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Amazon Kuiper, SpaceSail e non solo, chi riuscirà a superare Starlink?

Se al momento Starlink, il sistema satellitare di Elon Musk, domina la corsa ai satelliti in orbita bassa, Amazon Kuiper e i rivali cinesi stanno lavorando per recuperare terreno. Cosa emerge da un approfondimento del Financial Times

Amazon ha ufficialmente lanciato il guanto della sfida a Starlink, la costellazione di satelliti in orbita bassa di Elon Musk, con il dispiegamento dei primi satelliti del progetto Kuiper, ma non è il solo.

Lo scorso aprile il colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos ha avviato la sua corsa all’Internet satellitare con il lancio dei primi 27 satelliti del progetto Kuiper in orbita terrestre bassa. L’operazione segna l’inizio della costruzione di una vasta costellazione destinata a competere direttamente con Starlink, il servizio lanciato da SpaceX nel 2020, che conta già più di 7.000 satelliti operativi e oltre 5 milioni di utenti in 125 paesi, la rete europea OneWeb e nuovi protagonisti come la cinese SpaceSail.

Ma i due titani della tecnologia devono anche affrontare la concorrenza di potenze globali come la Cina e l’Ue in una corsa per il controllo dell’infrastruttura spaziale che influenzerà il potere economico, militare e digitale, segnala un rapporto del Financial Times.

Lo scorso 16 dicembre la Commissione europea ha siglato il contratto di concessione per Iris2 che svilupperà, dispiegherà e gestirà il nuovo servizio a banda larga multiorbitale europeo da 10 miliardi di euro, il cui lancio è previsto intorno al 2030. Arriverà però cinque anni dopo Kuiper e più di un decennio dopo Starlink. Anche Taiwan, preoccupata dai legami di Musk con la Cina, sta progettando un proprio sistema in orbita Leo. Così come Germania e Italia stanno esplorando costellazioni nazionali oltre a Iris².

È una rivalità che ha il potenziale di determinare futuri divari digitali: alcuni Paesi saranno sottoposti a sistemi occidentali, altri a reti cinesi strettamente controllate, osserva il quotidiano finanziario.

Tutti i dettagli.

AMAZON KUIPER, GUOWANG E SPACESAIL, TUTTI I PROGETTI RIVALI DI SPACEX

Il progetto Kuiper prevede la messa in orbita di oltre 3.000 satelliti, formando una rete globale capace di fornire connessioni Internet ad alta velocità in tutto il mondo. Amazon punta a iniziare a offrire il servizio ai clienti entro la fine dell’anno.

Quello di Amazon è solo uno dei tanti player che si contendono una quota di questo business in espansione. Gli otto principali operatori hanno l’autorizzazione per oltre 50.000 satelliti; secondo la società di consulenza spaziale Analysys Mason, Starlink da sola ha ricevuto l’approvazione per 12.000 satelliti, rileva il Ft.

Dopo Starlink, come seconda rete operativa Leo più grande al mondo c’è OneWeb che ha costruito una rete di 648 satelliti ora della società satellitare francese Eutelsat, che offre il suo servizio Internet principalmente a governi e imprese.

La canadese Telesat sta sviluppando Lightspeed, che avrà circa 200 satelliti, anch’essi focalizzati sui mercati governativi e aziendali con margini più elevati. Poi troviamo due sistemi cinesi in fase di sviluppo – Guowang e SpaceSail – che propongono di lanciare circa 26.000 satelliti in totale.

Tutte queste costellazioni dovranno però fare i conti con Starlink di Musk, di gran lunga la forza dominante.

L’ASCESA DI STARLINK DI MUSK

Starlink fornisce Internet a banda larga attraverso la sua rete di oltre 7.000 satelliti SpaceX, rappresentando quasi i due terzi di tutti i veicoli spaziali operativi. Proprio Starlink sta conquistando sempre più quote nel redditizio mercato della connettività in volo con le compagnie aeree, inclusa la vittoria di Eutelsat per aggiudicarsi un contratto con la compagnia aerea francese Air France.

