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Di Maio

Via le concessioni ad Autostrade, ok decreti sicurezza di Salvini. Le richieste (poco democrat) di Di Maio a Conte per il governo giallo-rosso

Che cosa ha detto Luigi Di Maio al presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, in vista del programma del nascente governo M5s-Pd

 

Proposte, idee o temi per provocare il no del Pd?

E’ quello che si stanno chiedendo gli addetti ai lavori e i parlamentari dopo aver le letto quelli che Luigi Di Maio ha detto essere “i nostri principali obiettivi in un documento che abbiamo consegnato al Presidente del Consiglio”.

Come, ad esempio, la revoca delle concessioni autostradali (tutte dunque, non solo quelle di Autostrade per l’Italia?) e il mantenimento dei decreti Sicurezza.

Due punti che difficilmente potranno essere accolti dal Partito democratico.

Ma vediamo in dettaglio che cosa ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle.

“I nostri punti sono chiari: se entreranno nel programma di governo, allora si potrà partire. Altrimenti sarà meglio tornare al voto e, aggiungo, il prima possibile”. Non priorità, ma condizioni “imprescindibili” per far partire il nuovo governo. Luigi Di Maio le ha consegnate nelle mani di Giuseppe Conte, durante il colloquio alla Camera con il presidente del Consiglio incaricato. E su quelle non si tratta.

Un approccio che ha sorpreso il Partito democratico, con il vicesegretario Andrea Orlando che a stretto giro gli risponde su Twitter: “Incomprensibile la conferenza stampa di Luigi Di Maio. Ha cambiato idea? Lo dica con chiarezza”. E poi i temi: il primo atto deve essere il taglio dei parlamentari. Quello imprescindibile, invece, è l’abbassamento delle tasse sul lavoro. Non solo però. C’è anche la “revoca delle concessioni autostradali”, la ridiscussione, in Europa, del trattato di Dublino e la legge sul conflitto d’interesse.

Il capo politico del M5s ha parlato di un documento con temi “imprescindibili” consegnati a Conte, in cui sono elencate le priorità del M5s. Fra queste c’è il no a “qualsiasi tipo di patrimoniale”, anche se il vicepremier uscente specifica che “non se ne è parlato” ma che si tratta di un tema sul quale “vogliamo essere chiari”.

Altri punti sono la “riduzione del carico fiscale” per “famiglie e imprese” e la “riduzione del costo del lavoro”. Il primo atto di un eventuale “Conte bis”, come l’ha definito lo stesso Di Maio, deve per essere il taglio dei parlamentari: “Mancano due ore di lavoro, si può fare subito”.

E sempre ribadendo che “non rinnego niente di quanto fatto fin qui”, il leader pentastellato ricorda anche di aver “pronto un decreto per la revoca delle concessioni autostradali” e che l’altra priorità è una “legge sul conflitto d’interesse che l’Italia attende da tempo”. Non solo: “Bisogna continuare a perseguire le legittime richieste di autonomia differenziata” non dimenticando il meridione per il quale “vogliamo prevedere un piano di investimenti attraverso una banca pubblica”.

SORPRESA, ECCO COME ALCUNI PUNTI IRRINUNCIABILI SOLO STATI POI SBIANCHETTATI. L’AGGIORNAMENTO DI START

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ECCO DI SEGUITO IL TESTO DEL POST PUBBLICATO SUL BLOG DELLE STELLE

Buon pomeriggio a tutti,

abbiamo rivolto gli auguri di buon lavoro al Presidente Giuseppe Conte, un Presidente che come MoVimento 5 Stelle abbiamo sempre considerato super partes e che abbiamo fortemente voluto per l’eccellente lavoro svolto negli ultimi 14 mesi.

Incontriamo ogni giorno tanti cittadini che ci chiedono di risolvere i propri problemi. In tanti aspettano risposte sul lavoro, sulle tasse, sugli ospedali, sulla scuola, sulla disabilità, sulle infrastrutture. Tanti chiedono risposte dal MoVimento 5 Stelle, lo fanno da sempre, sin da quando non eravamo ancora in parlamento.

