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Caccia Italiani Ucraina

All’Ucraina non convengono i caccia italiani. Il commento degli esperti

Secondo il quotidiano Repubblica, l’Italia potrebbe fornire all’Ucraina 5 aerei da guerra tra Tornado e Amx. Ma "oggi gli ucraini dovrebbero puntare su un sistema solamente, come gli F-16" osserva il generale Leonardo Tricarico. Fatti, numeri e i commenti degli analisti (Giansiracusa di Ares-Osservatorio Difesa)

 

In Ucraina Meloni potrebbe proporre a Zelensky i caccia italiani?

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è attesa nel pomeriggio a Varsavia dove incontrerà il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki. Il capo del governo italiano dovrebbe andrà anche a Kiev, come annunciato ieri dal presidente ucraino, per un incontro con Volodymyr Zelensky, riporta l‘Ansa.

Secondo Repubblica, “c’è un numero segreto e già vagliato in via riservata dai vertici dell’esecutivo: cinque. Tanti potrebbero essere i caccia militari che Roma invierà in futuro a Kiev. Ma a patto di non essere i primi della lista dei “contributori”.

Negli ultimi tempi Zelensky ha sollecitato i leader Ue per la fornitura di jet da combattimento. A inizio febbraio il leader ucraino si è recato a Bruxelles, dopo aver esortato i leader di Francia, Germania e Regno Unito a fornire aerei da combattimento per la guerra contro la Russia.

E ora la stessa richiesta potrebbe essere discussa con il governo italiano. “Non è arrivata alcuna richiesta di quel tipo ed è considerata una soluzione di non-senso”, osserva a Startmag il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. “A parer mio la situazione sui caccia è piuttosto fluida”, rimarca l’analista Aurelio Giansiracusa, fondatore di Ares Difesa.

Tutti i dettagli.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO MELONI

Nella guerra in corso in Ucraina l’Italia ha inviato solo materiale difensivo e continuerà lungo questa strada, non siamo in guerra. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani intervenendo ieri a “Controcorrente”, ripreso da Agenzia Nova. “L’Italia sta aiutando l’Ucraina a difendersi ma non invierà materiale bellico” offensivo, ha detto Tajani, ribadendo la necessità che Kiev possa garantire la sua difesa.

Eppure oggi Repubblica rivela che “L’Italia potrebbe fornire all’Ucraina 5 aerei da guerra tra Tornado e Amx”.

CACCIA ITALIANI ALL’UCRAINA?

“Naturalmente, [Tornado e Amx] sono mezzi validi che sarebbero di aiuto all’Ucraina, ma sarebbe un errore dotarsene in quanto, nel caso ucraino, conviene dotarsi di un unico sistema d’arma. Quello maggiormente conveniente è l’F-16”, commenta il generale Tricarico. Gli F-16 sono caccia bombardieri, disponibili in diverse versioni. È sicuramente uno dei caccia più diffusi al mondo.

L’F-16 “sarebbe un mezzo su cui puntare per mille motivi: di carattere tecnico, operativo e di efficacia di sistema”, aggiunge Tricarico.

Come sottolineato già la scorsa settimana da Pietro Batacchi, direttore di Rid (Rivista italiana difesa), “noi abbiamo l’F-35 che ovviamente non è in discussione, gli Eurofighter (ma fatico a vedere un pilota ucraino su un Eurofighter). Magari agli ucraini potrebbero far comodo gli Amx che sono velivoli più semplici, più alla loro portata”, ha sottolineato il direttore di Rid Batacchi.

“Derubricherei il Tornado e l’Amx italiani a un’ipotesi da scartare”, evidenzia ancora il generale Tricarico. “Se vogliamo discutere in astratto di sistemi che servono all’Ucraina, allora [Amx e Tornado] servirebbero così come altri sistemi di cui noi disponiamo. Tipo l’Eurofighter. Ma non è questione di parsimonia, oggi gli ucraini dovrebbero puntare su un sistema solamente” ribadisce il generale Tricarico. “Già per loro sarebbe complicato renderlo operativo, pertanto sarebbe una soluzione tra le meno efficaci per l’Ucraina” ha evidenziato.

“Per quanto ci riguarda oggettivamente credo sia difficile una cessione di Tornado IDS perché sono macchine molto complesse da gestire; più probabile il trasferimento degli AMX, molto più facili da gestire e mantenere. Ma vediamo che succede a livello politico perché non sono sicuro che i desiderata della Meloni coincidano con quelli degli altri partiti della maggioranza”, commenta con Startmag l’analista Giansiracusa.

DECISIONE DI CONCERTO CON I PAESI NATO

Infine, in caso di decisione di invio di caccia a Kiev, è un tipo di decisione che “sarebbe meglio prendere tutti insieme” aggiunge Tricarico. “L’Italia mantiene intatta la sua sovranità e non deve rendere conto a nessuno dei suoi comportamenti. Però, trattandosi di sistemi in dotazione alla Nato, alla luce del concerto che finora c’è stato con il gruppo di contatto e con le nazioni che dialogano sistematicamente, mi parrebbe una cosa poco sensata agire in autonomia”, conclude il generale Tricarico.

Ma al momento “la situazione sui caccia è piuttosto fluida”, osserva Aurelio Giansiracusa di Ares Difesa: “Leggo dichiarazioni piuttosto contrastanti” riassume Giansiracusa: “Dal ministro della Difesa inglese Wallace che dichiara che una fornitura di caccia avanzati potrà avvenire solo al termine delle ostilità, dichiarazione che cozza con quanto dichiarato dal premier britannico Sunak che parla di sistemi d’arma a lungo raggio (gli Storm Shadow) che possono essere lanciati al momento solo dai caccia Eurofighter Typhoon, quelle del ministro della Difesa francese Lecornu che esclude che la cessione di Mirage 2000 sia al momento sul tavolo, o ancora quella del ministro tedesco Pistorious che esclude totalmente cessioni tedesche di velivoli, o il balletto olandese che prima apre e poi chiude o meglio socchiude alla cessione di F-16”.

Quindi sull’invio dei caccia occidentali (men che meno italiani) in Ucraina è ancora tutto da vedere, nessuno impegno ufficiale è stato preso finora.

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