Secondo  la società di consulenza Quilty Space, il successo di Starlink deriva dalle esclusive capacità interne di SpaceX: lanci Falcon 9 a basso costo e frequenti, uno stabilimento produttivo che produce più di otto satelliti al giorno, una cultura dell’innovazione rapida e abbondanti finanziamenti da parte del suo proprietario miliardario Musk.

Il progetto ha inoltre dato priorità all’accessibilità economica, rivolgendosi al mercato consumer ad alto volume con antenne, o terminali, piccole ma estremamente complesse, dal prezzo di poche centinaia di dollari, evidenzia il quotidiano finanziario.

IL “SUPERPOTERE” DI SPACEX

“Starlink ha maggiore flessibilità perché può aggiungere funzionalità alla sua costellazione iniziale con modifiche relativamente minime”, afferma Patricia Cooper, fondatrice di Constellation Advisory ed ex vicepresidente responsabile degli affari normativi di SpaceX. “Hanno sia la linea di produzione che il lanciatore. Questo è il loro superpotere”.

Il risultato della velocità e dell’innovazione di Starlink è un sistema che persino i concorrenti faticano a criticare, rileva il Financial Times.

Come già detto il servizio di Internet satellitare di Musk fornisce banda larga a bassa latenza a oltre 5 milioni di clienti in 125 paesi e, secondo Quilty, quest’anno dovrebbe generare 12 miliardi di dollari di fatturato e 2 miliardi di dollari di flusso di cassa libero. L’obiettivo finale è di lanciare oltre 40.000 satelliti.

A CHE PUNTO È IL PROGETTO KUIPER

Da parte sua, Amazon ha lanciato il progetto Kuiper nel 2019, sperando di utilizzare i satelliti nell’orbita terrestre bassa per aumentare l’accesso alla banda larga ad alta velocità e a bassa latenza nelle aree che attualmente non dispongono di una connettività Internet affidabile, con l’intenzione di investire 10 miliardi di dollari nello sviluppo della rete. Anche se analisti terzi hanno affermato che Kuiper potrebbe costare all’azienda fino a 20 miliardi di dollari per iniziare, rileva Cnbc.

Amazon gestisce un centro di ricerca e sviluppo per il progetto a Redmond e nel 2022 ha annunciato piani per un impianto di produzione a Kirkland per fabbricare i satelliti.

A luglio 2023 il colosso di Seattle fondato da Jeff Bezos ha annunciato che investirà 120 milioni di dollari in un impianto di preparazione di satelliti Kuiper al lancio, presso il Kennedy Space Center della Nasa in Florida.

Amazon intende lanciare un totale di 3.236 satelliti per fornire connettività globale e, in base alla sua attuale licenza con la Federal Communications Commission, è in procinto di averne la metà in orbita e funzionanti entro la fine del 2026.

IL PROGETTO DELLA CINESE SPACESAIL

Spostandoci nell’altro lato del Pacifico, l’operatore satellitare cinese in orbita terrestre bassa (Leo) Shanghai Spacesail Technologies Co. Ltd. (Spacesail) ha affermato che mira a fornire Internet affidabile a più utenti, in particolare quelli nelle aree remote e durante il recupero da emergenze e disastri naturali.

Ci sono ora 90 satelliti della costellazione cinese Qianfan in orbita: l’operatore satellitare Spacesail prevede di costruire una costellazione di 14.000 satelliti, di cui circa 600 in orbita entro la fine del 2025.

L’azienda controllata dal governo municipale di Shanghai prevede di distribuire 648 satelliti in orbita terrestre bassa (LEO) quest’anno, con l’ambizione di lanciarne fino a 15.000 entro il 2030. I ricercatori hanno anche descritto Qianfan, o “Mille Vele”, la prima spinta internazionale della Cina verso la banda larga satellitare, come una parte cruciale della componente spaziale della Belt and Road Initiative cinese, segnala Reuters.

LA CINA CERCA DI RECUPERARE IL DOMINIO DI STARLINK

Ma Qianfan non è l’unica megacostellazione cinese pianificata, con il lancio dei primi satelliti del progetto nazionale Guowang lo scorso dicembre.