Un anno e mezzo fa abbiamo vinto le elezioni politiche, ma abbiamo ottenuto solo il 33% dei voti.

Non il 51% per essere autonomi, Il 33%.

11 milioni di italiani ci hanno chiesto di realizzare un programma con punti che aspettano da decenni. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa e abbiamo deciso di non relegare all’opposizione quel programma, abbiamo deciso di portarlo al Governo, unendoci inevitabilmente ad altre forze politiche. Anche a rischio di sacrificare parte del consenso, per provare a realizzare quello che avevano votato gli italiani.

Siamo stati al Governo per 14 mesi con la Lega. Poi hanno deciso di far cadere tutto. Sprecando un’occasione storica. Oggi il Presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, potrebbe dar vita a un altro Governo. Potrebbe dar vita a un Conte-bis. Uso il condizionale, perché in qualità di capo politico del MoVimento 5 Stelle sono stato molto chiaro: o siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma, o non si va avanti, non è questo l’approccio del MoVimento, non sono questi i nostri valori.

Abbiamo riassunto i nostri principali obiettivi in un documento che abbiamo consegnato al Presidente del Consiglio. Alcuni di questi li consideriamo imprescindibili: o entrano nel programma di Governo o non si parte.

– Tra le prime cose per noi fondamentali espresse al Presidente è la nostra totale contrarietà a qualsiasi forma di patrimoniale.

Le tasse, soprattutto alle nostre imprese, vanno abbassate. Chi assume un dipendente non può pagare uno stipendio a lui e altri due stipendi in tasse. Il carico fiscale è alto e disordinato a causa della burocrazia. Questo dovrà essere un governo pro impresa.

Serve un serio taglio delle tasse e del costo del lavoro affinché possa aumentare il netto in busta paga di donne, uomini e famiglie soffocati dall’altissima pressione fiscale. L’aumento dell’Iva va bloccato e in legge di bilancio vanno approvati gli aiuti alle famiglie per il sostegno a nuove nascite.

– Altra nostra priorità è il taglio del numero dei parlamentari.

Chi ha fatto cadere il Governo credeva di poter evitare il taglio di 345 parlamentati della repubblica. Mancano due ore di lavoro in parlamento e diventa legge. Va approvato nel primo calendario della Camera alla ripresa dei lavori.

– L’ambiente non è uno slogan o un like ai post di Greta Thunberg.

Se si vuole parlare di ambiente allora diciamoci chiaramente che: chiudiamo le centrali a carbone entro il 2025, che non si costruiscono nuovi inceneritori, che si iniziano a dismettere quelli esistenti e che si iniziano a bloccare le trivellazioni petrolifere, soprattutto nel nostro splendido mare, dove sono sospese grazie al MoVimento 5 Stelle per i prossimi 12 mesi. Per ridurre i rifiuti all’origine, serve una legge contro l’obsolescenza programmata.

– Dobbiamo rendere giustizia alle 43 vittime, e alle loro famiglie, della tragedia del Ponte Morandi.

Avevamo pronto il Decreto per iniziare la revoca delle concessioni autostradali. Va fatto. Il prima possibile.

– L’Italia aspetta da anni una vera legge sul conflitto di interessi.

La si è rimandata per troppo tempo. Un nuovo Governo ha senso se si approva una seria legge sul conflitto di interessi.

– Il dimezzamento dei tempi della giustizia.

Abbiamo pronta una Riforma della Giustizia che può portare fino a 4 anni massimo, i tempi per una sentenza definitiva.

Questi sono solo alcuni dei provvedimenti che abbiamo consegnato pochi minuti fa al Presidente Conte, convinti che saprà trarne la migliore sintesi possibile con lo scopo di realizzare quel cambiamento in cui continuiamo a credere fortemente insieme a milioni di italiani. Noi crediamo che per costituire le basi per l’avvio di un governo solido e duraturo, serva gettare fondamenta come queste.

