditività). Aggiudicarsi Metroweb, avrebbe significato, per Telecom diventare leader nell’installazione della connessione ultraveloce: la società di telefonia avrebbe portato da 100 a 240 le città in cui avrebbe installato la fibra.

Perchè Metroweb ha scelto Enel?

A fare la differenza non sono state le cifre. Metroweb ha scelto Enel per le maggiori garanzie per gli investimenti sulla banda larga e per la possibilità data ad F2i – partecipata da Cdp – di restare nell’azionariato del gruppo. Toccherà quindi al consiglio di F2i, socio di Metroweb col 53,8%, deliberare sull’operazione.

Enel cercherà in Metroweb il know how necessario per cablare l’Italia. La società energetica potrebbe costruire proprio intorno a Metroweb il nucleo del suo progetto per portare la banda larga in tutta Italia. Dobbiamo specificare, infatti, che cablare l’Italia non è proprio il suo mestiere. La società di Starace potrebbe approfittare dell’operazione che porterà alla sostituzione dei contatori elettronici in oltre 20 milioni di edifici per portare le fibre ottiche dalla strada fino all’interno degli immobili privati.

Di questo si occuperò Enel Open Fiber, insieme a Metroweb (come è facile intuire), che affitterà la fibra agli operatori telefonici e ai fornitori di contenuti multimediali.

Flavio Cattaneo
Flavio Cattaneo, AD Telecom

E Telecom?

A Telecom, se intende avere un ruolo da protagonista nella diffusione della banda larga, non resta che a strada della collaborazione con Enel. “Dove ci sono possibilità o perchè lo fa a un costo inferiore non siamo contrari a indivudare sinergie”, ha affermato proprio nelle scorse ore, l’AD Flavio Cattaneo, rispondendo alla domanda di un azionista su possibili accordi con Enel sulla rete.

C’è anche una seconda via: l’uscita di scena di Telecom dalla partita banda larga. La società di telefonia potrebbe vendere l’intera infrastruttura di rete, per lo più in rame. Si tratterebbe di una grande rivoluzione all’interno dell’azienda, che diventerebbe una media company a 360 gradi. Ma l’idea non convince tutti gli azionisti del gruppo.

C’è da dire, che il possesso dell’infrastruttura di rete, oltre a garantire all’azienda il monopolio nel settore telefonia, garantisce al gruppo incassi per circa 5 miliardi, vendendo a Wind e Vodafone l’accesso alla banda larga.

I numeri potrebbero far pensare che si tratterebbe di un suicidio, ma non è proprio così. Avviato oramai il piano per posizionare la fibra su tutto il territorio nazionale (con l’intervento dei privati per le aree più remunerative, e con quello del Governo per le cosiddette zone a fallimento di mercato), ci si chiede, fino a quando Telecom potrà godere di questa rendita.

Quanto vale la rete infrastrutturale? Almeno 15 miliardi di euro: è quanto l’aveva valutata Franco Bernabè che conosce bene Telecom. Una cifra non di poco conto, che rende difficile anche l’operazione di trovare un’acquirente. Ma se l’annuncio di vendita dovesse arrivare, non è detto che il Governo non intervenga con una sua offerta.

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