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Tutto su Csg, il gruppo ceco che punta a Iveco Defence dopo Indra e Leonardo-Rheinmetall

Dopo l'offerta avanzata da Leonardo insieme alla tedesca Rheinmetall e quella della spagnola Indra, secondo Mf anche il gruppo Czechoslovak Group (Csg) avrebbe presentato un'offerta non vincolante all'advisor Goldman Sachs per Iveco Defence Vehicles (Idv) del gruppo controllato da Exor. Fatti, numeri e business dell'azienda di difesa ceca

Dopo il colosso della difesa e aerospazio italiano Leonardo e il campione nazionale della difesa spagnolo Indra, anche il gruppo Csg si inserisce nella corsa per l’acquisizione di Iveco Defence Vehicles (Idv).

Secondo MF, la conglomerata ceca Czechoslovak Group (Csg) avrebbe presentato un’offerta non vincolante per Idv, la divisione dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato da Exor (la holding di John Elkann che possiede anche StellantisCNH Industrial e il gruppo editoriale Gedi).

Non solo, in base a quanto rivela il quotidiano finanziario, l’offerta del gruppo ceco sarebbe molto più alta di quella avanzata dalla cordata italo-tedesca di Leonardo e Rheinmetall (riportata di circa 1,5 miliardi di euro).

Sarebbe quindi la quarta offerta, considerando anche quella del fondo americano Bain Capital. Ma, secondo indiscrezioni stampa, Indra vorrebbe partecipare alla joint venture tra Leonardo e la tedesca Rheinmetall per la produzione di veicoli militari. E ci sarebbero “buone probabilità di riuscirci, ma non prima dell’esito della probabile vendita di Idv” secondo gli analisti di Equita, ripresi da Radiocor.

Per quanto riguarda il gruppo ceco, l’azienda è già presente nel nostro paese. Nel dicembre 2023 Csg ha annunciato di aver accettato di acquisire una partecipazione dell’80% nel produttore italiano di fucili sportivi e da caccia di fascia alta Armi Perazzi. A fine novembre 2022 Csg aveva rilevato il 70% di Fiocchi Munizioni, storica società di Lecco e tra i più grandi produttori mondiali di munizioni di piccolo calibro.

Come altre aziende del settore della difesa, Csg ha registrato un incremento dei ricavi dalla guerra in Ucraina, che ha aumentato significativamente la domanda per i suoi equipaggiamenti militari, dagli obici ai carri armati e altri veicoli blindati, segnala il Financial Times.

Tutti i dettagli.

CHE COS’È CSG

Fondata nel 1990, con sede principale a Praga, Csg è un gruppo industriale attivo a livello globale in 5 segmenti strategici di business: aerospaziale, difesa, trasporti, settore ferroviario e progetti di sviluppo. La società è controllata e gestita al 100% da Michal Strnad. Il gruppo impiega oltre 14mila dipendenti nel mondo ed è proprietaria di un portafoglio di aziende di stampo industriale impegnate nei settori civile e della difesa.

Il gruppo ceco comprende anche aziende di attrezzature aerospaziali e ferroviarie e il produttore di camion pesanti Tatra. Il business relativo ai sistemi di difesa terrestri (come i veicoli militari) pesa per circa il 12% del totale con ricavi di 653 milioni, riporta MF.

Secondo il Ft, Csg “è il più grande produttore di munizioni dell’Europa centrale e possiede anche due fabbriche di munizioni negli Stati Uniti, acquisite nell’ambito dell’acquisizione del gruppo italiano Fiocchi nel 2022”. Nel 2024, l’azienda era il principale intermediario industriale in un’iniziativa guidata dalla Repubblica Ceca per acquistare munizioni per l’Ucraina da paesi extra-Ue, principalmente in Africa e Asia.

I NUMERI

Per quanto riguarda i risultati finanziari consolidati 2023, il gruppo Csg ha registrato un fatturato pari a 1,73 miliardi di euro, con una crescita del 71% su base annua. Due terzi del fatturato proviene da uno stato membro della Nato, un terzo nel resto del mondo (principalmente in Ucraina, Indonesia, Vietnam e Marocco). L’Ebitda si attesta a 439 milioni di euro, raddoppiando rispetto all’anno precedente. La società ha chiuso l’esercizio con un utile di 210 milioni di euro, ovvero il 49% in più rispetto all’anno precedente.

Non solo, oltre il 60% del fatturato del gruppo deriva dalla divisione CSG Defence, che comprende aziende specializzate nella produzione di equipaggiamento militare terrestre e munizioni di grosso calibro. Inoltre l’industria della difesa ha rappresentato oltre il 70% del fatturato dell’azienda.

LE ALLEANZE CON I COLOSSI RAYTHEON, LOCKHEED MARTIN, BOEING E AIRBUS

Nel corso degli anni, Csg ha stretto numerose alleanze strategiche con multinazionali Europee ed Americane di primo livello, tra le quali General Dynamics, Siemens, Stadler, Raytheon, Lockheed Martin, Boeing, Airbus, NexterSystems e Rheinmetall. 