Abbiamo anche detto chiaramente che bisogna continuare a perseguire le legittime ambizioni e richieste di autonomia differenziata avanzate dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia Romagna. Avviando allo stesso tempo il processo per riconoscere i livelli essenziali di prestazione a tutte le regioni e nuovi criteri di riparto della spesa.

Oltre al piano di investimenti per il sud attraverso la creazione di una banca pubblica.

Crediamo, inoltre, che il problema dell’immigrazione sia un problema serio, reale, concreto e che debba essere affrontato con grandi competenze e capacità, nel rispetto delle diverse sensibilità manifestate dall’opinione pubblica e puntando, con determinazione, verso una revisione totale del regolamento di Dublino e un’abrogazione del folle principio europeo di chi prima accoglie, poi gestisce.

Il MoVimento 5 Stelle è stato determinante nell’elezione della nuova Presidenza della Commissione europea.

Faremo valere i nostri voti per ottenere questo obiettivo. Subito dopo la nascita della nuova Commissione, chiederemo che si riconosca all’Italia una procedura d’emergenza per la redistribuzione dei migranti negli altri Paesi europei. Questo deve essere l’obiettivo dell’Italia sul tema immigrazione. Siamo stati lasciati soli in questi anni e abbiamo fatto da soli. Ora occorre che sia l’Europa ad occuparsene.

E’ per queste ragioni che riteniamo non abbia alcun senso parlare di modifiche ai decreti sicurezza. Vanno assolutamente tenute in considerazione le autorevoli osservazioni del Capo dello Stato a quei decreti, ma senza volerne rivedere la ratio, ne’ tanto meno le linee di principio.

Ho detto due giorni fa che non rinneghiamo questi 14 mesi di Governo, al contrario, siamo orgogliosi di aver varato importantissimi decreti, come ad esempio il decreto dignità, che in pochi mesi ha prodotto effetti straordinari sul mercato del lavoro, facendo registrare un aumento dei contratti stabili a tempo indeterminato del 151% rispetto al periodo precedente.

Parliamo di oltre 320 mila contratti che prima erano precari e che ora sono stati convertiti in contratti di lavoro stabili, come ha certificato l’Inps. Anche se sulla lotta al precariato c’è ancora molto da fare.

Al presidente Conte abbiamo anche espresso il nostro sconcerto per questo surreale dibattito sugli incarichi. Era prevedibile che su tutti i media nazionali iniziasse a diffondersi il cosiddetto toto-ministri con nomi improbabili e di fantasia. Ma non troviamo sano che questo dibattito contagi anche le forze politiche, soprattutto quelle più rappresentative, le quali dovrebbero invece preoccuparsi di stilare un programma serio e omogeneo per i nostri concittadini.

Non smetteremo mai di ripeterci che consideriamo la politica un servizio.

A chi sta trascinando da giorni il MoVimento 5 Stelle in questo surreale dibattito da manuale Cencelli su incarichi e ruoli, dico che i fatti parlano per noi. Come capo politico del Movimento 5 Stelle ho rinunciato due volte alla possibilità di fare il Premier, sono 10 anni che tutti gli eletti 5 Stelle si tagliano gli stipendi. E mancano pochi giorni e taglieremo 345 poltrone da parlamentare con l’ultimo voto alla riforma costituzionale.

Gli attacchi di questi giorni al MoVimento e al sottoscritto testimoniano un dato oramai assodato: passano i Governi e le maggioranze, ma nel mirino restiamo sempre noi. Diciamo: “bene”, è un buon segno, vuol dire che continuiamo ad essere dalla parte giusta.

Questo non è il momento delle polemiche e degli attacchi. Questo è il momento del coraggio, e ne servirà tanto per cambiare questo Paese.

I nostri punti di programma sono chiari. Se entreranno nel programma di Governo, allora si potrà partire. Altrimenti, sarà meglio tornare al voto e, aggiungo, il prima possibile!

Buon lavoro a tutti.

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