Biden pronto a fornire gli F-16 a Zelensky?
Il 20 febbraio il presidente degli Stati Uniti si è recato a sorpresa a Kiev e ha annunciato che Washington invierà aiuti da 460 miliardi di dollari per rafforzare la difesa dell’Ucraina contro l’invasione russa.
Dopo l’annuncio di Biden, il Segretario di Stato Antony Blinken ha specificato che gli aiuti includerebbero munizioni per sistemi missilistici e carri armati forniti dagli Stati Uniti, radar di sorveglianza aerea e “assistenza di emergenza per mantenere l’infrastruttura energetica dell’Ucraina in funzione di fronte agli incessanti attacchi missilistici e di droni della Russia”.
Nessuna novità quindi sugli F-16, i caccia di quarta generazione prodotti dall’americana Lockheed Martin e sollecitati da Zelensky negli ultimi mesi.
I media riportano che Stati Uniti e Ucraina “hanno ancora discussioni” per la fornitura di jet F-16. Il mese scorso, dopo aver ricevuto impegni per carri armati pesanti, il presidente ucraino ha dichiarato: “Dobbiamo ottenere la fornitura di aerei all’Ucraina. E questo è un sogno. E questo è un compito”.
Apertura in vista sugli F-16? Finora la Casa Bianca ha rifiutato di acconsentire all’invio dei moderni caccia temendo un’escalation del conflitto.
Tutti i dettagli.
DISCUSSIONI IN CORSO SUGLI F-16
Domenica, prima del viaggio di Biden a Kiev, l’ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite ha indicato che la Casa Bianca potrebbe revocare il suo rifiuto di fornire jet F-16 all’Ucraina, riporta il Guardian.
“Stiamo ancora discutendo sul campo con gli ucraini”, ha detto Linda Thomas-Greenfield alla Cnn, aggiungendo che Washington sta lavorando “a stretto contatto e direttamente” con Kiev per identificare “quali sono i loro bisogni e quando hanno bisogno loro”.
Fino alla fine di gennaio, Biden sembrava escludere i trasferimenti di F-16. Alla domanda se avrebbe accolto la richiesta di Kiev, il presidente ha risposto: “No”.
“Dobbiamo garantire… che abbiano l’addestramento necessario e la capacità di utilizzare i sistemi d’arma che forniamo loro”, ha affermato l’ambasciatore. “Le discussioni continueranno nel corso delle prossime settimane e mesi, mentre determiniamo il modo migliore per sostenerle”.
PRESSIONI SU BIDEN
Nel frattempo, l’amministrazione Biden è oggetto di pressioni crescenti da parte di parlamentari statunitensi e di funzionari ucraini, che chiedono a Washington di concedere al più presto a Kiev aerei da combattimento F-16.
Nelle scorse settimane, dopo aver autorizzato l’invio di 31 carri armati Abrams all’Ucraina, Biden aveva nuovamente escluso la possibilità di fornire a Kiev aerei da combattimento.
Politico ha riferito che un gruppo bipartisan di legislatori ha fatto appello a Joe Biden affinché invii i jet a Kiev, poiché “quest’anno potrebbero rivelarsi decisivi per il controllo dello spazio aereo ucraino”. “La fornitura di tali velivoli è necessaria per aiutare l’Ucraina a proteggere il suo spazio aereo, in particolare alla luce delle rinnovate offensive russe e considerando il previsto aumento delle operazioni di combattimento su larga scala” hanno scritto i membri del Congresso.
PERCHÉ L’UCRAINA INVOCA GLI F-16
“Una scelta saggia che gli ucraini hanno già avanzato, sarebbe quella di dotarsi di F-16″, ha spiegato a Startmag il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare.
“È il caccia più diffuso al mondo. Ci sono 20 aeronautiche che ne sono dotate — ha aggiunto Tricarico — due delle quali potrebbero essere pronte per cedere i propri velivoli. Sono due paesi che non hanno esitato un attimo a dichiarare un sostegno a Kiev: parliamo di Polonia e Olanda. Fra l’altro, l’Olanda li sta dismettendo in quanto sostituirà gli F-16 con gli F-35”.
“Gli ucraini hanno fatto sapere di preferire caccia F-16. Sono jet americani che l’Ucraina spera di ricevere da paesi europei che li hanno recentemente radiati perché stanno ricevendo i nuovi F-35”, osservava la settimana scorsa Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa.
UNA SVOLTA NELLA GUERRA IN CORSO?
“La scelta migliore non può essere che quella degli F-16″, ha rimarcato Tricarico. “Sono velivoli multiruolo, possono assolvere qualunque tipo di missione della difesa aerea: dalla più ovvia a quella della penetrazione in profondità laddove ve ne fosse bisogno. Sono velivoli che hanno circa 1000 km di raggio d’azione. Sappiamo che nessuno vuole andare a bombardare la Russia in profondità però qualora ce ne fosse bisogno, possono fare anche questo. Possono portare qualunque tipo d’armamento, con ingenti quantità di armamento”, ha aggiunto l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica italiana.
“In ogni caso, la scelta di jet da combattimento moderni è una iniziativa che può mutare gli equilibri significativamente a favore dell’Ucraina, più di qualunque altro mezzo che finora è stato fornito a Zelensky” ha concluso il generale Tricarico.
QUESTIONI PRATICHE
A fine gennaio Lockheed Martin ha dichiarato al Financial Times di essere pronto a soddisfare la richiesta di F-16 da parte di Paesi terzi che possano decidere di trasferire i propri F-16 a Kiev. In caso di trasferimento di caccia di produzione americana all’Ucraina da parte di Paesi terzi, sottolineava il Ft, il governo americano dovrà dare il suo assenso.
Ma “con o senza l’autorizzazione, l’invio di caccia a Kiev comporta di per sé una serie di complicazioni logistiche, sottolineava l’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale).
“In Ucraina mancano piste adatte al decollo degli F-16 e qualsiasi tentativo di costruirle sarebbe facilmente individuabile (e colpibile) dai russi. Il loro utilizzo, inoltre, richiede mesi di addestramento: se per i carri armati si prevede un periodo di diverse settimane (12 per i Leopard e 22 per gli Abrams), imparare a pilotare F-16 richiede fino a 9 mesi” ha messo in luce l’istituto.
Infine, anche se gli Stati Uniti approvassero la vendita o il trasferimento degli F-16 all’Ucraina, l’addestramento dei piloti all’uso di velivoli avanzati richiede mesi.