I piani della Cina sono estremamente ambiziosi, con Pechino che punta al lancio di 43.000 satelliti Leo nei prossimi decenni. Pechino sta investendo infatti risorse per colmare il divario tecnologico, pubblicando 2.449 brevetti correlati a Leo nel 2023, rispetto ai soli 162 del 2019, la corsa alla supremazia nell’ultima frontiera è destinata a intensificarsi.

Tuttavia, nessuna delle due costellazioni è ancora operativa. Anche se SpaceSail ha lanciato 90 satelliti e sembra muoversi più rapidamente di Guowang. Sebbene diversi dei primi satelliti di SpaceSail sembrino aver fallito, l’azienda intende averne centinaia in volo entro la fine dell’anno, segnala il Ft.

LE SFIDE PER I CONCORRENTI

Per la Cina, il principale ostacolo sembra essere la messa in orbita dei satelliti. “Hanno le loro linee di produzione di satelliti in funzione, ma hanno bisogno di razzi che possano lanciare più spesso, che possano lanciare più satelliti contemporaneamente e hanno davvero bisogno di primi stadi riutilizzabili per rendere il tutto più economico”, sostiene al Financial Times l’astrofisico Jonathan McDowell.

Una volta che i colli di bottiglia nei lanci si saranno attenuati – e si stanno sviluppando razzi proprio per questo – la Cina potrebbe crescere rapidamente, afferma Blaine Curcio di Orbital Gateway Consulting, esperto di comunicazioni satellitari cinesi.

Dopodiché, le costellazioni LEO sono costose. Amazon dovrà spendere tra i 16 e i 20 miliardi di dollari per costruire Kuiper, stima Quilty. Anche i satelliti devono essere sostituiti ogni cinque-sette anni, con un conseguente aumento dei costi. Eutelsat dovrà affrontare un costo di 2 miliardi di euro per l’aggiornamento di OneWeb e potrebbe dover fare affidamento sul suo azionista statale francese per l’erogazione dei fondi. Telesat è riuscita a sostenere l’investimento in Lightspeed solo grazie a un prestito del governo canadese di 2,14 miliardi di dollari canadesi (1,54 miliardi di dollari), ricorda il Ft.

È improbabile invece che il finanziamento rappresenti un problema per le costellazioni cinesi. SpaceSail, ad esempio, è fortemente sostenuta dalla municipalità di Shanghai e dall’Accademia Cinese delle Scienze e ha raccolto quasi 1 miliardo di dollari nel 2023. Guowang è di proprietà della China Satellite Networks del governo nazionale, nota come SatNet, con la missione di sviluppare un collegamento satellitare Starlink cinese.

IL POSSIBILE VANTAGGIO PER AMAZON KUIPER

Infine, se SpaceX di Elon Musk si è mossa rapidamente per consolidare la propria leadership nel settore dei satelliti, la rete di vendita globale di Amazon potrebbe aiutare il Progetto Kuiper di Jeff Bezos a diventare competitivo, considera il Financial Times.

Sebbene si sappia ancora poco sul suo modello di business pianificato, un ex dirigente di Amazon ha dichiarato al Ft che l’obiettivo è quello di essere “di qualità superiore e a prezzi inferiori rispetto a SpaceX”.

L’azienda potrebbe anche sfruttare Amazon Web Services, il più grande fornitore di cloud computing e storage al mondo, per offrire un pacchetto di storage e connettività sicuro.

Ma il principale vantaggio di Amazon potrebbe risiedere nella sua rete di vendita al dettaglio globale, sostengono gli osservatori. “[Bezos] potrebbe inviare a tutti gli abbonati ad Amazon Prime un laptop che si connette automaticamente ai suoi satelliti e da un giorno all’altro raggiungere 200 milioni di abbonati al dettaglio”, afferma Ruth Pritchard-Kelly, responsabile della società di consulenza RPK Advisors ed ex dirigente di OneWeb. “Questo è il suo asso nella manica”.

Tuttavia, il progetto Kuiper deve affrontare anche altre sfide. A differenza di SpaceX, che è di proprietà privata, Amazon, quotata in borsa, dovrà dimostrare i ritorni sul suo investimento in Kuiper.

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