L’ESPANSIONE NEGLI ULTIMI ANNI

Con “L’acquisizione di Armi Perazzi” annunciata a fine 2023, Csg dimostra che “sta lavorando sistematicamente al suo piano strategico per affermarsi come leader globale nella categoria del tiro sportivo e della caccia”, si legge nella nota dell’azienda ceca.

Come già detto infatti, dopo aver acquisito il 70% di Fiocchi Munizioni, il colosso aerospaziale e della Difesa della Repubblica ceca era alla ricerca di altre opportunità di acquisizioni.

Nell’ottobre 2022, Csg ha accettato di rilevare la divisione Sporting Products (ora denominata Kinetic Group) da Vista Outdoor. Kinetic è un produttore leader a livello mondiale di munizioni di piccolo calibro, con sede ad Anoka, Minnesota. La cessione, del controvalore di 1,91 miliardi di dollari, comprende marchi leggendari nella produzione di munizioni, come Remington ammunition, Federal, Cci, Speer, Hevi-shot e, per quanto riguarda i propellenti, Alliant powder. Sia per controvalore finanziario, sia per il numero di lavoratori interessati dal cambio di proprietà (circa 4 mila negli Stati Uniti), si tratta della transazione di maggior rilevanza nella storia dell’industria della Difesa della Repubblica ceca, spiegava l’azienda.

LA CROCIATA AMERICANA

Come ricorda ancora il Ft, la vendita di uno dei maggiori produttori statunitensi di munizioni per armi leggere a un gruppo di difesa ceco aveva ottenuto il sostegno degli azionisti del proprietario dell’azienda americana, ponendo fine a una battaglia per l’acquisizione che aveva scatenato una forte opposizione da parte di politici repubblicani, tra cui il vicepresidente eletto JD Vance.

Mentre le autorità di regolamentazione esaminavano l’offerta di Csg, i deputati repubblicani hanno accusato l’azienda ceca di avere legami commerciali con paesi che rappresentano minacce per la sicurezza degli Stati Uniti. Il quotidiano finanziario britannico ha ricostruito infatti che alcune delle tesi contro Csg  riguardavano il suo sostegno alla campagna elettorale di Miloš Zeman, l’ex presidente ceco che si batteva per legami più forti sia con la Russia che con la Cina, e che ha lasciato l’incarico nel 2023.

Il futuro vice presidente Vance aveva addirittura avvertito a gennaio 2024 che “non possiamo permetterci che la fornitura di armi americana finisca nelle mani sbagliate”. Tuttavia, la Commissione per gli Investimenti Esteri negli Stati Uniti ha approvato l’offerta di Csg a giugno.  Da parte sua Michal Strnad, presidente e proprietario del gruppo, aveva dichiarato che il sostegno dell’azienda all’Ucraina nella guerra contro la Russia dimostrava che Csg era oggetto di una crociata “insensata” a Washington contro la sua acquisizione di Kinetic.

L’ACQUISIZIONE DELLA FIOCCHI MUNIZIONI (SENZA GOLDEN POWER)

Tornando all’acquisto di Perazzi, si è trattato della seconda grande acquisizione di Csg in Italia.

Nel 2022 la società ha acquisito una quota di maggioranza di Fiocchi Munizioni, il produttore di munizioni di piccolo calibro. La società possiede impianti di produzione in Italia, Regno Unito e Stati Uniti (dove Fiocchi è presente da oltre 40 anni). Conta in totale 1300 dipendenti. Fondata nel 1876 a Lecco, Fiocchi Munizioni sviluppa, produce e distribuisce munizioni di piccolo calibro di segmento premium e super premium per sport di tiro, caccia, difesa e law enforcement attraverso i marchi Fiocchi, Baschieri & Pellagri e Lyalvale Express ed esporta dal 70 all’80% del fatturato.

L’acquisizione aveva ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri, che aveva optato per non esercitare il golden power, ossia quell’insieme di poteri speciali a cui l’esecutivo può fare ricorso per tutelare l’interesse nazionale nei settori strategici.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

Infine, tornando all’acquisizione di Idv, “se venisse confermata un’offerta di oltre 1,5 miliardi sarebbe una notizia positiva”, commentano gli analisti di Intermonte, che valutano la divisione difesa di Iveco (Idv) per 2,1 miliardi (7,9 euro ad azione). Qualora l’operazione si chiudesse a questa cifra, l’indebitamento del gruppo ceco salirebbe a 2,5 volte l’Ebitda (dall’attuale 1,3), “un valore a nostro avviso sostenibile alla luce di un backlog significativo (oltre 15 mld incluso Idv)”, osserva Intermonte, ripresa da Radiocor.

Dal punto di vista del Golden Power, gli analisti ritengono che “l’operazione abbia delle possibilità di essere approvata”, considerando che “Csg opera per il 61% con Paesi Nato, per il 33% con l’Ucraina e il 6% con altri Paesi tra cui India, Indonesia ed Emirati Arabi Uniti”. Pur rimanendo dell’idea che l’offerta di Leonardo resti in “pole position per motivi politico-industriali”, in caso di offerte di valore nettamente superiori, “non escludiamo che la decisione possa essere diversa”, aggiungono gli analisti di Equita.

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